La minaccia delle forze speciali di Hezbollah allo Stato di Israele

giovedì 4 luglio 2024


Nell’insegna dell’Unità Radwan sono raffigurati un cedro verde del Libano, un leone ruggente e una spada. Il cedro verde del Libano è l’albero rappresentato nella bandiera libanese e simboleggia la forza. Il leone ruggente tiene la “Dhu l-Fiqar”, la spada di Ali ibn Abi Talib (genero e cugino del profeta Maometto). Secondo la tradizione sciita, la spada fu donata dal profeta Maometto ad Ali ibn Abi Taleb nella battaglia di Uhud, la seconda battaglia tra le forze del profeta Maometto e i Quraysh. Secondo la tradizione sciita, la spada è invincibile. La trascrizione dell’iscrizione in cima all’insegna dell’Unità è “Bass Shadid”, ovvero “Castigo terribile (dalla mano di Allah)”.

Nella sua invasione di Israele del 7 ottobre, Hamas ha eseguito un piano scritto da Hezbollah per la propria unità d’élite, l’Unità Radwan. Le forze speciali di Hezbollah, che hanno combattuto anche nella guerra civile in Siria, sono state incaricate di pianificare la “conquista della Galilea”, inclusa l’occupazione delle comunità israeliane e la presa di ostaggi civili da usare come scudi umani. A nostro avviso, nonostante mesi di combattimenti tra Israele e Hezbollah, l’Unità Radwan può realizzare piani (forse su scala più piccola) per conquistare territori in Israele. Senza aver procurato danni significativi o senza aver smantellato le infrastrutture di Hezbollah, dopo la dichiarazione di un cessate il fuoco, l’Unità Radwan potrà riprendere tutte le sue funzioni operative in un lasso di tempo molto breve e sarà in grado di lanciare il suo piano di invasione completo nel territorio israeliano, simile a quello lanciato da Hamas il 7 ottobre.

In questo documento esamineremo la storia, la struttura, le capacità e la minaccia che l’Unità Radwan rappresenta per Israele e la regione e suggeriremo i modi per far fronte a tale minaccia.

Come è stata costituita l’Unità Radwan?

Dopo il conflitto del 2006 tra Israele e Hezbollah (la seconda guerra del Libano), fu resa pubblica un’enorme quantità di informazioni riguardanti l’arsenale missilistico di Hezbollah. Dal punto di vista di Israele, ciò costituisce un grave pericolo per la sua sicurezza nazionale e lo Stato ebraico ha adottato misure significative per creare deterrenza contro Hezbollah. Apparentemente, è stata mantenuta la calma per 17 anni. In realtà, tuttavia, Hezbollah era impegnato a sviluppare e a perfezionare una minaccia aerea contro Israele, nonché ad assemblare una forza militare in grado di effettuare un’invasione terrestre in Galilea, trasferendo così la lotta sul suolo israeliano. Quelle che vengono definite “Forze di intervento” sono state selezionate per la missione.

L’unità di intervento (in seguito denominata Unità Radwan) fu responsabile del rapimento [di due soldati israeliani] nel luglio 2006 che portò allo scoppio della seconda guerra del Libano. I preparativi per il rapimento e l’operazione stessa furono eseguiti sotto il comando diretto di Mughniyeh (capo di Stato maggiore di Hezbollah). Dopo l’assassinio di Mughniyeh, si decise di chiamare l’Unità con il nome operativo di Mughniyeh: “Hajj Radwan”.

Circa un decennio fa, i media libanesi segnalarono l’esistenza dell’unità. Lo stesso Nasrallah parlò del “piano per conquistare la Galilea”, e anche la parte israeliana iniziò a prepararsi per uno scenario di combattimento terrestre contro le forze d’élite di invasione di Hezbollah, molto diverso dai combattimenti terrestri del 2006, quando l’organizzazione subì circa 600 perdite tra i miliziani e non dimostrò di avere capacità di combattimento terrestre di alto livello.

