venerdì 25 ottobre 2024
Il 26 ottobre, i georgiani dovranno scegliere tra l’opposizione politica filo-occidentale e il partito al Governo Sogno georgiano, anti-occidentale e amico del Cremlino. È una decisione che potrebbe determinare il futuro della Georgia. O la Georgia si cementa nell’orbita della Russia, dove è già, o ne esce e torna a un percorso occidentale. Due fattori principali premono contro un ritorno a un percorso occidentale: Mosca non solo sta influenzando la politica georgiana con il suo sostegno al partito filorusso Sogno georgiano, ma sta anche interferendo in modo diretto nelle prossime elezioni. L’influenza e l’interferenza della Russia in Georgia non sono una novità e comprendono operazioni ibride, un intervento militare diretto nell’agosto 2008 e l’occupazione – tutt’ora in corso – dell’Ossezia del Sud e dell’Abkhazia. Per molti anni, Mosca si è affidata ad attori politici marginali e apertamente filorussi in Georgia per minare le aspirazioni euro-atlantiche del Paese. Tuttavia, da quando ha avuto inizio l’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022, è venuto alla luce un allineamento più profondo e insidioso: Sogno georgiano si è sempre più rivelato un proxy del Cremlino, ostacolando l’integrazione della Georgia con le istituzioni euro-atlantiche.
Se si chiede alla maggior parte dei georgiani cosa preferiscano la risposta sarà chiara. Secondo i sondaggi, una forte maggioranza di georgiani sostiene l’integrazione del loro Paese nell’Unione europea e nella Nato. L’impegno dei georgiani verso i valori democratici e la difesa della libertà, porta ad una domanda legittima: se la maggioranza dei georgiani è filo-occidentale, come ha fatto Sogno georgiano a mantenere il potere dal 2012? Poiché essere apertamente anti-occidentali e filo-russi porterebbe probabilmente all’isolamento politico, Sogno georgiano ha cercato di presentarsi come un partito filo-occidentale, nonostante le crescenti prove del contrario. Dal 2012, le campagne elettorali di Sogno georgiano sono state costruite sulla promessa di avvicinare la Georgia all’Ue. Ancora oggi, nonostante gli attacchi senza precedenti all’Occidente, i manifesti elettorali del partito mostrano bandiere dell’Ue e promettono l’integrazione nell’Ue, perpetuando una posizione di facciata finalizzata a mantenere il sostegno pubblico.
In realtà, tuttavia, il partito ha preso le distanze da un programma pro-Ue. Negli ultimi dieci anni, sotto la falsa promessa di avvicinarsi all’Ue, la Georgia ha virato da “faro di democrazia” a modello autoritario. Il Paese ora soffre di una magistratura e istituzioni sotto assedio, con leggi che prendono sempre più di mira i media e la società civile e diffuse violazioni dei diritti umani. Quando i Paesi occidentali hanno iniziato a implementare misure per isolare la Russia in risposta alla sua invasione su vasta scala dell’Ucraina, Sogno georgiano ha rafforzato le sue relazioni con la Russia. Il partito e alcuni funzionari governativi attuali e del passato sono stati sanzionati per aver agito come agenti dei servizi segreti russi “per influenzare la società e la politica georgiane a beneficio della Russia”. In questo contesto, a differenza della Moldova, dove la Russia ha lanciato una massiccia campagna di influenza segreta per condizionare le elezioni, in Georgia il Cremlino fa molto affidamento sul Governo guidato da Sogno georgiano per minare le aspirazioni filo-occidentali del Paese.
Il tema centrale della campagna elettorale di Sogno georgiano di quest’anno è stato accusare l’Occidente di causare problemi alla Georgia e alla regione più ampia, mentre la Russia viene descritta come garante della pace. Una narrazione questa, fortemente spinta anche dal Cremlino. La retorica che accusa l’Occidente si è intensificata all’inizio del 2024, quando il Sogno georgiano ha reintrodotto e approvato una legge sugli agenti stranieri in stile russo, un pezzo di legislazione che l’Ue ha condannato come “incompatibile con i valori e gli standard dell’Ue”. La legge è stata approvata per colpire le organizzazioni non governative e mediatiche pro-Europa, etichettandole come agenti stranieri. Questa mossa sopprime la società civile e getta le basi per una narrazione anti-occidentale più forte nel Paese. La Russia non si è affidata solo a Sogno georgiano per trasmettere il suo messaggio nel Paese. Ha anche intrapreso vari tentativi diretti di interferire nelle prossime elezioni. Ad esempio, il Servizio di intelligence estero (Svr) russo, negli ultimi mesi, ha affermato che gli Stati Uniti starebbero organizzando un complotto per incitare disordini civili e rimuovere il partito al potere. Ad agosto, Meta ha rimosso una rete di origine russa che cercava di diffondere narrazioni manipolate, distorcendo la percezione pubblica e rendendo difficile per i georgiani distinguere tra autentico e fake news.
L’intelligence russa ha anche gestito asset su Telegram, tra cui un canale dedicato alla promozione della narrazione di un imminente “colpo di stato” organizzato dall’Occidente durante le elezioni. Questo canale è gestito da NewsFront, una piattaforma di disinformazione russa collegata ai servizi segreti russi che opera in più lingue. Queste elezioni sono fondamentali per la Georgia. Solo sei giorni prima del voto, i georgiani sono scesi in piazza a Tbilisi in una marcia intitolata “La Georgia sceglie l’Ue”, a dimostrazione di un forte sostegno all’integrazione occidentale. Oggi, gli elettori sembrano essere più consapevoli rispetto alle precedenti elezioni sulle reali intenzioni del partito al Governo e sul desiderio della Russia di mantenere la propria influenza nel Paese. I prossimi risultati elettorali rivelaranno se la campagna di influenza di Mosca lascerà un segno duraturo sul futuro politico della Georgia o se la nazione riuscirà a seguire il suo vero sogno di integrazione occidentale.
(*) Docente universitario di Diritto internazionale e normative per la sicurezza
di Renato Caputo (*)