Tentato omicidio al golf club di Trump, l’obbiettivo era il tycoon

lunedì 16 settembre 2024


L’ex presidente è al sicuro. A due mesi dall’attentato al candidato alla presidenza degli Stati Uniti, la vita di Donald Trump è stata messa ancora una volta in pericolo. Nel primo pomeriggio di ieri (circa alle 19.30 in Italia), un uomo è stato arrestato dai Servizi segreti e dall’Fbi per un “tentato assassinio” dell’ex presidente. Quando il tycoon si trovava alla buca cinque del suo golf court a West Palm Beach, a una distanza tra i 350 e i 450 metri dall’attentatore, un agente del servizio di sicurezza ha notato la canna da fucile spuntare dai cespugli e ha subito sparato. Poi, Trump è stato portato in sicurezza e l’uomo, poi identificato come Ryan Routh, è scappato per poi essere raggiunto ed arrestato dalle forze dell’ordine.

The Donald ha pubblicato uno statement della sua campagna presidenziale, assicurando di essere in salvo e che “non si arrenderà mai”, rievocando gli attimi di paura del precedente attentato del 13 luglio. Routh ha poi raggiunto un’automobile Nissan scura, salvo essere raggiunto dallo sceriffo ed essere posto in arresto. “Quando lo abbiamo bloccato – ha spiegato il poliziotto – era relativamente calmo. Non ha mostrato emozioni, non ha chiesto che cosa stesse succedendo”. Nei cespugli dove era appostato l’attentatore sono stati ritrovati una borsetta con un binocolo, una telecamera GoPro e un fucile Ak-47. Ryan Routh ha più di mille follower su X, commentava spesso vicende di politica estera e ha mostrato spesso vicinanza – anzi, ossessione – alla causa ucraina. Le critiche a Trump erano saltuarie. L’uomo ha spesso dichiarato di voler volare a Kiev per combattere contro la Russia, e molte foto lo ritraggono mentre veste i colori e i simboli della bandiera a stelle e strisce.

Routh, inoltre, ha una fedina penale abbastanza lunga, dopo essere stato arrestato per possesso di droga, guida senza patente, revisione scaduta e guida di un veicolo senza assicurazione. Inoltre, il Greensboro News & Record ha riferito che nel 2002 l’attentatore è stato arrestato dopo essersi barricato nell’ufficio della sua ditta. “La violenza non ha posto in America”, ha scritto sui social l’altra candidata alla presidenza, Kamala Harris. E lo stesso Trump, in un comunicato, ha assicurato che “la sua determinazione è ancora più forte dopo un altro tentativo di omicidio”, ha ribadito che non si arrenderà mai e incoraggia i sostenitori a votare per lui alle Presidenziali del 5 novembre.


di Eugenio Vittorio