Abu Ali Tabatabai ha guidato l’unità di intervento; non è chiaro se ne sia attualmente il comandante o un attore chiave nella sua formazione senza ricoprire una posizione ufficiale. In un’esercitazione di addestramento di alto profilo organizzata da Hezbollah nel 2023 e resa nota dagli Stati Uniti [1], un uomo somigliante all’identikit di Tabatabai è stato visto ricevere il fucile di Mughniyeh da Hashem Safi al-Din (21 maggio 2023) [2]. Nel marzo scorso, sono state espresse preoccupazioni in merito al fatto che lo stesso individuo avesse partecipato ai funerali di importanti ufficiali della Forza Radwan in Libano durante l’attuale conflitto [3].

Secondo quanto riferito dal Libano e da Israele, Wassam Hassan al-Tawil, comandante operativo dell’Unità Radwan, è morto nell’esplosione del suo veicolo, l’8 gennaio 2024. L’Unità Radwan era coinvolta nei combattimenti in Siria al fianco dell’esercito siriano e contro i ribelli, e i suoi agenti furono uccisi in quella guerra. La Radwan iniziò a partecipare alla guerra civile siriana nel 2015-2016 come forza ausiliaria a favore del regime di Assad ed era basata principalmente nell’area di Aleppo. I suoi miliziani costituirono altresì una significativa forza combattente nelle battaglie contro i ribelli ad al-Qusayr e al-Qalamoun, conquistando la vittoria in questi luoghi. Oggi, riteniamo che l’Unità operi ancora attivamente in queste aree. Nell’aprile 2021, gli agenti Radwan erano schierati anche a Saraqib e Idlib e il loro numero stimato ad Aleppo e Idlib era di circa 800 combattenti [4].

Oltre al nord della Siria, i combattenti della Radwan sono stati schierati anche nel sud. Come da indicazioni del gennaio 2021, i membri operativi Radwan e la milizia sciita vennero inviati da Damasco e dispiegati nella Siria meridionale nella provincia di Quneitra. Il dispiegamento di miliziani della Radwan fu integrato nell’esercito siriano, in particolar modo nelle forze del 1° Corpo di stanza nel settore meridionale della Siria e della 4a Divisione nominalmente sotto il comando di Maher al-Assad (fratello del presidente), affiliata all’asse radicale sciita guidato dall’Iran [5].

Pertanto, a differenza della Nukhba di Hamas, gli operativi della Radwan Unit hanno ricevuto una notevole esperienza di combattimento in Siria, anziché un mero addestramento. Hanno sperimentato il trasporto di unità di centinaia di combattenti sul campo di battaglia, la conquista di una comunità e il coordinamento di una varietà di forze sul campo (fanteria, anticarro, artiglieria e intelligence).

Poi, nel 2018, i miliziani della Radwan fecero ritorno in Libano. Il principio della sorpresa nel piano di invasione si basava su un’infrastruttura sotterranea di tunnel transfrontalieri scavati in vari punti lungo il confine con Israele. Nell’inverno 2018-2019, l’Idf rivelò l’esistenza di 6 di questi tunnel, sventando in tal modo il piano di invasione. Hezbollah iniziò a vagliare alternative e i suoi operativi militari portarono a termine un’invasione dall’alto. Allo stesso tempo, l’esercito israeliano avviò la costruzione di una barriera di cemento tra Israele e Libano, un muro lungo la linea di confine di 120 chilometri. La sua costruzione, che ha subito un’accelerazione negli ultimi due anni, non è mai stata completata e gran parte della linea di confine rimane con una vecchia recinzione fatiscente risalente agli anni Settanta.

