Al tritacarne di Mosca mancano giovani ufficiali

lunedì 23 settembre 2024


Questo mese, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato che il numero dei membri delle forze armate russe dovrebbe essere aumentato a 1,5 milioni di persone180mila militari in più rispetto a quello di dicembre dello scorso anno.

Questo obiettivo, tuttavia, era stato annunciato già nel dicembre 2022 dall’allora ministro della Difesa russo Sergei Shoigu senza essere poi realizzato. È probabile che questa volta l’annuncio sia legato più a questioni di bilancio che al numero effettivo di soldati e ufficiali che il Cremlino cerca di avere nelle proprie forze armate. Un esercito più ampio significa che Mosca può giustificare e garantire un aumento delle spese militari per un periodo più lungo. Di conseguenza, il budget per la difesa nazionale russo, per il biennio 2025-26, probabilmente crescerà. Tuttavia, ciò solleva la questione della effettiva capacità della Russia di aumentare il numero degli appartenenti alle forze armate, e non solo sulla carta. Mentre la sua guerra di aggressione contro l’Ucraina continua e la Russia accumula consistenti perdite tra i suoi ranghi militari, il Cremlino è costretto a trovare altre fonti di reclutamento per alimentare la sua macchina da guerra.

L’ostacolo più impegnativo in questo sforzo è la mancanza di ufficiali di basso e medio rango nell’esercito russo. L’Alto Comando russo ha cercato di aumentare il reclutamento negli istituti, università e accademie militari tra il 2015 e il 2020. Questa strategia, tuttavia, non sembra essersi rivelata adeguata per risolvere il problema, soprattutto dando uno sguardo al prossimo futuro. Pertanto, la leadership militare russa sta cercando di reclutare più ufficiali tra gli studenti delle università civili e tra le fila dei militari a contratto e dei sottufficiali. Per un certo periodo, il Cremlino ha anche aumentato il numero di scuole militari per bambini e adolescenti. Attualmente, il numero di ufficiali nelle forze armate russe sta crescendo principalmente a causa del regime di mobilitazione “parziale” ancora in vigore. Il Cremlino, tuttavia, mira a costruire forze armate che possano essere rapidamente ampliate, simili all’esercito sovietico del XX secolo.

Nonostante la guerra in corso, il numero di studenti nelle 41 università militari, accademie, istituti e collegi, così come nelle varie succursali presenti in Russia, sembra essere relativamente stabile. Entro il 2020, circa 60mila studenti sono stati iscritti e più di 60mila nel 2022-23. Numeri simili sono attesi anche per settembre di quest’anno.

Nuove strutture di formazione militare sono nate nel 2024, come il collegio di artiglieria a Saratov. Ha aperto con l’ammissione di 291 studenti – 138 dei quali hanno già preso parte alla guerra contro l’Ucraina come soldati, sergenti e sottufficiali. Numeri irrilevanti che non sembrano aver prodotto un incremento significativo sul numerico complessivo.

Una spiegazione per l’insolita stabilità dei numeri potrebbe essere ricercata nei requisiti accademici ridotti per i candidati militari. I punteggi minimi di passaggio nelle università militari sono inferiori a quelli nelle università civili regionali e significativamente inferiori a quelli nelle università civili di Mosca e San Pietroburgo. Il numero stabile di studenti potrebbe anche essere spiegato dal fatto che il numero di quelli iscritti include coloro che partecipano ai programmi abbreviati. Bastano sei mesi per diventare sottotenente ai soldati a contratto con diplomi universitari civili. Ciò significa che il numero di ufficiali inferiori che si diplomeranno nelle università militari nei prossimi tre o quattro anni rimarrà stabile, attestandosi su circa 12-13mila unità all’anno.

Oggi, la maggior parte degli ufficiali che di solito andrebbero in pensione dopo 15 anni di servizio militare non possono farlo a causa del regime di mobilitazione parziale. Prima del 2022, il numero di ufficiali in pensione poteva essere sovrapponibile a quello degli ufficiali che si laureano nelle università militari. Pertanto, il corpo degli ufficiali russi sta attualmente crescendo nonostante le pesanti perdite in combattimento. Quando però il regime di mobilitazione parziale terminerà, le forze armate russe dovranno affrontare un notevole drenaggio nei ranghi degli ufficiali.

Oltre ai collegi militari, alle università e agli istituti, il Cremlino ha aumentato il numero di centri di addestramento militare nelle università civili russe. Entro la fine del 2024, ci saranno 137 di questi centri. Anche se l’ultimo numero noto di studenti che hanno studiato in questi centri ha superato le 60mila unità, la maggior parte sono diventati ufficiali di riserva, sottufficiali e soldati e potrebbero essere chiamati a prestare servizio nelle forze armate in caso di mobilitazione completa. Solo 30 centri di addestramento militare erogano un percorso formativo che qualifica ufficiali immediatamente attivi dopo la laurea. I giovani ufficiali che escono da questi programmi ogni anno sono qualche centinaio.

La Russia ha anche esteso il numero di scuole militari, scuole cadette presidenziali e corpi cadetti. Nell’ultimo decennio, il numero di tali scuole per bambini e adolescenti è aumentato da otto a 33, e il numero di alunni iscritti è aumentato da poche migliaia a 16mila.

Nel caso che il modello putinista dovesse restare stabilmente al potere nei prossimi anni, questa continua militarizzazione del sistema educativo creerebbe una base per ripristinare il modello sovietico delle forze armate. Tale modello può essere ampliato e dispiegato rapidamente in caso di mobilitazione, nonostante le debolezze tecnologiche oggettive del complesso militare-industriale della Russia.

A breve termine, la pesante perdita di ufficiali combinata con la scarsa qualità e professionalità di quelli in arrivo porterà probabilmente all’ulteriore degrado delle forze russe che attualmente combattono in Ucraina.

(*) Docente universitario di Diritto internazionale e normative per la sicurezza


di Renato Caputo (*)