mercoledì 17 aprile 2024
Un “attacco limitato” sul territorio iraniano. Ecco cosa si aspettano gli Stati Uniti a proposito della risposta di Israele all’attacco di Teheran nella notte di sabato scorso. Lo ha affermato un funzionario dell’amministrazione di Joe Biden all’emittente televisivo Cbs, ed è stato ripreso dai media di Tel Aviv. “Parlando con il ministro, ho colto che gli israeliani non sono insensibili alle richieste del G7 e più in generale dei Paesi alleati” ha dichiarato il titolare della Farnesina, Antonio Tajani, parlando con La Stampa. I risultati del dialogo internazionale, per il vicepremier, sono sotto gli occhi di tutti: “La reazione contro l’Iran per il momento non si vede e l’attacco a Rafah è stato rimandato. È ovviamente presto e può succedere di tutto, però vedo qualche spiraglio”, ha aggiunto il ministro degli Esteri italiano, riferendo del suo colloquio con l’omologo israeliano Israel Katz.
“L’Iran ha una forte capacità, che però non prevarrà su quella di Israele, e rischia invece di far devastare le aree in cui operano i suoi alleati come il Libano degli Hezbollah o lo Yemen degli Houthi” ha continuato Tajani. E ancora: “Dall’altro lato, Israele deve stare attento a non logorare il rapporto con gli Stati Uniti, che insieme all’Europa non vogliono l’allargamento incontrollato di questo conflitto”. Per quanto riguarda il collocamento dell’Italia nella questione, essendo anche a capo del G7, “noi dobbiamo giocare il nostro ruolo piccolo o grande che sia, nel solco della tradizione italiana capace di dialogare con tutte le parti”, ha concluso il vicepremier.
Ma Benjamin Netanyahu prenderà una “decisione da solo”, ha affermato il premier in apertura della riunione del suo gabinetto di Governo, dopo aver riferito del suo colloquio con l’inquilino di Downing Street Rishi Sunak e con i titolari delle diplomazie tedesca e britannica, Annalena Baerbock e David Cameron. Lo Stato di Israele “farà quello che deve fare per difendersi”, ha aggiunto Bibi. E ancora: “Israele si riserva il diritto all’autodifesa”, ha ricordato il premier di Tel Aviv ai due diplomatici con cui ha conferito.
Nel frattempo, gli alleati europei e gli Stati Uniti stanno prendendo in considerazione nuove sanzioni per Teheran. Discussioni che verranno portate avanti durante il G7 a presidenza italiana di Capri. Le opzioni però sono limitate, essendo già l’Iran uno dei Paesi più sanzionati al mondo. La misura più quotata sarebbe quella di penalizzare ancor di più le società cinesi che acquistano grandi quantitativi di greggio iraniano, il principale salvagente economico di Teheran.
di Zaccaria Trevi