martedì 15 ottobre 2024
Gli Usa conquistati dal nemico interno
Le campagne politiche americane sono sempre state gravate da fango e false dichiarazioni, ma ricordo anche quando coinvolgevano posizioni contrastanti su politica interna ed estera e i candidati avevano una qualche idea su come affrontarle. Senza un dibattito intelligente, come può funzionare una democrazia? Nella campagna presidenziale attuale, invece, il problema principale dei democratici è che Donald Trump è un dittatore che distruggerà la libertà. Questa accusa proviene da un regime democratico che ha trasformato la legge in un’arma per rivolgerla contro candidati politici sgraditi al governo come, appunto, Trump, che attualmente è ancora sotto incriminazione per reati penali e civili nel mezzo della campagna presidenziale. Un processo che sta mettendo in luce tutta la corruzione nel sistema legale e suggellando la fine dello stato di diritto negli degli Stati Uniti.
Dubito pertanto che al tycoon sia permesso di diventare presidente il 5 novembre. L’establishment farà tutto il necessario per tenerlo fuori dalla Casa Bianca. Se vincerà, si dirà che ha perso, oppure verrà dichiarato lo stato di emergenza. Se Trump riconquistasse la Casa Bianca, come nel suo primo mandato subirebbe continue accuse ripetute da parte dei media, continue indagini, ulteriori impeachment. Qualsiasi funzionario del suo staff diventerebbe un emarginato sociale. Viene costantemente detto che The Donald rappresenta una minaccia senza precedenti per la democrazia e quindi, per estensione, qualsiasi mezzo impiegato per eliminarlo è ammissibile. Tuttavia un terzo tentativo di assassinio potrebbe scatenare gravi disordini civili.
Trump ha due bersagli sulla schiena. Quello ideologico di essere un maschio bianco che opprime neri e donne e l’arrivista che sfida il governo del complesso militare, Wall Street, Big Pharma e gli altri gruppi di interesse e lobbisti vari, il cui denaro elegge i membri della Camera e del Senato. Soprattutto, se nominato presidente a novembre, The Donald fermerebbe l’immigrazione illegale, porrebbe fine alla truffa dell’agenda sul cambiamento climatico e, terzo, debellerebbe l’epidemia woke. Una vittoria in stile Maga significherebbe tutto questo.
Si capisce come i media mainstream, sempre schierati col potere, abbiano condotto contro di lui una campagna di cancellazione senza precedenti e l’attuale presidente Joe Biden, ribadendo che Trump è una minaccia per gli Stati Uniti, si è spinto a affermare che “andrebbe messo nel mirino”. E che dire dell'affermazione di Hillary Clinton secondo cui i sostenitori Maga dovrebbero essere ufficialmente “deprogrammati”? Ha in mente Hillary campi di rieducazione per loro?
Nell’America di oggi tutto questo è possibile. Cosa ormai aspettarsi in un Paese dove nelle università e nelle scuole pubbliche i bianchi vengono demonizzati come “razzisti” e “suprematisti bianchi” e indagati dall’Fbi per aver protestato contro il lavaggio del cervello dei loro figli durante le riunioni dei consigli scolastici? Gli americani hanno dormito troppo a lungo e hanno perso il loro Paese. Coloro che votano per i democratici credono che l’altra metà dell’elettorato sia costituita da pericolosi terroristi interni. Ci credono nonostante l’assenza di omicidi, di rivolte, saccheggi e incendi dolosi impunemente praticati, invece, da Black lives matter e Antifa, due gruppi collegati che condividono l’obiettivo di sovvertire la democrazia liberale e lo stato di diritto e che, essenzialmente, sono i fanti usati dal potere per fomentare la paura interna e distruggere il legame della società americana con il proprio passato.
Gli Usa sono ormai così divisi che non possono difendere né sé stessi né la Costituzione, lo scudo della loro libertà. Ora che l’Fbi ha dichiarato terroristi interni gli 85 milioni di elettori di Trump, non si può escludere che organizzi, sotto falsa bandiera, qualche evento per convalidare l’accusa di terrorismo interno. È questa la strategia della tensione per i democratici per vincere le prossime elezioni? Newsweek ha scritto: “Il governo federale ritiene che la minaccia di violenza e di gravi disordini civili intorno alle elezioni presidenziali americane del 2024 sia così grande che ha silenziosamente creato una nuova categoria di estremisti che cerca di rintracciare e contrastare: l’esercito di seguaci del Maga di Donald Trump. La sfida per il Federal bureau of investigation, la principale agenzia federale incaricata delle forze dell’ordine, è quella di perseguire e prevenire quello che chiama terrorismo interno senza riferimento diretto a partiti o affiliazioni politiche, anche se la stragrande maggioranza degli attuali programmi antigovernativi riguarda Trump”.
Quella che è in corso non è una competizione elettorale tra repubblicani e democratici. Riguarda chi controlla il governo degli Stati Uniti: il popolo o le élite al potere. Ecco perché ci sono sondaggi così fantastici per Kamala Harris che non ha mai vinto un solo delegato durante le primarie del 2020. Ci si chieda: come ha fatto a passare da zero sostegno tra i democratici a principale contendente alla presidenza? Quando gareggiò per la nomination presidenziale nel 2020, la Harris fu immediatamente eliminata. Non aveva alcun supporto perché era una vicepresidente impopolare. Eppure oggi, nella popolazione intervistata, i media la presentano come prossimo presidente creando nell’opinione pubblica l’aspettativa di una sua vittoria. I sondaggi truccati attribuiscono un peso eccessivo ai democratici. Cerchi su Google “Kamala” e scopri che il 90 per cento delle informazioni sono favorevoli. Cerchi “Trump” e scopri che il 90 per cento è sfavorevole. Creando l’aspettativa di una vittoria della prima, si gettano le basi per rubare le elezioni. La Harris ha recentemente confermato al pubblico americano che, durante il suo mandato alla Casa Bianca, non farebbe nulla di diverso da quello che ha fatto Biden e pertanto non ha alcuna intenzione di frenare il flusso di migranti o proteggere i confini. Un voto per la Harris è un voto per l’invasione deliberata dell’America. Ma gli Stati Uniti già da tempo sono stati conquistati dal nemico interno.
di Gerardo Coco