giovedì 18 gennaio 2024
Una notizia, quella lanciata dal Wall Street Journal, che ha sollevato più di un mugugno: ricercatori cinesi avrebbero isolato e mappato il Covid-19 nel 2019, alla fine di dicembre. Ossia almeno due settimane prima che Pechino rivelasse i dettagli del virus. Il quotidiano ha detto ciò solo dopo aver esaminato i documenti che il Dipartimento della Sanità ha ottenuto da una commissione della Camera.
Secondo il Wsj, un ricercatore cinese a Pechino avrebbe caricato una sequenza quasi completa della struttura del Covid in un database gestito dall’Esecutivo americano il 28 dicembre 2019, mentre la Cina avrebbe condiviso la sequenza del virus con l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) solo l’11 gennaio 2020.
Il virologo Matteo Bassetti, sulla propria pagina Facebook, ha commentato: “Se è vero, come riporta il Wall Street Journal, che la Cina ha nascosto al mondo la mappatura di SarsCov2 è un fatto gravissimo dal punto di vista scientifico e sanitario, prima ancora che politico”. E insiste: “Quattordici giorni di ritardo nel comunicare al mondo per una infezione nuova e sconosciuta, come era allora il Covid, sono veramente tanti. Troppi per l’impatto sulla salute pubblica globale. Troppi per non essere condannati da parte di tutta la comunità scientifica”.
Le nuove informazioni, ha sostenuto il quotidiano Usa, non chiarirebbero il fatto se il Coronavirus sia emerso da un animale infetto o da una fuga di laboratorio.
di Tommaso Zuccai