Le capacità e la struttura dell’Unità Radwan

I combattenti vengono ammessi nell’Unità dopo un’attenta procedura di selezione. Dopo lo screening, inizia un duro addestramento, che include, tra le altre cose, la formazione da cecchino, il lancio di missili anticarro, i combattimenti corpo a corpo, l’addestramento con uso di esplosivi, la guida operativa (motociclette/quad), un addestramento speciale, come il “captivity workshop” (lo scopo del corso è insegnare come comportarsi se catturati dal nemico) e l’attività di raccolta di informazioni e finalizzate all’attacco di obiettivi con droni e Uav (aeromobile a pilotaggio remoto). L’addestramento dell’unità punta anche sulla forma fisica, la corsa a lunga distanza, l’arrampicata in montagna e la guerra terroristica tattica. Gli operativi dell’unità ricevono addestramento direttamente dal commando d’élite “Sabeerin” delle Guardie Rivoluzionarie iraniane [6].

L’Unità Radwan si compone di diverse sotto-unità (la terminologia araba è شُعبة [Shu'aba] – brigata) e di alcune migliaia di operativi (alcune fonti stimano che il loro numero ammonti a circa 2.500). Secondo varie fonti, aggiornate al 2014, si tratta di diverse unità, la maggior parte delle quali sono contrassegnate da numeri di serie: Unità 501, Unità 502, Unità 801 e Unità 802 (questi potrebbero essere i numeri di brigata nell’unità e/o nelle forze designate).

Da un punto di vista organizzativo, le varie suddivisioni dell’Unità Radwan sono ripartite in numerose sotto-unità o squadre, che ammontano a 7-10 attivisti a seconda delle aree geografiche. I villaggi sciiti delle varie zone geografiche, in particolare nel Libano meridionale, sono, di fatto, l’ancora logistica di queste squadre. Tali squadre hanno le loro basi in depositi ubicati nei villaggi e nelle aree militari adiacenti ad essi, e al loro interno vengono immagazzinate munizioni e auto-rifornimenti per le emergenze. In questo modo, le squadre della forza Radwan possono operare in modo indipendente, senza istruzioni successive o assistenza logistica esterna. Ai comandanti delle squadre viene data grande autonomia nel prendere rapide decisioni tattiche sul campo [7].

Nel giugno scorso, nell’attuale conflitto tra Israele e Hezbollah, sono stati eliminati dieci comandanti dell’Unità Radwan.

Il report dell’Alma Center stima che l’Unità utilizzi tutte gli armamenti pertinenti alla sua attività che sono in possesso di Hezbollah. Riteniamo che Hezbollah possa equipaggiare l’Unità con ogni arma pertinente alla fanteria e alla guerra di commando che esiste oggi sul mercato delle armi. È impossibile stabilire con certezza quali armamenti visti nei video di propaganda realizzati sull’Unità Radwan siano di fatto utilizzati regolarmente dall’unità. Almeno alcune delle armi potrebbero essere effettivamente utilizzate dall’unità. In questi video, abbiamo notato, ad esempio, un avanzato Kalashnikov Ak-74m, un Ak-12 dotato di un lanciagranate Gp-25 da 30 mm o un silenziatore standard, versioni avanzate della mitragliatrice Pkm (commando), pistole occidentali e mitragliatrici Keller e il Koch austriaco tutti dotati di mirini ottici, un dispositivo di visione notturna americano Pvs-14 e un Rpg-29 con testata da combattimento in tandem. L’Unità possiede anche fucili di fabbricazione statunitense, come l’M-16, e fucili di precisione di fabbricazione austriaca e iraniana.

Come affermato, la Radwan si è addestrata per un’invasione del territorio israeliano anche in superficie. L’anno scorso, Hezbollah ha diffuso un video di propaganda che mostrava i combattenti Radwan con equipaggiamento militare e tattico completo che sfondavano un modello del muro di confine. Far saltare in aria e aprire un varco in un muro di cemento appositamente costruito non è un’impresa da poco, e il video avrebbe potuto essere interpretato come mera propaganda, senza alcuna prova di capacità. Tuttavia, in base alla nostra conoscenza di Hezbollah, l’organizzazione fa più che limitarsi a produrre film: i video spesso accennano ai suoi obiettivi e alle sue capacità. Aggiungeremo che il 7 ottobre, Hamas ha sfondato il muro di confine in modo simile nell'area di Kerem Shalom [8].

