martedì 30 gennaio 2024
Le accuse di collaborazione con Hamas hanno sconvolto lo scenario internazionale. Per queste ragioni, almeno 15 Paesi donatori, inclusa l’Italia, hanno sospeso i finanziamenti all’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa). Oltre al nostro Paese figurano gli Stati Uniti, l’Australia, il Regno Unito, il Canada, la Finlandia, la Francia, la Germania, l’Austria, la Romania, il Giappone, i Paesi Bassi, la Nuova Zelanda, la Norvegia e la Svizzera. La presa di posizione arriva in seguito alle accuse di Israele secondo cui alcuni membri dello staff avrebbero partecipato agli attacchi terroristici del 7 ottobre. La Commissione europea ha annunciato ieri che una “revisione” del dossier sarà fatta “alla luce delle indagini Onu”. L’Unrwa ha già licenziato diverse persone e ha promesso un’indagine approfondita sulle accuse, mentre Israele ha promesso di interrompere il lavoro dell’agenzia a Gaza dopo la guerra. Nel frattempo, il capo dell’agenzia, Philippe Lazzarini, ha affermato che riterrà “responsabile, anche attraverso procedimenti penali”, qualsiasi dipendente coinvolto in “atti di terrorismo”. Da parte sua, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres (nella foto) ha chiesto agli Stati di “garantire la continuità” dell’agenzia e ha confermato che 12 dipendenti dell’Unrwa a Gaza sono interessati da queste “accuse estremamente gravi”, che sono oggetto delle indagini interne dell’Onu.
Guterres ha convocato per oggi un incontro con i principali Paesi donatori dell’Unrwa. Il portavoce di Guterres, Stéphane Dujarric ha dichiarato che “il segretario generale è personalmente inorridito dalle accuse contro addetti dell’Unrwa. Ma il suo messaggio ai donatori, specialmente a quelli che hanno sospeso i loro contributi, è che continuino almeno a garantire la continuità delle operazioni dell’Unrwa, visto che ci sono decine di migliaia di zelanti dipendenti in ogni parte della regione”. E per questo il segretario generale “ospiterà un incontro qui a New York con i maggiori donatori oggi pomeriggio, ora locale”, ha aggiunto. Guterres ha già incontrato ieri la rappresentante all’Onu degli Stati Uniti, Linda Thomas-Greenfield, e ha interloquito su questo argomento con alcuni leader mediorientali, fra cui re Abdullah di Giordania e il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi.
di Redazione