mercoledì 2 ottobre 2024
Le Forze di difesa israeliane vorrebbero evitare vittime innocenti. È in questa direzione che è andato il comunicato di poco fa del colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba su X delle Idf. I civili libanesi sono stati avvisati: non devono muoversi verso sud. “L’attività di Hezbollah costringe l’Idf ad agire contro di essa. Ogni movimento verso sud potrebbe mettere a repentaglio la vostra vita”, si legge nella dichiarazione dell’esercito di Tel Aviv attraverso i suoi canali social. Nel secondo giorno dall’inizio dell’operazione di terra di Israele in Libano, da Hezbollah sono stati lanciati circa 100 missili nel nord dello Stato ebraico, solamente questa mattina. Non sono stati registrati danni gravi, ma una decina di abitazioni sarebbero state danneggiate.
In concomitanza con l'offensiva di Teheran via aria, si è consumato un attacco terroristico nella metropolitana leggera di Jeffa. Sarebbero almeno otto le vittime, con i due attentatori – che hanno sparato sui civili alla stazione al grido di Dio è grande – che sono stati neutralizzati dalle forze dell'ordine. E dopo che nella notte l’Iran ha perpetrato uno degli attacchi più massicci verso Israele, uscendo allo scoperto e utilizzando il suo arsenale di missili balistici, l’esercito di Teheran ha avvertito gli Stati Uniti, spiegando di aver “avvertito le forze americane di ritirarsi da questa questione e di non intervenire, altrimenti affronteranno una dura risposta da parte nostra”. Lo ha ammesso il ministro degli Esteri, Abbas Araghchi, alla tivù di Stato iraniana. Anche da parte dell’Unione europea, che continua a proporre fino allo sfinimento una de-escalation nella regione, è arrivata la condanna all’attacco di Teheran (che è stato abilmente sventato dalla iron dome). “Condanno con fermezza l’attacco missilistico balistico di ieri lanciato dall’Iran contro Israele. Tali azioni minacciano la stabilità regionale e aumentano le tensioni in una situazione già estremamente volatile. Esorto tutte le parti a proteggere la vita di civili innocenti. L’Unione europea continua a chiedere un cessate il fuoco oltre il confine con il Libano e a Gaza e il rilascio di tutti gli ostaggi trattenuti da quasi un anno”, ha scritto in una nota la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.
È stato proprio il sistema di difesa missilistico israeliano il vero protagonista di ieri sera. L'iron dome, come viene chiamato, è stato costruito nel 2006 dopo la guerra contro il Libano. I piani, l'idea, derivavano dagli scienziati di Tel Aviv, che hanno potuto contare sul know how statunitense e miliardi di dollari del Pentagono. Il sistema di deterrenza missilistica dello Stato ebraico ha un margine di efficacia del 90 per cento. E si è visto ieri sera, quando della pioggia di missili balistici lanciati da Teheran verso Israele, sono stati lasciati cadere solo quelli il cui viaggio sarebbe finito in aree deserte del Paese.
Ma secondo l’agenzia Axios, l’intraprendenza dell’Iran – e i 200 missili lanciati nottetempo, la maggior parte dei quali intercettati – verrà punita da Tel Aviv nei prossimi giorni. Dai media internazionali, è attesa una massiccia risposta all’attacco di Teheran di ieri notte, “che potrebbe colpire gli impianti di produzione di petrolio all’interno del Paese e altri siti strategici”, come riportato dal sito di notizie. Nel frattempo, una nuova unità delle Idf si è unita all’operazione di terra in Libano. Si tratterebbe della 38ª Divisione, “che comprende soldati della Brigata Golani, della 188ª Brigata corazzata, della sesta Brigata di fanteria e altre forze”, che si sta unendo ai raid mirati, limitati e localizzati contro obiettivi terroristici di Hezbollah e infrastrutture terroristiche nel sud del Libano, iniziati lunedì. Lo ha reso noto l’account delle Forze di difesa israeliane su Telegram. “I soldati sono accompagnati dall'Aeronautica militare e dalla 282ª Brigata di artiglieria”, hanno concluso le Idf nella nota.
di Eugenio Vittorio