lunedì 6 maggio 2024
Le agenzie di intelligence europee hanno messo in guardia i rispettivi Governi sul concreto pericolo che la Russia stia programmando atti di sabotaggio violenti in tutto il Continente, mentre è attivamente impegnata in un conflitto permanente con l’Occidente. A riferirlo è il Financial Times. Le valutazioni suggeriscono che gli agenti del Cremlino stanno preparando attentati con esplosivi, incendi dolosi e altre operazioni di sabotaggio contro infrastrutture critiche. La Russia ha già iniziato a preparare queste azioni ostili sul suolo europeo, direttamente e tramite propri emissari, con poca preoccupazione – a quanto riferiscono i funzionari dell’intelligence – di causare vittime civili. Sebbene gli agenti del Cremlino abbiano una lunga storia di questo genere di operazioni – e negli ultimi anni abbiano lanciato attacchi sporadici in Europa – stanno crescendo le prove di uno sforzo più aggressivo e concertato, secondo le valutazioni di tre diversi Paesi europei. I funzionari dell’intelligence stanno diventando sempre più espliciti riguardo alla minaccia, nel tentativo di promuovere maggiore vigilanza. “Riteniamo che il rischio di atti di sabotaggio controllati dallo Stato (la Federazione Russa, ndr) aumenterà in modo significativo”, ha affermato Thomas Haldenwang, capo dell’intelligence interna tedesca. La Russia ora sembra a suo agio nel portare avanti operazioni sul suolo europeo “(con) un alto potenziale di danno”, ha detto il mese scorso in una conferenza sulla sicurezza ospitata dalla sua agenzia, l’Ufficio federale per la protezione della Costituzione.
Haldenwang ha reso noto, pochi giorni dopo, che due cittadini russo-tedeschi erano stati arrestati a Bayreuth, in Baviera, con l’accusa di aver complottato per attaccare siti militari e logistici in Germania per conto della Russia. Alla fine di aprile due uomini sono stati accusati nel Regno Unito di aver appiccato un incendio in un magazzino contenente aiuti pronti per l’invio in Ucraina. La procura inglese ha formulato l’accusa che tali persone abbiano agito per conto del Governo russo. In Svezia, i servizi di sicurezza stanno nel frattempo indagando su una serie di recenti deragliamenti ferroviari, che sospettano possano essere frutto di atti di sabotaggio realizzati con l’appoggio di uno Stato ostile. Gli indizi portano anche in questo caso a Mosca. Del resto, “la Russia ha tentato di distruggere i sistemi di segnalamento delle ferrovie ceche”, ha detto il mese scorso il ministro dei Trasporti ceco. In Estonia, a febbraio, l’auto del ministro degli Interni e quelle di alcuni giornalisti sono state oggetto di intrusione da parte di agenti dell’intelligence russa, ha detto il servizio di sicurezza interna del Paese. Anche il ministero della Difesa francese ha messo in guardia quest’anno circa possibili atti di sabotaggio da parte della Russia contro installazioni militari. “La conclusione ovvia è che c’è stato un reale incremento dell’attività russa”, ha affermato Keir Giles, esperto britannico su questioni di sicurezza che riguardano la Russia e sulle forze armate della Federazione Russa presso il Royal Institute of International Affairs. “Non si può dire se ciò sia un riflesso del fatto che i russi ci stanno investendo più risorse…se sono più negligenti e vengono scoperti…o se il controspionaggio occidentale sia semplicemente diventato più bravo a individuarli e fermarli”, ha aggiunto. “Qualunque cosa sia, però, c’è molto da fare”.
Un alto funzionario europeo ha affermato che attraverso i servizi di sicurezza della Nato sono state condivise informazioni, coordinate su vasta scala, su “chiare e convincenti malefatte russe”. È giunto il momento di “aumentare la consapevolezza e l’attenzione” sulla minaccia della violenza russa sul suolo europeo, ha aggiunto Keir Giles. Giovedì la Nato ha rilasciato una dichiarazione in cui evidenzia la profonda preoccupazione per le crescenti “attività maligne” della Russia sul territorio alleato, citando quella che definisce una “campagna in intensificazione…in tutta l’area euro-atlantica”. I crescenti timori sulla brama della Russia di provocare danni fisici contro i propri avversari fanno seguito a una serie di accuse contro la Russia per disinformazione e campagne di hacking. Venerdì, la Germania ha promesso conseguenze per Mosca – in una dichiarazione sostenuta dall’Ue e dalla Nato – per un attacco hacker del 2023 al Partito socialdemocratico del cancelliere Olaf Scholz. Nel frattempo, è ancora in corso uno scandalo che denuncia i tentativi russi di cooptare alcuni politici europei in vista delle prossime elezioni europee.
Un funzionario dell’intelligence ha affermato che gli sforzi di sabotaggio di Mosca non dovrebbero essere visti come distinti dalle altre operazioni, affermando che l’aumento delle attività riflette l’obiettivo della Russia di esercitare la massima pressione “su tutto il territorio”. Putin si sente attualmente “incoraggiato” e cercherà di imporre le sue linee il più duramente possibile in Europa, su più fronti, attraverso la disinformazione, il sabotaggio o l’hacking. La crescente aggressività da parte dell’intelligence russa riflette anche il desiderio dei vertici dei servizi segreti russi di riaffermarsi dopo la più grave battuta d’arresto subita dal crollo dell’Unione Sovietica. Nelle settimane successive all’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia, più di 600 ufficiali dell’intelligence russa che operavano in Europa con copertura diplomatica furono espulsi, causando gravi danni alla rete di spionaggio del Cremlino in tutto il continente. In un recente rapporto, gli analisti del Royal United Services Institute del Regno Unito hanno evidenziato gli sforzi compiuti dalla Russia per ricostituire la propria presenza in Europa, spesso utilizzando proxy. Tra questi figurano membri della diaspora russa e gruppi della criminalità organizzata con cui il Cremlino intrattiene rapporti di lunga data.
(*) Docente universitario di Diritto internazionale e normativa sulla sicurezza
di Renato Caputo (*)