Israele, bombe a Rafah dopo l’evacuazione

lunedì 6 maggio 2024


L’Esecutivo di Tel Aviv ha approvato all’unanimità l’operazione di terra nella Striscia. La notizia di poco fa è arrivata dopo che la Casa Bianca ha confermato di aver bloccato un pacchetto di aiuti per Israele. Anche se la “politica di sostegno” allo Stato ebraico non è cambiata, come ha riferito il Consiglio per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, è la prima volta dal 7 ottobre scorso che gli Usa hanno negato nuove armi a Tel Aviv. “Gli Stati Uniti hanno donato miliardi di dollari in assistenza alla sicurezza di Israele dopo gli attacchi del 7 ottobre, hanno approvato il più grande stanziamento supplementare mai realizzato e hanno guidato una coalizione senza precedenti per difendere Israele dagli attacchi iraniani”, ha ricordato un portavoce del Consiglio, sottolineando che il Congresso continuerà “a fare ciò che è necessario per garantire che Israele possa difendersi dalle minacce” di Hamas.

Nel frattempo, le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno intimato ai civili del Sud di Gaza l’evacuazione dei quartieri orientali di Rafah, quelli più vicini al confine, in vista dell’offensiva di Tel Aviv. La notizia, è stata riportata dal Times of Israel, secondo il quale i cittadini della Striscia sono stati chiamati a spostarsi in un’ampia zona umanitaria nelle aree di al-Mawasi e Khan Younis. In un comunicato sul proprio canale Telegram, l’esercito israeliano ha specificato che il campo di al-Mawasi sia stato ampliato con “ospedali, tende e maggiori quantità di cibo, acqua, farmaci e forniture aggiuntive”. Le informazioni sullo “spostamento temporaneo” dei civili saranno trasmesse attraverso “manifesti, messaggi sms, telefonate e trasmissioni mediatiche in arabo”, ha aggiunto un portavoce militare d’Israele. La mole delle evacuazioni sta riguardando circa 100mila persone, che stanno lasciando la parte orientale di Rafah in previsione dell’assalto di terra nella Striscia dalla parte dell’Idf. I palestinesi attualmente rifugiati a Rafah sono circa 1,2 milioni. Lo ha riferito l’Organizzazione mondiale della sanità.

Aggiornamento

L’esercito israeliano ha lanciato un assalto su Rafah. La colpa, dicono i portavoce di Israele, è di Hamas, ma questi a loro volta scaricano la responsabilità della rottura dei negoziati di tregua a Israele. Lunedì la popolazione, già sfollata diverse volte, a Rafah è stata informata dell’attacco e li obbligava così a evacuare verso un’area umanitaria. Zone che in passato, al netto di quanto dichiarato da Israele, non sono mai state sicure, subendo attacchi anche pesanti da parte dell’Idf. L’offensiva, che ha colpito due zone della città di Rafah, rappresenta “una pericolosa escalation che avrà delle conseguenze” fa sapere un funzionario di Hamas.

Il bombardamento di due aree di Rafah è arrivato dopo poche ore dal messaggio di evacuazione. Gli attacchi hanno già mietuto vittime civili. Mentre le persone cercano la fuga nelle presunte “zone umanitarie”, proseguono i bombardamenti.

Nelle ore precedenti, mentre Israele annunciava l’intenzione di proseguire i suoi obiettivi militari (con o senza l’appoggio di alleati), sono state diverse le dichiarazioni di associazioni e politici che scoraggiavano l’azione. Tra questi il portavoce di Unicef, che aveva commentato: “Sarà orribile”. Anche Biden ha avvertito Netanyahu che un attacco pesante a Rafah sarebbe “un errore”.

Intorno alle 19, Ismail Haniyeh ha informato il premier del Qatar che Hamas ha accettato gli estremi israeliani per il cessate il fuoco. Anche il capo dell’intelligence egiziana Abbas Kamel sarebbe a conoscenza della decisione del leader dei terroristi. Haniyeh avrebbe chiamato direttamente i due vertici di Stato al telefono, secondo un comunicato di Hamas su Telegram.


di Zaccaria Trevi