La guerra di Israele è contro Hezbollah, e non contro il popolo libanese

martedì 1 ottobre 2024


Questo articolo è stato pubblicato dal Gatestone il 25 settembre 2024, prima della morte di Hassan Nasrallah

Alcuni media internazionali stanno travisando i recenti scontri tra Israele e Hezbollah, l’organizzazione terroristica sostenuta dall’Iran, come una guerra tra Israele e Libano. Questa, tuttavia, non è una guerra tra Israele e il popolo libanese, quanto invece tra Israele e un gruppo terroristico armato fino ai denti che ha creato uno stato all’interno di uno Stato in Libano e sta agendo su ordine dei mullah di Teheran per promuovere il loro obiettivo di distruggere “l’entità sionista”. Questa guerra è stata iniziata undici mesi fa da Hezbollah a sostegno del gruppo terroristico palestinese Hamas, un altro proxy sostenuto dall’Iran che opera nella Striscia di Gaza.

Il 7 ottobre 2023, Hamas e migliaia di palestinesi “comuni” hanno lanciato un attacco alle comunità israeliane vicino al confine con la Striscia di Gaza, uccidendo 1.200 israeliani e rapendone più di 240. Israele ha risposto inviando truppe nella Striscia di Gaza con due obiettivi: liberare gli ostaggi israeliani e distruggere le capacità militari di Hamas, un gruppo il cui Statuto chiede apertamente di scatenare il jihad (guerra santa) con lo scopo di uccidere gli ebrei ed eliminare Israele.

L’8 ottobre 2023, il giorno dopo dell’attacco lanciato da Hamas, Hezbollah ha aperto un “secondo fronte” contro Israele per aiutare i fratelli di Hamas. Il 13 ottobre 2023, dopo l’inizio dell’offensiva militare israeliana a Gaza, i terroristi di Hezbollah hanno iniziato a lanciare migliaia di razzi, droni e missili guidati contro le comunità israeliane lungo il confine con il Libano. Di conseguenza, lo Stato ebraico è stato costretto a evacuare decine di migliaia di residenti dal nord del Paese. Da allora, le famiglie israeliane sfollate non sono state in grado di tornare nelle loro case, alcune delle quali sono state gravemente danneggiate o completamente distrutte dai missili e dai droni di Hezbollah.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il suo governo hanno mostrato un’incredibile autocontrollo di fronte alla guerra di logoramento del gruppo sciita libanese. Netanyahu e il suo governo hanno fatto del loro meglio per evitare una guerra su vasta scala con Hezbollah, principalmente per non danneggiare civili innocenti in Libano. Le Forze di Difesa israeliane (Idf) hanno ripetutamente avvertito i civili libanesi di fuggire a nord per mettersi al sicuro. La risposta dell’esercito israeliano all’incessante raffica quotidiana di razzi e droni lanciati da Hezbollah negli ultimi undici mesi si è limitata ad attacchi aerei contro i terroristi di Hezbollah e le loro installazioni militari nel Libano meridionale.

Come risponderebbero gli Stati Uniti se un’organizzazione terroristica messicana lanciasse migliaia di missili e droni sulle città americane? Gli Stati Uniti tollererebbero tali attacchi per quasi un anno? Accetterebbero una situazione in cui decine di migliaia di loro cittadini sarebbero costretti a fuggire dalle loro case e diventare rifugiati nel loro stesso Paese? Come risponderebbe la Francia se le sue città venissero attaccate da terroristi con base nei Paesi vicini? I francesi chiederebbero l’avvio di negoziati con i terroristi o eserciterebbero il loro diritto all’autodifesa?

Il 19 settembre scorso, il segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha promesso che gli attacchi terroristici della sua organizzazione contro Israele sarebbero proseguiti sino alla fine della guerra a Gaza, asserendo altresì che Hezbollah continuerà a offrire sostegno ai palestinesi della Striscia di Gaza “a prescindere dalle conseguenze, dai sacrifici e dagli scenari che si apriranno”. Nasrallah ha inoltre minacciato che agli israeliani evacuati dalle loro case non sarà consentito di farvi ritorno, lasciando intendere che Hezbollah potrebbe pianificare di invadere e occupare il nord di Israele.

Il leader di Hezbollah ovviamente è più preoccupato per il benessere di Hamas che per la sicurezza del popolo libanese. Sembra credere che la guerra che ha scatenato contro Israele undici mesi fa salverà Hamas e gli consentirà di continuare a governare la Striscia di Gaza. Nasrallah e i suoi protettori in Iran sono disposti a distruggere il Libano e a sacrificare molti cittadini libanesi per mantenere Hamas al potere. Sembrano determinati a impedire la caduta di uno dei rappresentanti terroristici palestinesi dell’Iran in Medio Oriente. Hezbollah, a quanto pare, ha preso la decisione di tenere prigioniera l’intera popolazione libanese per proteggere gli assassini e gli stupratori di Hamas che hanno compiuto i massacri contro gli israeliani il 7 ottobre.

