Donald Trump può interrompere la cooperazione militare tra la Corea del Nord e la Russia?

martedì 19 novembre 2024


Nonostante tutti gli ostacoli, Trump deve cercare di rilanciare l’embrionale distensione con la Corea del Nord.

Un aspetto particolarmente negativo della politica estera di Joe Biden è stato il modo in cui ha spinto i Paesi più disparati del sistema internazionale a unirsi per opporsi agli Stati Uniti. In breve, l’arrogante prepotenza di Washington ha rafforzato il comportamento dirompente degli avversari di lunga data e ha creato nuovi nemici tra le file di potenze in passato neutrali. Gli insistenti sforzi dell’Amministrazione per convincere i Paesi riluttanti a sostenere la crociata Usa-Nato contro la Russia hanno prodotto conseguenze particolarmente spiacevoli per gli interessi americani.

La nascita di una  nuova amministrazione, tuttavia, crea nuove opportunità per cambiamenti politici vantaggiosi. Il presidente eletto Donald Trump deve dare la massima priorità all’interruzione della nascente cooperazione militare emergente tra la Russia e la Corea del Nord. Ma per raggiungere questo obiettivo sono necessari cambiamenti radicali nelle politiche di Washington nei confronti di entrambi i Paesi.

Il corteggiamento di Pyongyang da parte di Mosca rischia di impartire una lezione di geopolitica assai dolorosa per gli Stati Uniti. Per decenni, Washington ha indebitamente preferito condurre guerre per procura contro altri Paesi. È stato questo il segno distintivo della strategia statunitense in Afghanistan negli anni Ottanta, e sembrava essere stato un grande successo, in quanto indusse al ritiro le forze sovietiche da quel Paese con pochi rischi o costi per l’America. Gli sforzi successivi in luoghi come la Siria hanno avuto decisamente meno successo, ma l’approccio della guerra per procura non ha mai perso il suo fascino per molti funzionari statunitensi. Questo punto è diventato indiscutibile quando Washington e i suoi principali alleati della Nato hanno abbracciato la strategia di usare l’Ucraina come proxy militare contro la Russia.

Tuttavia, il governo di Vladimir Putin ha ora dimostrato di essere in grado e disposto a utilizzare la Corea del Nord come un proprio proxy militare. Non solo il Cremlino ha ottenuto una nuova e copiosa fonte di armamenti convenzionali, ma le unità nordcoreane starebbero combattendo le forze ucraine all’interno dell’Ucraina. Questo sviluppo costituisce una pericolosa escalation in un conflitto già pericoloso.

Quando Trump entrerà in carica, la nuova amministrazione dovrà essere pronta a modificare immediatamente la struttura degli incentivi sia per Mosca che per Pyongyang. È stata necessaria una straordinaria inettitudine politica da parte di Washington perché la Russia ritenesse opportuno dover creare una nuova alleanza con la Corea del Nord. Dopo la caduta dell’Unione Sovietica, il nuovo governo russo, non comunista, ha accettato la maggior parte degli aspetti della politica occidentale nei confronti di Pyongyang, compreso un lungo elenco di sanzioni economiche. Non dovrebbe essere poi così difficile convincere il Cremlino a tornare a una posizione più neutrale. Tuttavia, sarà necessario porre fine all’uso dell’Ucraina da parte di Washington come un proxy geostrategico anti-russo, in particolare, abbandonando la provocatoria chimera di convincere la Mosca a tollerare l’adesione di Kiev alla Nato. Ma i leader statunitensi non avrebbero mai dovuto avventurarsi su questa strada.

Non dovrebbe essere nemmeno difficile convincere il regime di Kim Jong-un che usare le truppe nordcoreane come carne da cannone in una guerra dall’altra parte del mondo non è una buona idea. Tuttavia, Washington non può limitarsi a continuare con lo status quo, ormai obsoleto e sterile, cercando di isolare la Corea del Nord e di costringere Pyongyang a rinunciare alle sue armi nucleari. Durante il suo primo mandato, Trump sembrava essersi reso conto di questo e aveva avviato un dialogo produttivo con Kim. Ma la forte opposizione bipartisan dei miopi falchi del Congresso (e di alcuni consiglieri del presidente stesso) ha fatto deragliare quei segnali di cambiamento inizialmente promettenti.

Nonostante tutti gli ostacoli, Trump deve cercare di rilanciare questa distensione embrionale. Un buon primo passo sarebbe proporre di stabilire relazioni diplomatiche formali con Pyongyang. È sciocco e pericoloso per gli Stati Uniti non avere legami ufficiali con un Paese che ora ha un arsenale nucleare e un sistema di missili balistici in crescita. Non dobbiamo essere amici di un regime come quello nordcoreano, ma dobbiamo sempre cercare di mantenere aperti i canali di comunicazione.

Il presidente Trump dovrà fare appello a ogni briciolo di coraggio per allentare le relazioni pericolosamente conflittuali di Washington con Mosca e Pyongyang. I suoi avversari politici e ideologici sono quasi certi di riproporre le squallide calunnie così diffuse durante il suo primo mandato, secondo le quali Trump era troppo “intimo” con Kim e un vero e proprio burattino di Vladimir Putin. Se si lascia però intimidire da queste calunnie, Trump rischia di far scivolare gli Stati Uniti in guerre contro due potenze dotate di armi nucleari.

(*) Tratto da The National Interest

(*) Traduzione a cura di Angelita La Spada


di Ted Galen Carpenter (*)