Il piano di attacco di Hezbollah per la conquista della Galilea

Il piano di Hezbollah finalizzato a un attacco per “prendere il controllo della Galilea” è stato pubblicato integralmente negli strumenti di propaganda di Hezbollah circa un decennio fa. Il piano è identico alle fasi dei combattimenti condotti da Hamas il 7 ottobre, inclusa l’idea di prendere ostaggi come scudi umani [9]. L’elemento sorpresa è una componente importante del piano offensivo di Hezbollah per prendere il controllo della Galilea. Di seguito spieghiamo come Hezbollah ha adottato delle misure per superare la perdita dell’elemento sorpresa dopo il dispiegamento di soldati dell’Idf lungo il confine settentrionale, dopo il 7 ottobre 2023.

In che modo Hezbollah ha progettato di invadere la Galilea?

Fase 1 (Unità geografiche Nasser/Aziz) – Le unità geografiche nel sud del Libano sono responsabili dell’apertura del fuoco mediante un massiccio lancio di razzi e colpi di mortaio lungo l’intero confine, compresi gli spari in territorio israeliano. Inoltre, sono responsabili della neutralizzazione dei dispositivi di sorveglianza lungo il confine utilizzando il fuoco dei cecchini, l’esplosione di Uav, di droni suicidi (sotto la responsabilità dell’unità aerea) e il lancio di missili anticarro [10].

Fase 2 (Unità Radwan) – Simultaneamente, insieme all’attacco di cui sopra e alla neutralizzazione dei dispositivi di sorveglianza, i combattenti della Radwan hanno pianificato di assaltare la barriera in tutto il settore, violandola in vari punti e con vari mezzi (potenti Ied e forse anche tunnel con trappole esplosive scavati sotto la barriera) [11].

Fase 3 (Unità Radwan) – I combattenti Radwan attraverseranno a piedi e con veicoli (principalmente motociclette e quad) in superficie il territorio israeliano e si muoveranno verso le comunità e le basi militari vicino al confine. È possibile che alcuni degli operativi, secondo la pianificazione, cercheranno di raggiungere obiettivi nel profondo del territorio israeliano [12] e [13]. L’ipotesi di lavoro deve tenere conto del fatto che ci sono ancora tunnel di attacco che le Forze di Difesa israeliane non hanno ancora identificato e, in tal caso, verranno utilizzati in questa fase.

Fase 4 (Unità Radwan) – Ottenere il controllo di basi e comunità, eseguire uccisioni e prendere ostaggi come merce di scambio. Inoltre, il trasferimento dei rapiti in territorio libanese, con un’enfasi sui soldati.

Fase 5 (Unità Radwan) – Costruzione di barricate, schieramento di miliziani e attesa delle forze dell’Idf, posizionando altresì squadre anticarro e antiaeree dotate di armi leggere e cecchini.

Il ruolo dell’unità aerea di Hezbollah è quello di accompagnare l’intera operazione utilizzando Uav per la raccolta di informazioni e per attacchi (con droni suicidi). Gli operatori militari delle unità geografiche (Nasser/Aziz) fungeranno da rinforzi, se necessario, durante le fasi sopra descritte [14].

Attività dell’Unità Radwan nell’attuale confronto con Israele

A nostro giudizio, a latere dell’accelerazione dei colloqui sulla demarcazione dei confini marittimi svoltisi nell’estate del 2022, il compito principale affidato all’Unità è stato quello di attuare il piano finalizzato a invadere la Galilea, e a tal fine, è stata posizionata nel Libano meridionale. Ciò è avvenuto contestualmente all’ultimatum di Nasrallah a Israele: raggiungere un accordo in linea con la posizione libanese o affrontare la guerra.

