Donald Trump e la “complosfera”

martedì 12 novembre 2024


Donald Trump viene spesso disegnato come elemento principale di attenzione di quella che viene definita “complosfera”. Dopo la parentesi di Joe Biden, il presidente eletto si ritrova in una posizione di potere molto più forte di otto anni fa. Tuttavia la sua campagna elettorale è stata costellata, come poche volte, da numerose fake news che hanno coinvolto direttamente o indirettamente il candidato repubblicano. Tra queste, i migranti che divorano animali domestici, cani, o immigrati che votano per Kamala Harris, o tentativi di omicidio da parte del deep State o Stato profondo. Ma questa retorica cospiratoria ha contribuito al successo elettorale di Trump?

Un richiamo alle dinamiche cospiratorie può essere fatto a partire da prima del 2019, ma la conclamazione dobbiamo riscontrarla nei disordini del 6 gennaio 2021 avvenuti a Capitol Hill, che comunque non hanno scalfito minimamente il percorso politico ed elettorale del candidato repubblicano. Anzi si può anche ritenere che queste enfasi complottiste abbiano contribuito al suo successo elettorale, anche in modo fin troppo spettacolare. Per Trump l’impatto negativo delle falsità cospiratorie è stato quasi nullo. Comunque anche i democratici hanno ceduto alle teorie del complotto. infatti il loro operare, anche se marginalmente, è stato contaminato da queste situazioni avvolte nelle nebbie delle congetture, in particolare durante il primo attentato a Trump quando un proiettile ha scalfito l’orecchio del candidato presidente. Tuttavia questa cospirazione sentita dai democratici non ha assolutamente avuto la stessa viralità delle teorie avanzate dai trumpisti.

Ma quali possono essere i timori complottisti dopo l’imponente vittoria di Trump? Intanto, la complosfera americana e internazionale esulta solo all’idea di avere alla guida della Casa Bianca una figura che appare come una sorta di “padre obbligato dei complotti internazionali. È su questa idea che l’universo delle complosfere potrà dare spettacolarità a tutte le manifestazioni di complotto globale sia americane che internazionali. Ma sicuramente la “sfera complottista” avrà campo fertile nel potenziale ruolo che Elon Musk assumerà nell’amministrazione Trump, grazie al peso avuto nella vittoria del candidato repubblicano. Ma non dobbiamo dimenticare anche un’altra figura che ha avuto un grande peso per il successo del tycoon e che non esula, per la sua storia, a richiami cospiratori: Robert F. Kennedy Jr. Il Kennedy è a capo delle questioni sanitarie negli Stati Uniti, e per restare nell’alone in argomento è un no vax conclamato.

È innegabile che il profilo di questi due seguaci di Donald Trump ha tratti che si allineano facilmente in una decisa impronta cospiratoria, infatti il loro modo di agire e di essere fa breccia in numerose comunità cospiratorie.

Le azioni che esprimono Musk e Kennedy hanno un peso notevole nella società. Circa il patron di Tesla, la sua è una sorta di cospirazione antisistema, libertaria e antimediatica, sulla linea di quanto Trump manifesta. Con l’aggiunta che Musk è il padrone di uno dei principali social network del pianeta. Ha quindi una capacità assoluta di influenzare l’opinione pubblica americana e internazionale, e con l’attuale ruolo che ha assunto nella vittoria di Donald, vedrà sciogliersi tutti i vincoli che gravavano su di lui sotto l’amministrazione Biden. Circa Robert F. Kennedy Jr – di “stirpe” democratica passato ai repubblicani – è una questione prettamente di cospirazione sanitaria, che nel quadro delle sempre incombenti “dottrine sanitarie” spinte da svariati ambiti sia politici che farmaceutici, assume un peso sociale poderoso.

Ultima riflessione su cosa può portare alla futura presidenza il movimento QAnon, esploso particolarmente dal primo mandato di Trump. Certamente QAnon trae vita dopo l’inizio della prima presidenza del tycoon, diffusosi poi su buona parte del Pianeta. Quest’organizzazione a breve riapparirà magari sotto altra forma, probabilmente ancora più pericoloso, perché Trump ha conquistato il secondo mandato più forte di quanto lo fosse nel 2016. Ora il presidente repubblicano ha un maggiore sostegno parlamentare e politico in generale, ha molti più intellettuali di destra che nutrono la sua visione della politica e della geopolitica, e non irrilevante, ha la Corte Suprema favorevole, quindi potrà avvantaggiarsi di un Congresso probabilmente assoggettato al suo programma. Quindi, avendo Donald una struttura politica e di potere decisamente forte rispetto al 2016, è verosimile che una sorta di movimento QAnon 2.0 emerga e venga esaltato da questo nuovo mandato.

Oggi i movimenti complosfera, strutturati sulla rete con una quantità sterminata di siti e blog che hanno l’unico scopo di interpretare la Storia e l’attualità in termini di cospirazione, godono di un mercato globale dove la “macchinazione” e la disinformazione sono le colonne portanti del sistema. Sicuramente a breve termine un impatto sull’Unione europea dello tsunami complottista si verificherà, ma l’adattamento è una delle caratteristiche umane più spiccate, e questo si riscontrerà anche nel caso della complosfera esportata dagli Stati Uniti e abbondantemente nutrita dal gruppo creato da Donald Trump.


di Fabio Marco Fabbri