giovedì 17 ottobre 2024
Durante le operazioni Idf nella Striscia di Gaza, “tre terroristi sono stati eliminati. l’Idf e i Servizi segreti stanno verificando la possibilità che uno dei terroristi fosse Yahya Sinwar. In questa fase, l’identità dei terroristi non può essere confermata”, hanno scritto le Forze di difesa in una nota. Successivamente però, alcuni media internazionali e la radio militare israeliana avrebbero confermato che uno dei miliziani colpiti sia proprio il leader di Hamas. “Nell’edificio in cui sono stati eliminati i terroristi, non c’erano segni della presenza di ostaggi – ha aggiunto il comunicato – le forze che operano nella zona continuano a operare con la cautela richiesta”, ha chiosato l’Idf.
Sono stati colpiti 150 obiettivi terroristici. Il comandante di un battaglione di Hezbollah è stato eliminato dalle Forze di difesa israeliane nel sud del Libano, nella zona di Bint Jbeil, insieme a decine di miliziani. L’aeronautica di Tel Aviv, insieme all’artiglieria, ha confermato di aver colpito con un attacco mirato la zona meridionale del Paese dei cedri, aggiungendo che a Gaza le truppe israeliane avrebbero localizzato “grandi quantità di armi”. Era Hussein Muhammad Awada il capo di Hezbollah ad essere stato neutralizzato dall’Idf, che hanno dichiarato che l’uomo era responsabile “di aver condotto attacchi terroristici contro lo Stato di Israele da diversi villaggi nell’area”. Ieri, l’Idf e aeronautica israeliana (Iaf) “hanno eliminato più di 45 terroristi e smantellato più di 150 obiettivi terroristici Hezbollah, tra cui un deposito di armi, lanciatori e siti di infrastrutture per attacchi”, si legge in un comunicato. A Gaza invece, l’esercito di Tel Aviv ha confermato di aver “eliminato una cellula terroristica e localizzato un gran numero di armi, tra cui granate a mano, AK-47, esplosivi e mortai. In questo momento l’esercito israeliano sta operando nella parte centrale di Gaza, nei sobborghi di Nuseirat e Al Bureij. Sirene di allarme sono state intanto attivate in varie località del nord di Israele”, ha spiegato l’Idf.
Alle prime luci della mattina un razzo di Hezbollah ha colpito un edificio nel nord di Israele, a Kiryat Shmona. Secondo la polizia dello Stato ebraico non ci sono feriti. I miliziani filo-iraniani sono stati i primi a rivendicare l’attacco in una dichiarazione. Nel frattempo, in Siria, un attacco dell’Idf ha innescato una serie di incendi nella città di Latakia. Ad annunciarlo, sono stati i media locali. “La difesa anti-aerea ha intercettato obiettivi ostili su Latakia”, ha riferito l’agenzia di stampa Sana aggiungendo che alcuni “incendi sono stati innescati dall’aggressione di Israele” all’ingresso della città, roccaforte del presidente Bashar al-Assad. Ancora nessun commento ufficiale è stato rilasciato dall’esercito di Tel Aviv. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, l’attacco avrebbe “centrato un deposito di armi nella città di Latakia”.
CROSETTO: PROTEGGERE IMPARZIALITÀ DI UNIFIL
I soldati Unifil non lavorano per una delle due parti, ma servono per mantenere la pace e promuovere la stabilità regionale. “L’imparzialità dei caschi blu deve rimanere uno dei pilastri della missione. Ecco perché le Nazioni unite non possono accettare di prendere ordini da una delle parti”. Così ha esordito il ministro della Difesa Guido Crosetto in un’informativa alla Camera sui recenti attacchi alle basi Onu in Libano.
“Ho molto apprezzato la prontezza con la quale il ministro Crosetto è intervenuto in Aula”, ha esordito il deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Loperfido – membro della Commissione esteri – in Aula. “Il ministro ha ribadito con chiarezza il supporto a Israele nel contrasto al terrorismo che lo sta attaccando quotidianamente sin dal 7 ottobre. Con la stessa chiarezza e determinazione, però, diciamo allo stato amico di Israele che condanniamo gli attacchi alle missioni Unifil: infrangere la sacralità delle missioni Onu rischia di essere un detonatore che mette in pericolo un’intera area già martoriata da conflitti e dare il via a un’escalation che può travolgere l’intero Medio Oriente”, ha aggiunto il politico in quota FdI. Il partito della premier ha apprezzato “la voce unanime” che arriva dall’Esecutivo e vede con favore la prossima missione di Giorgia Meloni in Libano.
E anche l’opposizione è d’accordo con il titolare della Difesa. Una posizione “inappuntabile”, è stata definita quella del titolare di Palazzo Baracchini dal capogruppo del Partito democratico a Palazzo Madama, Alessandro Alfieri. “Riconosciamo al ministro Crosetto di aver tenuto una posizione inappuntabile su quanto è successo tra Israele e Libano, anche nelle modalità che hanno previsto il coinvolgimento di tutti i 16 Paesi europei interessati alla gestione del settore ovest”, ha spiegato il senatore del Pd. “Lo stesso non si può dire del ministro degli Esteri, che ha sbagliato a non coinvolgere il collega spagnolo nella dichiarazione a quattro, anche perché gli spagnoli guidano Unifil”, ha aggiunto Alfieri, ammettendo che la Premier Meloni ha fatto bene all’inizio con la dichiarazione a tre con Emmanuel Macron e Olaf Scholtz”. E infine: “Ci auguriamo che il ministro Guido Crosetto possa portare queste parole equilibrate anche in Consiglio dei ministri”, ha chiosato il capogruppo del Pd in Commissione esteri nel suo intervento nell’aula di Palazzo Madama sulle comunicazioni del ministro Crosetto.
di Eugenio Vittorio