Israele, continuano gli attacchi in Libano

giovedì 26 settembre 2024


La diplomazia confida nella tregua. Benjamin Netanyahu è partito stamattina per New York, per raggiungere l’assemblea generale delle Nazioni unite. Il suo arrivo era previsto per mercoledì, e oggi il premier avrebbe dovuto tenere un discorso. Ma l’acuirsi delle ostilità tra Israele e Libano ha di fatto ritardato il viaggio del primo ministro, che arriverà in giornata nella Grande Mela. Secondo alcuni funzionari della diplomazia statunitense, l’Occidente – con gli Usa in prima linea – starebbe negoziando con lo Stato ebraico per proporre una tregua e un cessate il fuoco. Secondo Sky News, si potrebbe raggiungere una tregua “nelle prossime ore”, che interessi il confine tra Israele e Libano. Questo auspicato cessate il fuoco lungo la linea blu (tra lo Stato ebraico e le alture del Golan) durerà 21 giorni. Durante queste tre settimane “le parti negozieranno per una possibile risoluzione del conflitto in corso da quando Hezbollah ha lanciato l’attacco l’8 ottobre e per raggiungere un accordo globale lungo la linea blu che consenta ai residenti di tornare alle loro case sia in Libano che in Israele”. Il funzionario interpellato da Sky News ha sottolineato che questa proposta di cessate il fuoco riguarda solo il confine settentrionale e non si estende a Gaza.

Secondo l’ufficio di Netanyahu però, quelle sulla tregua non sono altro che fake news. “La notizia riguardante un cessate il fuoco è errata, il primo ministro Benjamin Netanyahu non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito all’annuncio”, ha dichiarato l’ufficio del premier. Bibi, prima di partire alla volta di Nyc, “ha ordinato all’esercito di continuare i combattimenti con tutta la forza”, ha aggiunto lo staff del premier. Nel frattempo le Forze di difesa israeliane hanno annunciato di aver attaccato nella notte 75 obiettivi militari di Hezbollah, nel sud del Paese e nella regione della Valle di Beqaa. L’aeronautica delle Idf avrebbe bombardato in mattinata depositi di armi del movimento islamista nei pressi di Tiro, nel sud del Libano. L’emittente vicina a Hezbollah Al-Mayadeen ha riportato – citata dall’agenzia israeliana Ynet – di alcuni attacchi aerei nella città di Anqoun, vicino Sidone, e nell’area di Tiro.

Le Idf hanno eliminato nella notte il comandante di Hezbollah Mohammed Kobeissi, in un raid simile a quello che aveva preso di mira Ali Karaké, che però è riuscito a scappare. Secondo l’esercito israeliano Kobeissi, che comandava diverse unità – tra cui una di missili guidati di precisione – è stato neutralizzato insieme ad altri comandanti delle forze missilistiche di Hezbollah. Nelle ultime 24 ore, gli attacchi dell’esercito di Israele in Libano avrebbero ucciso 81 persone e ferite 403. Questi sono i dati ufficiali del Ministero della Salute di Beirut. Con le quasi 600 vittime confermate dal Dicastero nei primi due giorni della nuova offensiva israeliana, fanno circa 700 morti in 72 ore.


di Redazione