Si è dimesso l’arcivescovo di Canterbury

mercoledì 13 novembre 2024


Uno scandalo riemerso dal passato. Justin Welby, l’arcivescovo di Canterbury, ha annunciato le sue dimissioni dopo l’accusa di aver coperto per anni molestie e violenze sistematiche a danno di minorenni imputate a John Smyth, un avvocato che ha organizzato tra gli anni Settanta e Ottanta diversi christian camp, dei campi estivi religiosi. L’uomo è morto nel 2018. Welby è stato, dal 2013, secondo solamente alla regina Elisabetta II – e successivamente a re Carlo III – nell’organigramma della chiesa anglicana, e ha pronunciato sermoni e officiato nei momenti liturgici più importanti del Paese: dai battesimi dei principini Windsor al matrimonio di Harry e Meghan Markle, fino al funerale della regina e l’incoronazione di Carlo. “Spero che questa decisione renda chiaro quanto la chiesa d’Inghilterra comprenda la necessità di cambiamento e il nostro profondo impegno per creare una chiesa più sicura”, ha scritto l’arcivescovo nella sua lettera di dimissioni, non potendo più resistere alle pressioni di vari vescovi della chiesa anglicana, oltre a una petizione che ha raccolto 14mila firme e testimonianze di alcuni superstiti degli abusi. Per ultimo, anche il premier Keir Starmer ha “sfiduciato” il leader religioso. L’arcivescovo di Canterbury ha affermato di “doversi assumere la responsabilità personale e istituzionale” per quanto successo sottolineando di provare dolore “nei confronti di tutte le vittime e i sopravvissuti”.

Dallo scandalo è emerso un insabbiamento condotto dai vertici della chiesa d’Inghilterra rispetto agli abusi compiuti da Welby Smyth in veste di predicatore laico. L’avvocato avrebbe preso di mira almeno 130 persone tra bambini e ragazzi nel corso dei campi estivi da lui organizzati, prima nel Regno Unito e poi tra Zimbabwe e Sudafrica dove Smyth si era trasferito. Il dossier sull’imputato era finito già 11 anni fa sulla scrivania dell’arcivescovo, che però non si è mai rivolto alla polizia. “Gli ultimi giorni hanno rinnovato il mio profondo senso di vergogna per gli storici fallimenti della chiesa d’Inghilterra nella salvaguardia” delle vittime di molestie, ha ammesso Welby. È pur vero che, a parte questo scandalo, il capo di Canterbury si è spesso impegnato nella lotta alla pedofilia nei ranghi della sua chiesa, oltre a mostrare un atteggiamento di apertura verso il matrimonio omosessuale e sui temi sociali.

Justin Welby, figlio della segretaria di Winston Churchill e di Sir Anthony Montague Browne, il braccio destro dell’allora primo ministro, ha scoperto chi fosse il suo padre biologico solo in tarda età. Il 68enne è riuscito a scampare all’alcolismo dei genitori e alla depressione grazie alla chiesa, e adesso con le sue dimissioni si aprirà il processo per scegliere il nuovo capo degli anglicani, leader spirituale per 85 milioni di persone in tutto il mondo. I candidati verranno proposti a Starmer da una commissione del governo, e il pm sceglierà il successore di Welby con un placet automatico di re Carlo.


di Zaccaria Trevi