Weber, il Ppe vuole un piano per il Mediterraneo

martedì 24 settembre 2024


Olaf Scholz “non è più in grado di vincere le elezioni”. Sic et simpliciter, perché se i suffragi regionali a Brandeburgo lasciano il tempo che trovano, “dal punto di vista politico mostrano che i socialisti hanno vinto grazie alla presa di distanza dal governo Scholz”, ha ragionato in un colloquio con il Corriere della Sera Manfred Weber, il presidente e capogruppo al Parlamento europeo del Partito popolare europeo. Il quotidiano nazionale ha intervistato il politico della Csu all’indomani delle giornate di Napoli, durante le quali il Ppe studierà come posizionarsi sui grandi temi europei, tra cui uno dei più sentiti è l’immigrazione. Questione che è stata anche al centro della campagna elettorale regionale tedesca.

La Germania vuole “una soluzione definitiva alla migrazione e il Ppe è totalmente impegnato a risolvere il problema – ha proseguito Weber – abbiamo chiesto 30mila agenti Frontex (l’agenzia Ue della guardia di frontiera e costiera, ndr.) a livello europeo e chiediamo un patto per il Mediterraneo. Il Ppe è pronto a risolvere i problemi”, ha ammesso il leader del Partito. Dopo le dichiarazioni d’intenti del primo ministro inglese Keir Starmer, non è più un segreto che l’Europa tutta guardi al “modello Italia” per prevenire gli sbarchi illegali. E il Mediterraneo “è una priorità da un punto di vista europeo ed è l’area chiave della nostra politica di vicinato per i prossimi cinque anni”, ha spiegato Weber al Corriere. E ancora: “Dobbiamo trovare una buona intesa con i nostri vicini del Nord Africa sulle questioni economiche, sull’energia e sulla gestione della sfida migratoria. L’intesa con la Tunisia è un modello. Siamo stati molto criticati per quell’accordo ma nella prima metà del 2024 il numero di arrivi in Italia si è ridotto del 64 per cento. Mi aspetto che S&D e Verdi siano a favore di queste intese”, ha auspicato Weber.

Il capogruppo del Ppe, tra le righe dell’intervista, è poi tornato a parlare della situazione politica in Germania, senza troppi fronzoli. “Abbiamo bisogno di un nuovo governo il prima possibile perché l’attuale non è più in grado di definire un approccio politico comune e condiviso per risolvere le questioni più importanti. Noi siamo uniti e pronti con Friedrich Merz”, ha annunciato Weber. E in un momento in cui l’impatto di Parigi e Berlino sull’iter decisionale europeo è debole – presi in considerazione gli esiti delle Europee e delle Regionali nei due Paesi, un tempo “faro” d’Europa – l’Italia si sta ritagliando il ruolo di interlocutore preferito. “Ora è necessario preparare il terreno, ad esempio sulla difesa, per quando tornerà la stabilità in Germania con un governo Cdu che rilancerà la cooperazione franco-tedesca. Francia e Germania sono importanti, ma negli ultimi anni il governo italiano con Antonio Tajani ha dimostrato che Roma sta contribuendo a stabilizzare l’Europa in un momento in cui Parigi e Berlino non sono capaci”, ha chiosato Manfred Weber nella sua intervista al Corriere della Sera.


di Edoardo Falzon