mercoledì 3 aprile 2024
Le auto britanniche arrivano in Russia attraverso alcune triangolazioni. Dai porti britannici, le auto vengono inviate in Armenia, Azerbaigian, Kazakistan o Bielorussia, dove vengono immatricolate e poi trasportate agli effettivi acquirenti russi o alle loro concessionarie di riferimento a Mosca e San Pietroburgo. Per aggirare le restrizioni sugli aggiornamenti software ed acquistare i pezzi di ricambio, i proprietari portano le loro auto fuori dalla Russia. Esistono anche altri modi per acquistare auto di lusso. Coloro che vogliono acquistare un’auto straniera costosa volano in Europa, acquistano le auto e le riportano a casa. I moderni metodi di geo-localizzazione che tracciano i movimenti dei veicoli non sembrano essere un ostacolo per costoro. Dopo l’invasione russa dell’Ucraina, alle aziende britanniche di auto di lusso è stato vietato vendere ad acquirenti in Russia automobili con un valore superiore ai 49mila euro.
Tuttavia, le cose vanno diversamente dal previsto. Solo attraverso i dazi sull’importazione e con il versamento dell’Iva su queste importazioni, entrano nel bilancio del regime di Putin, decine di milioni di euro che contribuiscono a finanziare la guerra contro l’Ucraina. Il deputato laburista Liam Byrne si è detto indignato dalla situazione. “Sono passati due anni – ha detto Byrne – da quando l’elenco delle persone e delle aziende sanzionate nel Regno Unito ha superato quota mille, e la Russia è stata accusata di crimini di guerra e genocidio durante il brutale assedio di Mariupol, ma è chiaro che il Regno Unito non controlla l’esportazione di beni sanzionati verso la Russia...”. Secondo una recente indagine, nel marzo di quest’anno, le auto prodotte nel 2022 e nel 2023 sono state messe in vendita presso i concessionari russi di automobili. In uno degli showroom Bentley a Mosca è in vendita la Bentayga S V8 del 2023, il cui prezzo nello showroom è di 467mila euro, il che vuol dire che 58mila euro andranno al regime di Vladimir Putin per Iva al momento della vendita.
La Rolls-Royce Motor Cars sostiene che tutte le auto nuove importate in Russia dalla fine di febbraio 2022 sono state importate senza che la casa automobilistica ne fosse a conoscenza o abbia supporto la vendita. Tuttavia, come per altri generi, i dati commerciali rivelano che, mentre le esportazioni di auto di lusso verso la Russia sono crollate dopo l’inizio della guerra, le vendite nei Paesi vicini sono aumentate vertiginosamente. Ad esempio, il numero di auto Rolls-Royce importate in Kazakistan è aumentato da zero nel 2021 a 32 nel 2022, mentre il numero di auto Jaguar Land Rover importate nel Paese è aumentato da 20 nel 2021 a 321 nel 2022 e 1.058 nel 2023. Il balzo delle importazioni verso l’Azerbaigian sembra ancora più sorprendente. L’anno scorso, dal Regno Unito sono state esportate automobili per un valore di 273 milioni di sterline, quasi 20 volte di più rispetto a prima che la Russia invadesse l’Ucraina. Gli articoli che costano più di 250 sterline sono sanzionati nel Regno Unito, ma nel Centro commerciale di Mosca Tsum è possibile trovare articoli di lusso, tra cui il noto marchio Burberry, nonché profumi e accessori di Chanel.
Lo stesso vale per i negozi della catena L’Etoile, azienda leader nella distribuzione di prodotti di bellezza con più di mille negozi in 200 città in Russia, dove l’ultima consegna d’importazione è stata effettuata nel febbraio 2024. Le norme sulle sanzioni impongono agli esportatori britannici di beni di lusso di garantire che i loro prodotti non vengano inviati in Russia. Altri produttori hanno affermato che le leggi sui dati e sulla privacy impedirebbero loro di monitorare le auto che hanno venduto. “Ho comprato una Bmw nuova di zecca in Germania a dicembre e l’ho portata a Mosca”, ha detto un acquirente russo, aggiungendo che le concessionarie in Germania chiedono solo di firmare un pezzo di carta in cui afferma che l’auto non sarà esportata in Russia. “Tutti sono un po’ sorpresi o nervosi sapendo che la Bmw potrebbe spegnere le auto da remoto, poiché le app mostrano che le auto sono in Russia, ma finora non è stato così”.
Liam Byrne, che presiede il comitato per gli affari e il commercio nel Regno Unito, ha dichiarato: “È ormai chiarissimo che il regime di controllo delle esportazioni britannico è irrimediabilmente obsoleto per i nuovi tempi in cui viviamo”, aggiungendo: “Dovremmo strangolare la macchina da guerra di Putin e distruggere le élite che lo sostengono al potere. In pratica, stiamo chiudendo un occhio sull’incredibile aumento delle esportazioni di tutto, dalle macchine utensili a duplice uso alle auto di lusso destinate alla Russia, ma scambiate attraverso i suoi vicini”. Il direttore del Financial Crime and Security Research Center, Tom Keating ha recentemente detto: “Passiamo molto tempo ad incolpare i Paesi dell’Asia centrale per aver eluso le sanzioni, ma dobbiamo chiederci: se le aziende stanno effettivamente applicando le sanzioni, ma l’impatto desiderato non viene raggiunto, allora dobbiamo chiaramente cambiare politica…”. È senza dubbio giunto il tempo di ripensare a livello globale il sistema sanzionatorio per renderlo effettivamente efficace.
(*) Docente universitario di Diritto internazionale e normative sulla sicurezza
di Renato Caputo (*)