giovedì 9 maggio 2024
Si consiglia vivamente a chi tratta con Xi Jinping di guardarsi bene, ma molto bene, le terga! Ursula von der Leyen, ad esempio, ancora presidente della Commissione di Governo dell’Unione europea, nell’incontrare il capo dei comunisti cinesi lo ha avvisato che l’Unione si vede costretta a colpire, con i dazi, le automobili elettriche costruite nella Cina continentale. Infatti, il Governo del suo partito su quel territorio sovvenziona la produzione di quelle vetture in vendita. Quindi, a prezzi inferiori a quelli di produzione.
Lo stesso Xi Jinping, però, ha trattato con Viktor Orbán una fabbrica di questi veicoli in Ungheria. Stessa cosa avviene in Nord America, dove Stati Uniti, Canada e Messico hanno costituito un mercato unico. Il presidente e il Congresso di Washington intendono imporre dazi all’importazione di veicoli a trazione elettrica dalla Cina continentale, ma il capo dei comunisti cinesi sta discutendo per aprire una fabbrica nel territorio messicano. L’impresa più danneggiata, data la produzione, sarebbe la Tesla. È un caso se Elon Musk si è recato da poco a Pechino? “Mi si sono intrecciate le dita”, si sarebbe lamentato il ragionier Ugo Fantozzi.
di Riccardo Scarpa