Israele ha pubblicato prove fotografiche di armamenti di Hezbollah piazzati all’interno di abitazioni nel sud del Libano. Tra le armi nascoste nelle case libanesi c’erano missili da crociera, razzi con enormi testate e droni. In un caso, le Forze di Difesa israeliane hanno mostrato le immagini di un missile a lungo raggio, montato su un lanciatore idraulico e posizionato nella soffitta della casa di una famiglia libanese.

Questa è la stessa tattica usata da Hamas nella Striscia di Gaza negli ultimi due decenni. Come Hezbollah, anche il gruppo terroristico palestinese ha piazzato armi e lanciamissili in aree densamente popolate della Striscia di Gaza, in case, ospedali, moschee, strutture delle Nazioni Unite e scuole.

La guerra di Israele mira principalmente a impedire che Hamas lanci un altro attacco in stile 7 ottobre contro gli israeliani in futuro. Poco dopo l’attacco, l’alto funzionario di Hamas Ghazi Hamad ha dichiarato che il suo gruppo è pronto a ripetere l’attacco del 7 ottobre più e più volte finché Israele non sarà annientato: “L’alluvione Al-Aqsa [nome dato da Hamas all’invasione di Israele del 7 ottobre] è solo la prima volta, e ce ne sarà una seconda, una terza, una quarta. Israele è un Paese che non ha posto sulla nostra terra”.

La guerra nella Striscia di Gaza potrebbe finire domani se Hamas deponesse le armi e liberasse i 101 ostaggi israeliani ancora nelle sue mani, di cui si pensa che solo circa la metà sia ancora viva. Hamas, tuttavia, sembra aver scelto di combattere fino all’ultimo palestinese. A quanto pare, ad Hamas non importa se migliaia di palestinesi vengono uccisi nella guerra. Il suo obiettivo principale è mantenere il potere.

La guerra in Libano potrebbe finire domani se Hezbollah fermasse i suoi attacchi con razzi e droni contro città e paesi israeliani. Hezbollah, tuttavia, ha finora indicato di non avere alcuna intenzione di fermarli.

Molti libanesi sono fermamente contrari al tentativo di Hezbollah di trascinare il loro Paese in una guerra per conto di Hamas e dell’Iran. Rivolgendosi al segretario generale di Hezbollah, il giornalista e analista politico libanese Dr. Ghassan A. Bou Diab ha scritto: “Avete gettato la vostra comunità e il vostro popolo in uno scontro la cui portata solo Dio conosce, con lo Stato di Israele, uno Stato che è veramente una delle nazioni più all’avanguardia in termini di progresso tecnologico e militare, che gode di una vasta rete di relazioni internazionali, tutto con il pretesto di sostenere il fronte di Gaza. Il giorno dopo che l’organizzazione terroristica Hamas ha iniziato la sua fatidica operazione, avete iniziato a sparare in territorio israeliano, costringendo decine di civili innocenti a fuggire dalle loro case. Hai sostenuto l’organizzazione terroristica nel suo orribile crimine di rapimento di ostaggi e utilizzo di civili come scudi umani. Questo è stato preceduto dalle tue continue minacce, come ad esempio che avresti ‘tenuto gli israeliani con il fiato sospeso’ e che eri pronto a ‘distruggere Israele in sette minuti e mezzo’. Le scommesse sbagliate hanno caratterizzato il tuo cammino. Hai scommesso che Israele non avrebbe potuto resistere a una guerra prolungata, ma lo Stato ebraico ha sorpreso tutti e la guerra continua da quasi un anno. Hai scommesso sul crollo delle istituzioni politiche, di sicurezza e militari se fossero stati aperti dei fronti. Israele si è dimostrato coeso, infatti, ha stretto un nuovo patto sociale incentrato sulla lotta per l’esistenza... Hai scommesso per un intervento iraniano diretto nella battaglia, solo per vedere come Khamenei si è limitato a pregare e a cercare rifugio quando ha visto le portaerei americane, dotate di tecnologie di quinta generazione, solcare le acque con armi terrificanti capaci di annientare metà del pianeta. Hai fatto affidamento sulla pressione diplomatica internazionale e sulle proteste in tutto il mondo, eppure, hai fallito perché il tuo asse ha avviato l’aggressione”.

Hezbollah ha deciso di distruggere il Libano e sacrificare un gran numero di civili libanesi per mantenere Hamas al controllo della Striscia di Gaza. Non ha lasciato a Israele altra scelta se non quella di lanciare un’offensiva antiterroristica per difendere i propri cittadini. Dopo che Hamas ha portato una nakba (catastrofe) ai palestinesi della Striscia, Hezbollah sta facendo lo stesso con il popolo libanese.

(*) Tratto dal Gatestone Institute

(**) Traduzione a cura di Angelita La Spada


di Bassam Tawil (*)