La Radwan è stata dispiegata in varie postazioni alcune delle quali già in costruzione lungo il confine tra Israele e Libano, sotto la copertura dell’organizzazione non governativa Green Without Borders. Dal 2013, tale organizzazione, regolarmente registrata, è stata riconosciuta dal Ministero dell’Interno libanese e la sua missione dichiarata è quella di salvaguardare l’ambiente spegnendo incendi e piantando alberi [15]. Da quelle postazioni, i combattenti dell’Unità Radwan hanno raccolto informazioni sulle attività di routine e l’addestramento dell’Idf al confine, sulle disposizioni di sicurezza nelle aree di confine e hanno tentato di interrompere la costruzione della barriera tra Israele e il Libano, causando attriti quotidiani tra i soldati delle Forze di Difesa israeliane che proteggevano il muro e i miliziani di Hezbollah. A volte, si univa a loro il personale dell’esercito libanese e insieme utilizzavano le postazioni delle forze armate libanesi per tenere d’occhio le operazioni dell’Idf. Secondo l’Unifil, alle proprie forze non era consentito entrare nelle postazioni della Green Without Borders, e in diverse occasioni i militari dell’Unifil che cercavano di avvicinarsi sono stati minacciati di non farlo [16] [17].

L’8 ottobre 2023, si accende il fronte nord della guerra in corso. Hezbollah, che non ha completato il piano di attacco il giorno prima [18], prende di mira e continua ad attaccare i mezzi di osservazione, monitoraggio, rilevamento e protezione lungo il confine di Israele.

Durante i mesi di combattimento, l’Idf ha schierato due divisioni lungo il confine con il Libano e ha istituito un sistema di fortificazioni sulle rotte settentrionali in seno al territorio israeliano, per far fronte a uno scenario di invasione o infiltrazione da parte dei miliziani Radwan. Sessantamila civili sono stati evacuati da 43 comunità, fino a 5 km dal confine. Sembra che l’idea difensiva dell’esercito israeliano sia quella di creare un’area difensiva all’interno del territorio israeliano che consentirà alle sue forze di affrontare gli invasori Radwan in seno a una zona di contenimento bloccata nelle fortificazioni, impedendo loro di scendere più a sud sulle rotte principali verso le città più grandi dell’area [19].

Tale dispiegamento da parte dell’Idf può indicare lo scenario di riferimento nella sua visione: l’attuazione del piano di invasione da parte dell’Unità Radwan su una scala o su un’altra. Pertanto, l’unità d’élite di Hezbollah, che conta solo poche migliaia di persone [20], diventa una minaccia strategica per Israele in un modo che rende impossibile il ritorno dei residenti, convertendo le aree civili in zone militari chiuse.

A ciò si aggiunge la questione dell’orografia. A differenza della parte meridionale, dove i terroristi appartenenti alla Forza Nukhba di Hamas hanno operato in un’area pianeggiante e per lo più esposta, incontrando ostacoli da poter superare con l’utilizzo di esplosivi, nella parte nord, invece, le caratteristiche geografiche dell’area sono completamente diverse, il che da un lato rende difficile rilevare gli infiltrati, ma dall’altro lato, la presenza di aree in cui i passaggi sono difficili rallenterà l’avanzata delle le forze d’invasione, soprattutto su una cresta situata a 10 km dal confine. Pertanto, le esercitazioni di Hezbollah mostrano che i veicoli che l’Unità Radwan dovrebbe utilizzare sono per lo più motociclette e quad. Si tratta di un terreno montuoso, intricato in alcune aree (soprattutto a ovest), la maggior parte lungo un confine dove sorge una vecchia barriera di recinzione degli anni Settanta che può essere attraversata relativamente con facilità. In alcune aree, le case libanesi arrivano fino a pochi metri dalla recinzione e potrebbero nascondere cunicoli di tunnel che consentiranno a Hezbollah di avvicinarsi al confine senza essere individuato.

