Il commercio online aiuta il Cremlino ad aggirare le sanzioni

martedì 27 agosto 2024


Wildberries (in russo “Вайлдберриз”, “Frutti di Bosco”) è la più grande piattaforma di commercio online della Russia con due milioni di visitatori al giorno. Questa estate il vice primo ministro russo Alexey Overchuk ha tenuto un incontro dedicato alla promozione dell’azienda Wildberries sui mercati esteri. Il programma di sostegno Wildberries comprende sette punti sotto forma di istruzioni ai ministeri e ai servizi. Solo tre giorni dopo l’incontro è stata registrata la società Rvb Llc, dove verrà trasferita l’intera attività di Wildberries. Nella nuova società, le azioni sono distribuite come segue: il 65 per cento appartiene alla fondatrice Tatyana Bakalchuk e il 35 per cento appartiene alle strutture dietro le quali si ritiene si nasconda l’oligarca Suleiman Kerimov. Le autorità russe sono particolarmente interessate al business di Wildberries quale strumento per aggirare le sanzioni internazionali. L’azienda è infatti già attivamente coinvolta nelle importazioni parallele. Ad esempio, nell’ultimo anno ha importato iPhone in Russia per un importo totale di oltre tre miliardi di rubli, come rivela lo studio dei dati doganali. All’incontro con il vice primo ministro Alexey Overchuk del 1 luglio 2024 – oltre alla fondatrice di Wildberries Tatyana Bakalchuk – erano presenti il vicecapo di gabinetto dell’ufficio esecutivo del Governo della Federazione Russa, Elmir Tagirov, il vice ministro dello sviluppo economico Dmitry Volvach, il vice capo del servizio doganale federale (Fcs) Sergei Shklyaev e il vice capo del Servizio fiscale federale (Fts) Alexander Egorichev, come si può evincere dalla lettura del protocollo finale.

Tatyana Bakalchuk ha presentato ai presenti i risultati delle attività internazionali di Wildberries nel 2023. Quindi il vice primo ministro Alexey Overchuk ha distribuito le istruzioni ai vari dipartimenti. Ad esempio, il Ministero dello Sviluppo economico e il Ministero dell’Industria e del Commercio sono stati incaricati di “fornire sostegno all’ingresso dei mercati russi nei mercati dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina”. Il Ministero delle Finanze, il Servizio federale delle Dogane e il Servizio federale delle Imposte devono elaborare un nuovo formato per gli scambi all’interno dell’Unione economica eurasiatica (Eaeu), che preveda “la possibilità di immagazzinare le merci di un venditore di un Paese membro nei magazzini di un altro Paese membro con successiva vendita nel Paese in quanto i consumatori locali ordinano la merce”. I funzionari devono inoltre preparare modifiche ai documenti Eaeu per semplificare la restituzione di beni di qualità importati se l’acquirente decide di rifiutarli. E fornire tutta l’assistenza possibile a Wildberries quando l’azienda promuove i propri programmi sociali, sportivi ed educativi all’estero.

Il punto più importante del documento riguarda lo stoccaggio delle merci nei magazzini dei Paesi membri della Eaeu. Prendiamo ad esempio il Kazakistan. Wildberries è già una piattaforma abbastanza popolare; il Paese è pieno di punti di raccolta. Ma la merce stessa viene consegnata dai magazzini in Russia, quindi il tempo medio di consegna, ad esempio, ad Almaty è di circa due settimane. Se la merce si trovasse già in un magazzino in Kazakistan, i tempi di consegna saranno drasticamente ridotti. Tuttavia l’obiettivo dichiarato di promuovere i mercati russi sui mercati dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina non sembra essere una misura realmente efficace. In questi Paesi, soprattutto in Asia, esistono già da tempo marketplace cinesi che spesso vendono la merce direttamente dai produttori. Non è chiaro come Wildberries riuscirebbe a competere con loro. C’è qualcosa che non convince nella narrazione ufficiale di Mosca. Cosa è accaduto dietro le quinte è presto detto. L’azienda ha improvvisamente annunciato una fusione con il più grande operatore russo di pubblicità esterna, il gruppo Russ. Un accordo anomalo se si considera che le imprese avevano dimensioni troppo diverse. Le entrate di Wildberries Llc lo scorso anno hanno superato i 500 miliardi di rubli e le entrate di Russ Outdoor Llc non hanno raggiunto i 30 miliardi. Allo stesso tempo, le azioni della nuova società sono state distribuite in modo non proporzionale alle risorse dei due partner. Come detto, il 65 per cento è rimasto nelle mani della fondatrice Bakalchuk, mentre un cospicuo 35 per cento è andato al nuovo partner. Il vero contributo di quest’ultimo potrebbe consistere nel supporto garantito ora dalle autorità governative di Mosca. Dietro al gruppo Russ sembrerebbe esserci il potente oligarca Suleiman Kerimov.

Wildberries aveva un bisogno disperato del supporto di Kerimov dopo alcuni problemi avuti con la legge. Nel gennaio di quest’anno si è verificato un enorme incendio nel magazzino di Wildberries vicino a San Pietroburgo. Si è scoperto che il deposito operava senza le necessarie autorizzazioni. Successivamente, la commissione investigativa ha aperto un procedimento penale contro ignoti nella gestione della Wildberries ai sensi dell’articolo di abuso di potere (implica la reclusione fino a quattro anni). Tuttavia, come nelle migliori tradizioni mafiose, questo procedimento penale si è magicamente volatilizzato dopo che è stato raggiunto l’accordo per la fusione con Russ. Una svolta inaspettata in questa storia è stata portata dalle fonti della giornalista Yulia Taratuta che ha riferito: “Suleiman Kerimov ha letteralmente incantato Tatyana Bakalchuk”. “Prima di tutto l’ha portata dal capo dell’amministrazione presidenziale, Anton Vajno, e poi ha persino organizzato per lei un incontro con Vladimir Putin – con la scusa di creare una sorta di compagnia internazionale per proteggerla dalle sanzioni e dalla concorrenza con Amazon”. Non solo, è stato anche ipotizzato che la nuova società mista creerà un sistema internazionale per i pagamenti in rubli in tutto il mondo, sostituendo il tradizionale swift bancario. Anche non considerando quest’ultimo aspetto, l’ultimo incontro con il vice primo ministro Overchuk è stato il segnale più importante per le autorità di regolamentazione che il business Wildberries è ormai intoccabile.

Wildberries è già attivamente coinvolta nelle importazioni parallele, cioè nell’elusione stessa delle sanzioni, come si evince dai dati doganali. Nel 2023, Wildberries Llc ha importato beni per un valore totale di 286 milioni di dollari. Tra questi c’erano anche vari dispositivi elettronici, compresi quelli soggetti a divieto di fornitura alla Russia. Si tratta, ad esempio, di computer, orologi e monitor Apple, circuiti stampati, forni a microonde, console di gioco Sony, unità flash e dischi rigidi, radio, macchine elettromeccaniche domestiche, stampanti, ventilatori, televisori e microprocessori Intel. L’azienda ha acquistato i prodotti che ha commercializzato da aziende registrate a Hong Kong, negli Emirati Arabi Uniti, in India e in Kazakistan. È evidente che a Mosca interessa questa capacità logistica più dei “frutti di bosco”

(*) Docente universitario di Diritto internazionale e normative per la sicurezza


di Renato Caputo (*)