Il Ritorno dei piccioni viaggiatori: i beepers antiradicali

lunedì 23 settembre 2024


Da oggi in poi, per i fondamentalisti islamici sciiti niente più beepers (o “pager”, che stanno per “cercapersone”), né walkie-talkie e tantomeno cellulari. Quindi, che cosa rimarrebbe loro per comunicare? Semplice: o i pizzini tanto cari a Don Totò (si intende Riina) – ma anche a Yahya Sinwar, entrambi noti stragisti – o i piccioni viaggiatori, sempre che ve ne siano ancora in Libano, vista la crisi alimentare causata dall’inflazione alle stelle e dalla povertà dilagante. Se l’Iran non si svenasse per sostenere l’economia e le capacità militari di Hezbollah, il Libano si sarebbe già da tempo liberato dei fondamentalisti sciiti filo-iraniani con il voto o con la forza. Allora, per il momento, tanto vale che un aiutino dall’esterno, per cercare di tagliare la coda dello scorpione, lo riceva dall’intelligence di Tel Aviv, grazie al cyberwarfare di una guerra arabo-israeliana “a pezzetti”.

Insomma, siccome chi è dotato di beeper e di walkie-talkie si presume che (almeno in Libano) appartenga o sia un fiancheggiatore dei miliziani di Dio, tanto vale renderne innocui un qualche migliaio facendo esplodere a distanza i loro dispositivi digitali rudimentali, rendendoli così per lungo tempo indisponibili a imbracciare le armi contro i loro nemici giurati di Israele e dell’Occidente. E poiché oggi i chip dei microconduttori sono lavorati alla scala (incredibile) dei nanometri, non deve essere proprio così complicato nascondere all’interno di una superficieenorme” (parecchi centimetri quadrati di batteria) un’antenna a radiofrequenze, combinata con una sorta di acciarino digitale che, provocando una microscintilla alla ricezione di un determinato segnale criptato, faccia esplodere una minuscola ma potentissima carica collocata all’interno della batteria così manipolata.

Tutto ciò accade perché Hamas, Hezbollah, Houthi non appartengono a eserciti regolari, ma sono formazioni paramilitari senza Stato, per cui possono ignorare il diritto internazionale e la sicurezza dei civili, di cui si fanno scudo. Ebbene, in questa configurazione, non resta che la deterrenza tribale e beduina: “se mi attacchi ti uccido”. E Israele ha dimostrato che si può fare anche “digitalmente”. Altra equazione che torna: come mai il mainstream occidentale (vedi i college americani) strilla come un’aquila e fa il tifo per Hamas contro Israele, mentre nulla accade di simile per Hezbollah? Semplice, perché i “fratelli musulmani” di Hamas sono sunniti e la loro causa è sostenuta come propaganda anti israeliana dai fiumi di miliardi di Qatar ed Emirati Arabi, notoriamente arcinemici degli sciiti. Matematico. Però, bisogna davvero essere dei geni della lampada, per mettere a segno le seguenti sequenze preliminari. In primo luogo, costruire di sana pianta una fake factory, cioè, un’azienda che produca e rivenda nel circuito internazionale batterie apparentemente insospettabili.

Lo step successivo è quello di intercettare e instradare proprio verso quell’azienda le commesse finanziate con i fondi degli Hezbollah. Terzo, clonare in qualche modo la centrale che trasmette i segnali per la messaggeria dedicata, installata sui dispositivi digitali dei miliziani e dei loro collaboratori. Dopo di che il gioco è fatto. Sembra facile, detto così. In realtà quella che si attiva è tutta una rete di sleeping agent infiltrati in profondità nell’organizzazione islamica, associata a una grande capacità di ottenere la collaborazione forzata (con denaro o altre contropartite, compresa la promessa di consegnare o distruggere foto e documenti compromettenti) di persone-chiave, ben inserite nel circuito degli insospettabili e dei fedelissimi di Hezbollah, e in grado di influenzare le decisioni di acquisto dei beni materiali di approvvigionamento per gli operativi del gruppo.

Si immagini se un simile colpo da maestro riuscisse anche agli ucraini. Non è azzardato dire, in questo caso, che con ogni probabilità provocherebbe un terremoto interno alle alte gerarchie del regime di Vladimir Putin che, già così come sono, appaiono mortalmente invise ai profili social dei sostenitori dell’operazione speciale, a dir poco infuriatissimi con i loro apparatchik. Infatti, l’ultimo successo eclatante degli attacchi ucraini con sciami di droni, che hanno causato fortissime esplosioni a catena (registrate da tutti i sismografi del mondo) nei più grandi depositi di missili e munizioni, collocati molto all’interno del territorio russo, ha mostrato come le blindature di cemento armato lasciassero molto a desiderare. Questo perché chi le ha costruite ha risparmiato sul ferro e sul materiale inerte, facendo così una sontuosa cresta sulle commesse militari.

Tornando ai beepers, la loro adozione da parte di Hezbollah è dovuta all’ossessione per i cellulari del loro capo Hassan Nasrallah, data l’abilità tecnologica di Israele di hackerarli, attivando in remoto i loro microfoni e telecamere a fini di spionaggio. Timori non infondati, se si pensa allo “scandalo Pegasus” di qualche tempo fa, un malware israeliano che si attivava sui cellulari dei malcapitati (come giornalisti e dissidenti) semplicemente inviando un messaggio sms o attraverso una falsa telefonata, Con quei messaggi o squilli si inseriva un potente virus informatico per l’ascolto delle conversazioni e il furto di dati contenuti nelle memorie dei cellulari contaminati.

Ora, poiché i pager, per ordine del capo supremo degli Hezbollah, dovevano essere sempre indossati dai miliziani per ricevere disposizioni urgenti in caso di guerra e raggiungere i centri di comando, è stato un gioco da ragazzi per il Mossad restituire il colpo ricevuto con il massacro del 7 ottobre. Così si sono manipolati migliaia di dispositivi che avrebbero dovuto esplodere contemporaneamente, con ogni probabilità, proprio allo scadere della drammatica ricorrenza. Estremisti e nemici giurati di Israele sono avvertiti: tutti noi e “loro” viviamo in un mondo in cui i più comuni device connessi alla rete possono trasformarsi in strumenti di morte. Quindi, se si vuole stare tranquilli, bisognerà tornare alla penna a sfera e alla corrispondenza cartacea, anche se ci vorrà molto più tempo a scrivere e a ricevere la risposta. Ma, eliminati molti tentacoli dell’Idra, nulla finirà finché non si sarà tagliata la testa dei loro burattinai persiani. Washington e Bruxelles sono avvertiti.


di Maurizio Guaitoli