A Lussemburgo i negoziati per l’adesione di Ucraina e Moldova all’Ue

mercoledì 26 giugno 2024


Alla conferenza intergovernativa, il ministro degli Affari esteri della presidenza belga del Consiglio dell’Unione europea, Aja Lyabib, ha sottolineato i compiti che saranno discussi per primi: la riforma giudiziaria dell’Ucraina, la lotta alla corruzione e l’assenza di discriminazioni contro i cittadini appartenenti alle minoranze. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, a sua volta ha osservato che i negoziati avviati sono l’inizio di un lungo processo che richiederà riforme significative. “La delegazione ucraina comprendeva rappresentanti della Verkhovna Rada, del Gabinetto dei ministri e dell’Ufficio del presidente”, ha sottolineato Volodymyr Zelenskyy nel discorso tenuto in occasione dell’avvio dei negoziati per l’adesione di Kyiv all’Unione europea.

Secondo il presidente ucraino questo significa che l’Ucraina sarà sicuramente membro a pieno titolo dell’Unione europea. “Ora la questione – ha aggiunto Zelenskyy – sta nel lavoro tecnico, nell’adattamento del nostro sistema all’Ue e nella volontà politica dell’Europa di rendere il progetto europeo veramente completo. Ciò è possibile solo con l’Ucraina come parte di un’Europa unita – un’Europa dei valori, un’Europa senza divisioni, muri ideologici e ‘zone grigie’, un’Europa di pace – la vera pace. Ringrazio tutti coloro che sostengono l’Ucraina in questo percorso, che aiutano e che combattono per l’Ucraina”, ha detto il capo di Stato.

Il Paese ha presentato domanda di adesione all’Unione europea il 28 febbraio 2022, cinque giorni dopo l’inizio dell’invasione russa su vasta scala. Nel giugno dello stesso anno, il Consiglio europeo ha concesso all’Ucraina lo status di candidato all’adesione e, nel dicembre dello scorso anno, l’Unione europea ha deciso di avviare i negoziati. “Tra questi passaggi ci sono migliaia di incontri e chiamate. Condizioni che l’Ucraina ha pienamente soddisfatto. Leggi che sono state adottate e hanno funzionato. E la cosa più importante è la determinazione del nostro popolo”, ha concluso Volodymyr Zelenskyy.

In precedenza, i media avevano scritto che era importante che Kyiv e Bruxelles iniziassero ufficialmente il processo di negoziazione prima del 1° luglio, quando la presidenza del Consiglio dell’Ue passerà all’Ungheria, che è considerato lo Stato membro dell’Ue più solidale con la Russia e blocca la maggior parte delle decisioni dell’Ue sull’Ucraina. Budapest, in particolare, aveva affermato che Kyiv non fa abbastanza per tutelare i diritti della minoranza ungherese in Ucraina, ma questo problema sembra essere stato ora risolto con l’aiuto di una formulazione di compromesso sui diritti delle minoranze nazionali nell’accordo quadro. Il vice primo ministro per l’Integrazione europea ed euro-atlantica Olha Stefanishyna, che guida la delegazione ucraina ai negoziati per l’adesione all’Unione, ha confermato la disponibilità dell’Ucraina a soddisfare le richieste dell’Ungheria per la protezione dei diritti delle minoranze nazionali.

Stefanishyna ha ricordato che Kyiv “ripetutamente e con insistenza” ha confermato la sua determinazione a mantenere buone relazioni con i suoi vicini, in particolare nelle questioni legate alla protezione dei diritti delle minoranze nazionali. “A partire da ora, miriamo sinceramente a risolvere e su questa base ad attuare pienamente le 11 questioni sollevate, in particolare, da parte ungherese, volte a rafforzare la protezione dei diritti delle minoranze nazionali, e a continuare le consultazioni bilaterali con l’Ungheria in questa direzione”, ha aggiunto il vice primo ministro ucraino. Il vice primo ministro ha osservato, inoltre, che l’Ucraina è pronta anche a compiere ulteriori passi sulla questione della tutela dei diritti delle minoranze nazionali, “concordati attraverso il dialogo e sulla base di accordi pertinenti con l’Ungheria, in buona fede e come contributo alla comprensione reciproca, fiducia e rispetto. Ci aspettiamo lo stesso contributo per una maggiore comprensione reciproca, fiducia e rispetto da parte dei nostri partner vicini”, ha concluso.

Alla fine di gennaio, il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjártó, durante una visita a Uzhgorod, aveva consegnato alla parte ucraina un elenco di undici richieste finalizzate a garantire i diritti della minoranza ungherese in Ucraina. Questi inviti, come ha successivamente affermato lo stesso Szijjártó, erano inclusi nel quadro negoziale per l’adesione dell’Ucraina all’Ue, che è stato finalmente approvato lo scorso 21 giugno. Il 7 giugno la Commissione europea ha confermato che l’Ucraina aveva soddisfatto i presupposti necessari per avviare i negoziati. Il Consiglio europeo presume che Kyiv possa aderire all’Ue entro il 2030, ma la data esatta non è ancora confermata.

“I negoziati che apriamo oggi saranno rigorosi e impegnativi, con determinazione e impegno siamo certi che potranno portarli a termine con successo”, è quanto assicurato dalla ministra degli Esteri belga e presidente di turno del Consiglio dell’Ue, Hadja Lahbib. Accompagnata dal commissario europeo per la politica di vicinato e l’allargamento, Olivér Várhelyi, la ministra belga, dopo la delegazione ucraina, ha accolto anche quella moldava con a capo il primo ministro, Dorin Recean. È grande la soddisfazione a Kyiv e Chișinău per il traguardo raggiunto oggi. La presidente moldava, Maia Sandu, ha festeggiato l’avvio formale dei negoziati di adesione Ue: “Insieme, siamo uniti per un futuro di pace e prosperità, un futuro all’interno della stessa famiglia europea”.

“È un’ottima notizia per i cittadini ucraini, moldavi e per l’intera Unione europea, il cammino che ci attende sarà impegnativo ma ricco di opportunità”, è l’augurio entusiasta della presidente dell’Esecutivo Ue, Ursula von b Leyen, a cui ha fatto eco il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel: “Stiamo assistendo a un momento storico”, in cui i due Paesi candidati “stanno avviando una vera e propria trasformazione verso la piena adesione all’Ue”.

(*) Docente universitario di Diritto internazionale e normative sulla sicurezza


di Renato Caputo (*)