Protesta dei trattori: caos a Bruxelles

lunedì 26 febbraio 2024


Caos a Bruxelles. Lancio di uova contro il palazzo Lex, l’edificio del Consiglio Ue situato accanto alla sede istituzionale, copertoni e cassonetti a fuoco, gli idranti e i lacrimogeni della polizia, lo scoppio di petardi. Torna la protesta degli agricoltori (guarda qui il video), che manifestano contro la Politica agricola comune (Pac) e il Green deal: centinaia di trattori bloccano diverse strade della città, soprattutto nelle vicinanze del quartiere europeo. Rue de la Loi intasata, interdetti diversi tunnel: Reyers-Centre, Tervueren, Cinquantenaire. Chiuse le stazioni metro Schuman e Maelbeek. Tensioni su rue d’Etterbeek. Secondo le forze dell’ordine, sarebbero circa 900 i trattori coinvolti nella manifestazione. I mezzi agricoli, successivamente, liberano la rotonda che – in un primo momento – blocca l’accesso all’aeroporto di Bruxelles Zaventem. Questo quanto comunicato dalla società di gestione dello scalo, che a scanso di equivoci consiglia di raggiungerlo in treno per il traffico ancora congestionato.

“Per la Lega si può, anzi, si deve ripensare la Politica agricola comune prima delle elezioni europee. Non si può aspettare il 2027 per ripensare la Pac ipotizzata e strutturata per pagare chi non coltiva e chi non pesca. Bisogna aiutare gli imprenditori agricoli a produrre di più e questo passa attraverso la scelta di campo del prossimo 9 giugno”: queste le parole del vicepremier Matteo Salvini, intervenuto in video-collegamento all’assemblea generale di Confagricoltura organizzata a Bruxelles. Per il leader della Lega è fondamentale “anticipare la revisione della Pac, ribaltando l’ordine dei fattori imposto dall’agenda agricola di Bruxelles. Non si può pensare di condizionare l’erogazione dei fondi alla mancata coltivazione di un terreno. Pagare un pescatore per non pescare, pagare un contadino per non fare il contadino non sta né in cielo né in terra. Se una cosa è sbagliata – insiste – è sbagliata a 9 ettari, ed è sbagliata a 30 ettari, perché chi coltiva di più non è un becero ricco che va massacrato. Io sono affezionatissimo anche al micro imprenditore agricolo, però la forza del nostro Paese sui mercati internazionali sono le grandi aziende che devono essere aiutate a coltivare e a innovare, perché il dibattito microcefalo europeo che paga per non produrre è assolutamente in controtendenza a quello di cui sta discutendo il resto del mondo, dagli Usa, al Medio Oriente, al Sudamerica, all’estremo oriente dove al centro del dibattito non c’è la riduzione delle emissioni e della produzione ma c'è l’innovazione e l’estensione delle superfici coltivabili”. “La decarbonizzazione – continua – non la fai imponendo le auto elettriche cinesi dal 2035, la decarbonizzazione la fai sostenendo l’economia circolare che l’agricoltura italiana, anche con gli allevamenti, è in grado di produrre. Poi alcuni accordi internazionali, penso al Mercosur, non possono andare avanti”.

“La nuova Pac è stata scritta male, le deroghe vigenti sono insufficienti, abbiamo bisogno di modifiche sostanziali”. Così il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, a margine della manifestazione di Coldiretti a Bruxelles. “Il 9 giugno, dopo le elezioni europee, l’Europa deve cambiare strada e prendere atto degli errori finora compiuti e del fatto che gli scenari mondiali sono cambiati radicalmente alla luce degli effetti della guerra in Ucraina e delle tensioni in Medio Oriente e del cambiamento delle dinamiche del mercato e della concorrenza mondiale”.

“Siamo qui – spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – per chiedere risposte esaustive in tempi certi alle necessità delle nostre aziende e scardinare quei regolamenti che non hanno senso. Per questo abbiamo messo in campo un lavoro costante di mobilitazione, ma anche di rapporto diretto con le istituzioni europee. Una grande organizzazione come la Coldiretti – sottolinea – ha il dovere di trasformare la protesta in proposte concrete, nella consapevolezza che la maggior parte delle battaglie cruciali per il futuro delle nostre campagne si combattono proprio a Bruxelles. Proprio per questo – chiosa – abbiamo predisposto un documento strategico anche sulla Pac dei prossimi anni, che deve essere semplice e in linea con le necessità delle imprese. Dobbiamo dire basta alla contrapposizione tra agricoltura e ambiente voluta da Timmermans, gli agricoltori sono il primo presidio ambientale”.


di Alessandro Buchwald