Mosca indaga su tre giornalisti entrati a Kursk

venerdì 27 settembre 2024


I Servizi segreti russi hanno aperto un’indagine penale. Il Fsb ha individuato tre giornalisti, due americani e un rumeno, che avrebbero attraversato “illegalmente” la frontiera dall’Ucraina. I tre inviati hanno seguito l’esercito di Kiev nella sua avanzata in territorio nemico per fare reportage nella parte occupata della regione di Kursk, secondo quanto riferisce l’agenzia Interfax. I due statunitensi, Kathryn Diss e Fletcher Yeung, lavorano per l’emittente Abc, mentre il giornalista rumeno Mircea Barbu è inviato per conto di HotNews. Questa non è la prima indagine del secret service del Cremlino contro reporter stranieri: dal 17 agosto scorso, sono stati aperti fascicoli contro “12 giornalisti stranieri” per aver varcato senza autorizzazione il confine russo. Lo ha specificato lo stesso Fsb.

Anche un giornalista italiano, Davide Maria De Luca, veronese che collabora con Il Post e Domani, è finito nel mirino del Dicastero degli Esteri di Mosca. La stessa portavoce del Ministero, Maria Zakharova, ha citato il reporter nel suo canale Telegram, protestando del suo ingresso a Kursk. “Attenzione diplomatici italiani. Forse questa volta vedranno la notizia immediatamente, e non tra un mese”, ha affermato la donna sul social network. “Per il momento, il mio unico commento è che una delle principali tutele per i civili che si trovano in territori occupati e zone di conflitto è la presenza di osservatori, operatori umanitari e giornalisti. Sappiamo che la loro presenza non è una garanzia del corretto comportamento degli eserciti, ma in alcune circostanze può essere un potente incentivo”, ha risposto De Luca dal suo profilo X. “Per questo ritengo che i giornalisti debbano essere liberi di muoversi per fare il loro mestiere in qualsiasi zona di guerra e credo che sia sbagliato perseguirli con accuse speciose, come l’ingresso illegale, soprattutto nel mezzo di un gigantesco conflitto che coinvolge milioni di persone. Credo che impedire ai giornalisti di accedere a un’area di conflitto sia un errore, che a farlo sia il governo russo, quello ucraino, israeliano, americano o qualsiasi altro”, ha concluso il giornalista. I militari ucraini avrebbero “accompagnato costantemente” il reporter italiano, lasciandogli comunque la possibilità di parlare con i civili russi.


di Eugenio Vittorio