Bangladesh, scontri e un Governo provvisorio

mercoledì 7 agosto 2024


Le proteste, l’ex premier Sheikh Hasina in fuga, l’assalto alla residenza presidenziale. Caos in Bangladesh, dove il Parlamento viene sciolto e il premio Nobel per la pace, Mohammad Yunus, accetta il ruolo di chief adviser, la funzione di capo del Governo per 90 giorni durante la transizione tra un Esecutivo eletto e il successivo. “Chiedo a tutti di mantenere la calma, astenetevi da ogni tipo di violenza” dice in una nota Mohammad Yunus. “State calmi e preparatevi a costruire il Paese. Se prendiamo la strada della violenza tutto sarà distrutto”. Intanto, un tribunale annulla la condanna contro Yunus: “È stato accolto il ricorso, tutti sono stati assolti”.

CHI È MOHAMMAD YUNUS

Ottantaquattro anni, con la sua banca etica – Grameen Bank – è premio Nobel per la pace nel 2006 per l’impegno mirato a far uscire milioni di persone dalla povertà, grazie alla concessione di piccoli prestiti inferiori a 100 dollari ai poveri delle zone rurali del Bangladesh. “Confidiamo nel dottor Yunus” scrive su Facebook Asif Mahmud, uno dei leader del gruppo Studenti contro la discriminazione.

L’AIUTO DELL’INDIA ALLA EX PREMIER

“L’India ha garantito aiuto alla ex premier del Bangladesh, Sheikh Hasina, e le lascerà il tempo per decidere le mosse successive”. Queste le parole, in una riunione di tutti i partiti, proferite dal ministro agli Esteri indiano, Subrahmanyam Jaishankar. Il ministro alla Difesa, in più, annuncia di essere in contatto con l’Esercito del Bangladesh per tutelare la sicurezza degli oltre 10mila studenti indiani presenti nel Paese.

GLI SPARI AGLI STUDENTI

Infine, il principale sindacato di polizia del Bangladesh chiede scusa per aver sparato sugli studenti nel corso delle proteste antigovernative, che hanno provocato centinaia di morti. “Chiediamo perdono per ciò che la polizia ha fatto a studenti innocenti”. La stessa sigla sindacale ritiene che gli agenti siano stati “costretti ad aprire il fuoco” e che sono stati dipinti come i “cattivi”. Tra l’altro, osserva: “Fino a quando non sarà garantita la sicurezza di tutti i membri delle forze di polizia, proclameremo uno sciopero”.


di Redazione