giovedì 24 ottobre 2024
Diversi impianti di produzione di armi di Hezbollah sono stati distrutti. I media libanesi hanno riferito di almeno 17 raid israeliani che sarebbero avvenuti nella periferia meridionale di Beirut. Secondo l’agenzia di stampa nazionale del Paese dei cedri – citata da Sky News – sono stati gli attacchi aerei “più violenti” dall’inizio del conflitto. Prima del sorvolo dell’Aeronautica israeliana, il portavoce in lingua araba Avichay Adraee ha diramato degli avvisi di evacuazione. Uno di questi attacchi mirati ha colpito l’ufficio dell’emittente filo-iraniana Al-Mayadeen che – secondo fonti della tivù stessa – era vuoto dall’inizio del conflitto. Durante i raid di Tel Aviv sarebbe morta almeno una persona, e i feriti sono al momento cinque tra cui un bambino. Le Forze di difesa israeliane hanno confermato di aver distrutto alcune fabbriche militari di Hezbollah, negli attacchi notturni contro la roccaforte dei miliziani a Dahiyeh, un sobborgo meridionale della capitale libanese. “I caccia dell’aeronautica militare hanno condotto attacchi accurati basati su informazioni di intelligence, durante la notte, su diversi depositi di armi e strutture di produzione appartenenti all’organizzazione terroristica Hezbollah nella zona di Dahiyeh a Beirut”, ha scritto l’Idf in una nota, ripresa dal giornale ebraico Haaretz.
Nel frattempo, nel nord di Gaza, l’esercito dello Stato ebraico ha neutralizzato decine di terroristi di Hamas nel nord della Striscia, procedendo anche con l’arresto di oltre 200 sospetti membri dell’organizzazione. Il Times of Israel, inoltre, ha citato l’Idf quando ha accusato Hamas di bloccare i civili che vorrebbero evacuare le zone di guerra, usandoli come scudi umani. Inoltre, l’Aeronautica israeliana avrebbe condotto un piccolo raid mirato nel centro di Gaza per distruggere alcune infrastrutture dei terroristi. Probabilmente, l’Asse “del terrore” si sente accerchiata e sopraffatta dalle pressioni israeliane e internazionali, tanto’è che anche Abu Marzuq – il vice capo dell’ufficio politico di Hamas – è tornato a parlare di ostaggi. Per il leader dei terroristi, che ha incontrato ieri a Mosca il vice degli Esteri russo Mikhail Bogdanov, il rilascio di Alexandre Troufanov e Maxin Herkin è prioritario. In un colloquio con Ria Novosti, il “numero due” dei terroristi ha assicurato che gli ostaggi russo-israeliani verranno consegnati per primi, ma solo nell’ambito di un accordo di cessate il fuoco e di uno scambio di ostaggi con prigionieri palestinesi. Marzuq ha aggiunto che Troufanov è attualmente sotto la custodia della Jihad islamica palestinese.
di Eugenio Vittorio