Inoltre, come notato, Hezbollah continua a prendere di mira i dispositivi di sorveglianza di Israele lungo il confine e persino a decine di chilometri all’interno di Israele, uno sforzo continuo che può indicare che aspira a preservare il potenziale per un’invasione o un’infiltrazione a sorpresa. Pertanto, l’aerostato di sorveglianza “Sky Dew” (un enorme pallone aerostato dotato di un avanzato sistema di rilevamento di missili e aerei, ndr), a circa 40 km dal confine e decine di telecamere e antenne oltre il confine sono stati attaccati con droni.

I decisori israeliani hanno dichiarato più volte che l’Idf ha distanziato gli operativi Radwan lungo il confine, anche se è chiaro che Hezbollah, che continua a lanciare quotidianamente missili anticarro e droni nel territorio israeliano, mantiene una certa presenza vicino al confine. Inoltre, è stato riferito che a marzo 2024, le Forze di Difesa israeliane hanno attaccato circa 4 mila obiettivi in ​​Libano, il dieci percento dei quali apparteneva all’Unità Radwan [21].

Diverse fonti riguardo agli attacchi lanciati dall’Idf in Libano dall’inizio della guerra indicano che lo sforzo principale viene investito nella distruzione delle infrastrutture di Hezbollah nella striscia di villaggi lungo il confine, principalmente quelli che sorgono fino a pochi chilometri dalla recinzione [22] [23]. Questi villaggi hanno visto una grande quantità di distruzione [24]. Anche prima della guerra, le Forze di Difesa israeliane avevano annunciato più volte che nelle città sciite del Libano meridionale una casa su tre ospitava un’infrastruttura militare di Hezbollah [25].

Anche se la maggior parte dell’Unità Radwan si è allontanata dal confine dall’inizio della guerra, a nostro giudizio, ciò non neutralizza la sua capacità di soddisfare il suo obiettivo principale: l’infiltrazione e l’occupazione del territorio israeliano. Secondo la nostra valutazione, gli agenti dell’intelligence in seno alla Radwan continuano a raccogliere ininterrottamente informazioni vicino al confine e ad adeguare i loro piani operativi. Inoltre, riteniamo che i miliziani Radwan continuino a partecipare al lancio quotidiano di razzi verso il territorio israeliano.

Considerando tutto questo, crediamo che Hezbollah sia in grado di realizzare parzialmente il suo intento di infiltrarsi nel territorio israeliano. Nelle circostanze attuali, con le comunità vuote e con un incremento della presenza delle Forze di Difesa israeliane, è improbabile che Hezbollah tenti di realizzare l’intero piano di invasione. Ciò accadrà solo se ci saranno chiare istruzioni iraniane dovute a un interesse supremo che consentirà una vittoria parziale e lo “spreco” di una carta centrale nelle mani dell’asse sciita degli ayatollah iraniani. Ma è più probabile che un esiguo numero di miliziani (100-200) dell’Unità Radwan penetrerà in un’area territoriale più circoscritta. Questo potranno farlo sfruttando la topografia e concentrandosi sulle aree in cui l’Idf trova difficile difendersi e/o qualora Hezbollah fosse consapevole di una lacuna nel dispiegamento delle forze militari israeliane e nelle informazioni in possesso dell’Idf.

Tuttavia, nello scenario di una guerra totale in cui l’Idf si muove in seno al Libano, Hezbollah si impegnerà ad attivare pienamente l’Unità Radwan, tanto all’interno del territorio libanese, utilizzando operazioni di commando di alto livello contro le Forze di Difesa israeliane in azione e nel tentativo di “dare la caccia” alle forze speciali israeliane che operano in profondità nel territorio libanese; quanto in seno al territorio israeliano, inducendo l’Idf a combattere una battaglia difensiva anziché offensiva. Pertanto, data una campagna di terra prolungata, le Forze di Difesa israeliane saranno tenute a dare priorità all’obiettivo di causare gravi danni all’Unità Radwan. Ciò significa che anche se la campagna è circoscritta alle aree vicine al confine, sarà necessario operare in ulteriori zone libanesi dove è presente l’infrastruttura della Radwan.

