lunedì 26 febbraio 2024
Un colpo di Stato si fa con “i carri armati in strada, le armi e le cospirazioni. Niente di tutto questo è avvenuto in Brasile”, ha esordito Jair Bolsonaro nel suo primo comizio da quando ha lasciato il potere nel 2022. L’ex presidente del Brasile ha risposto così a chi lo accusava di mettere a punto un golpe – ossia un decreto sul quale “avrebbe dovuto decidere il Parlamento” – facendo intendere di essere vittima di una “cospirazione”. A San Paolo Bolsonaro ha attraversato sopra un camion l’Avenida Paulista, l’arteria principale della capitale, con circa 600mila sostenitori – stando ai numeri veicolati dalla della segreteria alla Pubblica sicurezza locale – al seguito. “Sei un mito” incoraggiavano i fan accorsi da tutto il Paese, ma anche patria, dio, famiglia e soprattutto libertà hanno trionfato tra gli slogan del comizio.
Un serpentone verde-oro, puntellato da diverse bandiere di Israele, si è riunito nella capitale dello Stato al grido di “il Brasile prima di tutto”, ancora fortemente in voga seppur a capo del Paese ora ci sia Luiz Lula. È vero che San Paolo è una delle grandi città “a destra” della Nazione sudamericana, ma l’intervento di Bolsonaro ha ricordato a tutti di quanto il Paese sia sostanzialmente spaccato a metà, un riflesso perfetto dei sondaggi che a un anno e più dalle elezioni non hanno indicato una forza politica in netta predominanza.
Anche Javier Milei ha mandato messaggi di sostegno a Jair Bolsonaro, ricordando sul suo profilo X che “Lula è a favore di Hamas. Bolsonaro è a favore di Israele. Fine”, in una delle note condivise. Un altro tweet invece, condiviso dal presidente argentino, ha spiegato come l’evento pro-Bolsonaro è stata una mobilitazione del popolo “contro l’autoritarismo di Lula e le molestie e la persecuzione dell’opposizione”. La riuscita del comizio dell’ex presidente non è affatto una buona notizia per il leader progressista brasiliano, ancora nell’occhio del ciclone dopo le sue considerazioni sulla crisi in Israele. A ottobre poi, bisognerà rinnovare diverse poltrone, tra cui le importantissime del sindaco di Rio de Janeiro e di San Paolo. Un banco di prova per le Presidenziali del 2026.
di Zaccaria Trevi