venerdì 3 maggio 2024
Taiwan è in allerta. Il Ministero della Difesa ha dichiarato che 26 aerei cinesi e cinque navi da guerra sono stati intercettati attorno all’isola. Tutto ciò accade quando mancano poche settimane al 20 maggio, quando si insedierà il nuovo presidente di Taiwan Lai Ching-te, inviso alla Cina, che Pechino considera un “pericoloso separatista”. Secondo il ministero della Difesa, 17 aerei “hanno attraversato la linea mediana e sono entrati nella zona di identificazione della difesa aerea nelle zone centrale e settentrionale di Taiwan. La linea taglia in due lo stretto di Taiwan, uno stretto corso d’acqua di 180 chilometri che separa lo stretto di Taiwan”. La Cina continentale rivendica Taiwan come parte del suo territorio e non ha mai rinunciato all’uso della forza per portare l’isola sotto il suo controllo.
Come scrive il Giornale, la Cina vuole avere chiaro ogni scenario derivante da una possibile offensiva militare a Taiwan. La leadership del Partito comunista cinese, ad esempio, è interessata a conoscere se e quando arriverà la risposta americana, da dove e come si concretizzerà. Non è un caso che Pechino monitori con estrema attenzione i movimenti diplomatici di Washington. Negli ultimi mesi, infatti, l’amministrazione Biden ha rafforzato i rapporti militari con Giappone e Filippine. Due Paesi che potrebbero essere coinvolti, in maniera più o meno diretta, in un eventuale conflitto nello Stretto di Taiwan. Il recente vertice avvenuto negli Usa tra Joe Biden, il presidente filippino Ferdinand Marcos Jr., e il primo ministro giapponese Fumio Kishida è un chiaro messaggio inviato all’indirizzo di Xi Jinping.
di Redazione