Il successo o il fallimento delle forze israeliane sul campo nell’impedire alla Radwan di penetrare in profondità nel territorio israeliano ed evitare battaglie con più vittime avrà un impatto strategico sul corso della campagna. Lo stesso dicasi per il dilemma tra il condurre battaglie offensive via terra o affidarsi alla potenza aerea. Inoltre, i decisori dovranno far fronte alla necessità di allocare forze per difendere le comunità nel nord di Israele, in contrapposizione al desiderio di smantellare l’infrastruttura di Hezbollah nei villaggi in Libano e trovare il modo di distruggerla il più rapidamente possibile.

(*) Alma Research and Education Center

(**) Traduzione a cura di Angelita La Spada

[1] Nel 2016, Tabataba'i è stato inserito nella lista delle persone oggetto di sanzioni Ofac – Specially Designated Global Terrorist (Sdgt) e nel 2018 è stata offerta una ricompensa in denaro di 5 milioni di dollari a chiunque avesse fornito informazioni su di lui.

[2] Alma Center, “The possible identification of Haytham Ali Tabataba’i as the current commander of the Radwan unit”, Twitter, June 4, 2023.

[3] Kann News, Twitter, March 24, 2024.

[4] Tal Be’eri, “The Radwan Unit (Radwan Force)”, Alma Center, January 2023.

[5] Ibid.

[6] Ibid.

[7] Ibid., L’identificazione delle armi nei video per gentile concessione di Yair Ansbacher.

[8] بالفيديو | حزب الله في رسالة إلى العدو: قسما قادرون.. سنعبر , 01.01.2023, Al-Manar.

[9] Hezbollah’s offensive plan for an attack on Israel, tradotto in inglese da Alma Center.

[10] Tal Be’eri, “The Radwan unit is capable and can carry out an “invasion” of the Galilee at any given moment”, Alma Center, November 29, 2023.

[11] Alma Research, “Hezbollah’s Explosive Terror Tunnels – A Significant Threat and Potential Surprise”, Alma Center, June 13, 2023.

[12] Tal Be’eri, “The Radwan unit is capable and can carry out an “invasion” of the Galilee at any given moment”, Alma Center, November 29, 2023.

[13] “Hezbollah drill in Marwahin, near the border with Israel”, Alma Center Twitter, April 20, 2023.

[14] Ibid.

[15] The Meir Amit Intelligence and Terrorism Information Center, “Green Without Borders: a Lebanese environmental organization that collaborates with Hezbollah and supports its activity near the Israeli border”, February 19, 2020.

[16] Security Council, “Implementation of Security Council resolution 1701 (2006) during the period from 21 February to 20 June 2023”, July 20, 2023.

[17] Sarit Zehavi, “Unifil fo out or go slim!”, Alma Center, August 23, 2023.

[18] La questione del perché Hezbollah non sia entrato in una guerra su vasta scala il 7 ottobre richiede una discussione approfondita con valutazioni diverse e andrà oltre lo scopo di questo articolo.

[19] Yoav Zitun, “24 hours of battle with Hezbollah”, Ynet, May 18, 2024.

[20] Hezbollah ha un totale di circa 50 mila effettivi regolari e altri 50 mila nelle riserve.

[21] Idf, “Operational Summary of Activities in the Northern Front Over the Past 5 Months”, March 12, 2024.

[22] Ibid.

[23] الأيام هذه هي القرى الجنوبية التي تعرضت للاعتداءات منذ 8 تشرين الأول.. عيتا الشعب في المرتبة الأولى / جريدة الايام الإلكترونية”, 23.03.2024.

[24] La distruzione è ampiamente documentata sui social media in Libano.

[25] Yohai Ofer, “Eisenkot warns: every third house in southern Lebanon has Hezbollah power”, makor rishon, June 20, 2017.


di Sarit Zehavi e Tal Beeri (*)