Il discorso di insediamento di Lai Ching-te

lunedì 20 maggio 2024


Il nuovo presidente di Taiwan ha parlato alla Nazione. Un’enorme bandiera del Paese è volata sui cieli del Paese trasportata da elicotteri, mentre l’ex vicepresidente Lai Ching-te ha fatto il suo primo discorso da capo di Stato. “Di fronte alle numerose minacce e tentativi di infiltrazione da parte della Cina, dobbiamo dimostrare la nostra determinazione nel difendere la nostra Nazione, e dobbiamo anche aumentare la nostra consapevolezza in materia di difesa e rafforzare il nostro quadro giuridico per la sicurezza nazionale”, ha detto il presidente ai suoi concittadini. Il Dragone dovrebbe “condividere con Taiwan la responsabilità globale nel mantenere la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan e nella regione più ampia, e di garantire che il mondo sia libero dalla paura della guerra”, secondo Lai.

Finché la Cina non rinuncerà all’uso della forza, tutti noi a Taiwan “dovremmo accettare l’esistenza delle minacce della Cina di annettere Taiwan, che non scompariranno semplicemente”, ha continuato il presidente. Per il capo di Stato i “benefici reciproci e la prospera convivenza” dovrebbero essere obiettivi comuni ai due Paesi. Lai ha prestato il giuramento presidenziale con la sua vice Hsiao Bi-khim, l’ex ambasciatrice di Taiwan negli Stati Uniti. Per la donna – che ha prestato servizio negli Usa dal 2020 al 2023 – il destino dell’Isola è importante per i suoi cittadini tanto quanto per il mondo esterno. La differenza tra la Cina e Taiwan, per il presidente, è la “democrazia”, parola usata nel discorso ben 31 volte.

Il partito di Lai, che è riuscito a vincere per la prima volta nella storia del Paese un terzo mandato presidenziale consecutivo, ha esortato il Partito comunista cinese a mettere da parte le ostilità e le pretese su Taiwan per mantenere la pace nella regione. “Il futuro della Repubblica di Cina sarà deciso dai suoi 23 milioni di abitanti. Il futuro che decidiamo non è solo il futuro della nostra Nazione, ma il futuro del mondo”, ha detto il neoeletto presidente, riferendosi non solo alla sicurezza geopolitica ma anche all’importanza di Taiwan come una delle economie più avanzate del mondo e primo fornitore globale di semiconduttori. L’Isola è già un “Paese sovrano e indipendente”, ha ribadito Lai seguendo la posizione del capo di Stato uscente Tsai Ing-wen. Quindi, non esiste “nessun piano o necessità” di dichiarare l’indipendenza di Taiwan.


di Redazione