Israele, attacco diffuso sul Libano: “Colpiti 300 obiettivi”

lunedì 23 settembre 2024


Secondo fonti israeliane sono stati colpiti 300 obiettivi di Hezbollah. Daniel Hagari, il portavoce delle Idf (Forze di difesa israeliane), non ha escluso un’operazione di terra in Libano per proteggere gli obiettivi di guerra. “Faremo tutto il necessario – ha detto – per far tornare i residenti evacuati del Nord di Israele alle loro case in sicurezza”. Hagari ha spiegato che l’esercito ha iniziato a colpire in modo massiccio Hezbollah in Libano dopo aver identificato l’intenzione da parte dei miliziani di sparare su Israele. Intanto, il Governo libanese afferma che ci sono 21 bambini tra i 274 morti, nuovo bilancio diffuso sui raid israeliani nel sud e nell’est del Libano. Un funzionario israeliano afferma che l’Amministrazione Biden ha recentemente inviato a Israele la bozza del testo di una nuova proposta di rilascio degli ostaggi e di cessate il fuoco a Gaza. Lo sostiene il Times of Israel confermando un rapporto di Channel 12. Il funzionario ritiene che Israele stia ancora esaminando la proposta e non abbia ancora risposto. A differenza della proposta avanzata dall’Amministrazione Biden fin da maggio, questa non è divisa in tre fasi, afferma il funzionario israeliano. Nel frattempo, Hezbollah ha affermato di aver colpito due basi israeliane “con decine di razzi” in risposta ai raid di oggi nel sud e nell’est del Libano. Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian, da New York, afferma che Israele cerca un “conflitto più ampio”. Quindi sottolinea che la guerra in Medio Oriente “non porterà benefici a nessuno”.

Frattanto, il premier israeliano Benyamin Netanyahu, dal quartier generale della Difesa a Tel Aviv, è intervenuto sugli sviluppi al confine con il Libano. “Non aspettiamo la minaccia – ha detto in un video dal bunker – la preveniamo, e continueremo a farlo. Ho promesso che avremmo cambiato l’equilibrio della sicurezza nel nord, ed è esattamente ciò che stiamo facendo. Non toglieremo il piede dall’acceleratore”, ha aggiunto, affermando che Israele sta eliminando alti esponenti di Hezbollah e distruggendo i loro depositi di missili. Un funzionario militare israeliano ha affermato che Israele si sta concentrando sulle operazioni aeree e non ha piani immediati per un’operazione via terra. Lo riporta Haaretz. Il funzionario ha affermato che gli attacchi mirano a limitare la capacità di Hezbollah di lanciare ulteriori attacchi contro Israele.

Intanto, l’Iran lancia un monito contro Israele dopo i raid in Libano contro Hezbollah. Il portavoce del Ministero degli Esteri Nasser Kanani ha definito gli attacchi israeliani “folli” e ha messo in guardia dalle “conseguenze pericolose della nuova avventura dei sionisti”. Nel frattempo, è salito ad almeno 182 il bilancio delle vittime per i raid israeliani nel sud del Libano. Lo ha reso noto il Ministero della sanità di Beirut. Centinaia di famiglie nel Libano meridionale stanno fuggendo dai bombardamenti israeliani. Lo affermano un funzionario locale e i giornalisti dell’Afp. Immagini pubblicate sui media internazionali mostrano lunghe file di auto sulle strade. Il Libano ha deciso di chiudere per due giorni, oggi e domani, le scuole nelle aree bersagliate dagli attacchi israeliani. Il Ministero della Salute del Libano ha ordinato agli ospedali del sud e dell’est di sospendere tutti gli interventi chirurgici non urgenti per poter curare i feriti degli intensi attacchi israeliani. Il Ministero “chiede a tutti gli ospedali” nei distretti del sud e dell’est del Libano “di sospendere tutti gli interventi chirurgici non essenziali per fare spazio alle cure dei feriti a causa dell’aggressione israeliana in espansione sul Libano”, si legge in una dichiarazione. “L’aggressione israeliana contro il Libano è una guerra di sterminio e un piano volto a distruggere i villaggi e le città libanesi”. Lo ha dichiarato il premier libanese Najib Mikati, secondo quanto riportato dal sito online del quotidiano libanese An-Nahar. Mikati ha esortato “le Nazioni Unite e l’Assemblea generale e i Paesi influenti a scoraggiare l’aggressione (israeliana)”.


di Redazione