martedì 23 aprile 2024
Prima la promessa: “Il peggio è passato”. Poi l’indicazione: c’è da percorrere “l’ultimo tratto di uno sforzo eroico”. Il presidente dell’Argentina, Javier Milei, in un discorso trasmesso a reti unificate, parla dei risultati raggiunti. In primis, viene ricordato che – in soli tre mesi – è registrato un avanzo primario dello 0,2 per cento, sulla scorta di un deficit ereditato pari al 15 per cento. Per Milei “il Governo aveva ragione”. A seguire, evidenzia che l’inflazione sta pian piano scendendo.
Da qui la via da intraprendere. Che prevede tre step. A cominciare dall’espansione di tre settori: agricolo, minerario, energetico. A seguire, l’arrivo degli investimenti. Dopodiché, la riduzione impositiva. Una ricetta, questa, che per Javier Milei è necessaria per giungere a dama. Ovvero affidare allo Stato il compito di “proteggere la vita, la libertà e la proprietà dei suoi cittadini”. Senza dimenticare un altro aspetto: “Garantire un ordine economico stabile”.
Questa la linea di Milei, come già osservato nei giorni scorsi: “Quando si passa da un’economia iper-socialista a un’economia di mercato, si possono avere ulteriori problemi tipici di questa transizione. In futuro, non mi accontenterò di essere come la Germania, voglio essere come l’Irlanda. Voglio una profonda rivoluzione liberale”. Con la postilla: “Il 15 per cento del Pil che prima veniva addebitato al deficit fiscale, e che serviva per attività parassitarie, ora ritorna al settore privato per investimenti produttivi”.
di Alessandro Buchwald