venerdì 1 novembre 2024
“Non sono capacità a duplice uso”, ha detto il 10 settembre scorso a Bruxelles il vicesegretario di Stato americano Kurt Campbell ai giornalisti, parlando degli aiuti forniti dalla Cina alla Russia da usare contro l’Ucraina. “Questi sono pezzi componenti di uno sforzo molto sostanziale da parte della Cina per aiutare a sostenere, costruire e diversificare vari elementi della macchina da guerra russa”.
La cooperazione tra Pechino e Mosca, ha affermato Campbell, “non è un’alleanza tattica”. È, invece, “un allineamento fondamentale”. L’alleanza tra Cina e Russia è stata “orchestrata ai più alti livelli” nelle due capitali, ha detto l’alto funzionario statunitense.
Con le parole di Campbell, l’amministrazione Biden ha accusato per la prima volta la Cina di aver fornito a Mosca un sostegno diretto alla sua guerra. Allo stesso tempo, i funzionari americani hanno circostanziato l’assistenza tecnica della Russia ai programmi sottomarini e missilistici della Cina.
Sembra che i due Paesi più pericolosi al mondo, la Repubblica Popolare Cinese di Xi Jinping e la Federazione Russa di Vladimir Putin, si siano avvicinati in parte, perché hanno capito che ignorare i moniti dell’amministrazione Biden non avrà conseguenze.
Il presidente Joe Biden ha tracciato la sua linea rossa il 18 marzo 2022 durante una videochiamata con Xi, avvertendo la Repubblica Popolare Cinese di non fornire “sostegno materiale” alla guerra russa.
Lo Stato cinese era dietro allo sforzo bellico russo anche prima dell’invasione di Putin del 24 febbraio 2022. Verosimilmente la Cina approvò l’attacco, come evidente dalla dichiarazione congiunta di 5.300 parole rilasciata quando il leader russo incontrò Xi a Pechino appena 20 giorni prima dell’inizio delle ostilità. Fu allora che i due Paesi dichiararono la loro partnership “senza limiti”.
In pratica “senza limiti” significa che il sostegno offerto da Pechino a Mosca è stato ampio, includendo la fornitura di dati sulla posizione per finalità di targeting e la vendita di droni d’attacco e munizioni. I carri armati russi più avanzati hanno circuiti stampati di fabbricazione cinese.
A fine aprile scorso, il segretario di Stato Antony Blinken ha ammesso che Xi non stava prestando ascolto alle parole dell’America, e ha accusato la Cina di essere il principale fornitore della Russia.
“Qualunque cosa Biden deciderà di fare in futuro sarà di fondamentale importanza per la sicurezza e la stabilità globale”, ha scritto sul Wall Street Journal a fine aprile Matthew Pottinger, vice consigliere per la Sicurezza Nazionale dell’amministrazione Trump.
“Biden può far rispettare la sua linea rossa tramite sanzioni o altri mezzi, oppure può segnalare un crollo della determinazione americana applicando sanzioni puramente simboliche”, ha sottolineato Pottinger. “Pechino e i suoi partner strategici a Mosca, Teheran, Pyongyang e Caracas interpreterebbero di certo un’applicazione poco convinta come un via libera per intensificare la loro campagna di caos globale. Xi vede qui un’opportunità storica per indebolire l’Occidente”.
Da allora, l’amministrazione Biden non ha fatto altro che imporre sanzioni insensate alle aziende cinesi, come quelle annunciate il 17 ottobre nei confronti di due società [legate alla produzione di droni destinati al conflitto in Ucraina, N.d.T.]
“I moniti di Biden alla Repubblica Popolare Cinese circa la fornitura di ‘aiuti letali’ alla Russia da usare in Ucraina sono stati ignorati, in gran parte perché erano deboli e inefficaci”, ha detto la scorsa settimana al Gatestone Gregory Copley, presidente dell’International Strategic Studies Association. “Sono come i campanelli dei furgoncini dei gelati che percorrono le periferie delle città americane: si limitano ad entusiasmare i bambini, ma non incrementano minimamente le vendite dei gelati”.
L’odierna inazione americana ci riporta alla mente il famigerato fallimento della linea rossa in Siria, nel 2013. Non dovremmo sorprenderci: Biden, allora vicepresidente, era il consigliere di politica estera di Obama.
Washington, durante l’amministrazione Biden e quelle dei suoi predecessori, ha insegnato ai cinesi, ai russi, agli iraniani e ai nordcoreani a ignorare gli avvertimenti. Per le conseguenze delle parole vuote di Biden, è illuminante la seconda metà degli anni Trenta in Europa.
A quell’epoca. Gran Bretagna e Francia lanciarono una serie di minacce a Berlino. I leader tedeschi, dalla rimilitarizzazione della Renania nel 1936 sino alla vigilia dell’invasione della Polonia nella tarda estate del 1939, le ignorarono. “I moniti sono stati concepiti in modo tale da non poter essere applicati e sono stati interpretati come non destinati a essere applicati”, ha detto a questo sito web Arthur Waldron, professore emerito di Relazioni Internazionali presso la Lauder University of Pennsylvania.
Poiché Londra e Parigi non erano intervenute quando ne avevano avuto l’opportunità, la leadership tedesca non prestò particolare attenzione alle loro minacce in merito alla Polonia.
Chi può biasimare Berlino per non aver compreso il significato delle dichiarazioni di Londra e Parigi sulla loro intenzione di dichiarare guerra? “Se non si riesce ad agire quando l’azione era concepibile, come si può sperare di avere credibilità quando l’azione è quasi impossibile?” chiede Waldron.
“I governi del Regno Unito e della Francia non si sono né preoccupati né preparati a sufficienza, e non hanno nemmeno scoraggiato il loro eventuale nemico”, afferma Copley, il quale è anche caporedattore di Defense & Foreign Affairs Strategic Policy. “Questo è dovuto in gran parte al fatto che i governi degli Stati Uniti e quelli occidentali odierni, come il governo francese e quello britannico di allora, non si sono ancora resi conto della natura del dilemma e preferiscono credere che tutto andrà sempre bene”.
Non tutto va bene ora. L’aggressivo leader cinese a quanto parte crede di poter fare impunemente qualsiasi cosa.
Non c’è mistero da dove Xi Jinping abbia preso questa idea. L’irresponsabilità dell’amministrazione Biden ha spianato la strada al prossimo grande conflitto della storia.
I vacui moniti portano alla guerra.
(*) Tratto dal Gatestone Institute
(**) Traduzione a cura di Angelita La Spada
di Gordon G. Chang (*)