Conferenza sulla ricostruzione ucraina: Zelensky incontra Scholz

martedì 11 giugno 2024


Anche Antonio Tajani sta partecipando alla conferenza di Berlino. Un summit per parlare della ricostruzione in Ucraina, ma anche “di ulteriori aiuti alla difesa, dell’espansione del sistema di difesa aerea dell’Ucraina e della produzione congiunta di armi”, ha scritto su X il presidente Volodymyr Zelensky, dopo essere arrivato lunedì sera nella capitale tedesca per incontrare il cancelliere Olaf Scholz. Quest’evento avviene in tempo reale nel solco delle iniziative politiche che porteranno Kiev a una rapida ripresa a lungo termine dopo l’aggressione russa iniziata più di due anni fa. Con una novità. Quella di Berlino è infatti la prima conferenza sull’Ucraina organizzata da un Paese della Nato e dell’Unione europea. La prima ha avuto luogo a Lugano (nel 2022), poi è arrivata quella di Londra del 2023 e, infine, ci sarà quella ospitata dall’Italia l’anno prossimo.

È necessario mobilitare il sostegno internazionale per la resilienza, la ripresa e la modernizzazione del Paese, o almeno questo è l’obiettivo della conferenza. Inoltre, bisognerà fornire assistenza per attuare progetti di recupero e creare condizioni per favorire gli investimenti del settore privato a Kiev. “Vorrei chiedere a tutti di sostenere l’Ucraina nella difesa aerea. Perché la migliore ricostruzione è quella che non deve cominciare mai”, ha esordito così il cancelliere tedesco alla conferenza. Olaf Scholz ha ribadito che “non ci sarà alcuna pace dettata da Vladimir Putin”, asserendo che il presidente russo “deve ritirare le sue truppe”. E il presidente Zelensky ha ricordato: “Noi dobbiamo vincere questa guerra”. Per farlo, “abbiamo bisogno di altri sette sistemi Patriot”, ha aggiunto il leader di Kiev alla presenza, tra gli altri, della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e della ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock.

“Noi crediamo che i negoziati dell’Ucraina per l’ingresso in Ue dovrebbero iniziare già alla fine del mese”, ha ribadito la presidente della Commissione Ue, ricordando che “dagli extra-profitti saranno disponibili a luglio circa 1,5 miliardi di euro. Il 90 per cento di questi fondi andrà alla difesa, il 10 per cento alla ricostruzione”. Questi, provengono dai beni russi immobilizzati. “Inoltre questo mese arriveranno altri 1,9 miliardi di euro dal Fondo Ue per l’Ucraina”, ha aggiunto von der Leyen. Anche Dmytro Kuleba, il titolare degli Esteri di Kiev, ha ribadito quanto la ricostruzione del Paese debba partire – secondo il politico e il presidente Zelensky – dalla “difesa aerea”. Armi vogliono e armi otterranno, visto che il vicepremier Tajani si è detto pronto “a inviare nuovi aiuti militari con una batteria Samp/T”.


di Redazione