Corea del Sud, paese ostile numero uno

martedì 16 gennaio 2024


Seul è il nemico pubblico numero uno. Tanto che Kim Jong-un ha chiesto, in un discorso al Parlamento, di modificare la costituzione della Corea del Nord, mettendo nero su bianco che il Sud è la Nazione “ostile numero uno”. La riunificazione dei due Paesi non s’ha da fare, parola del supremo leader di Pyongyang che ha rinnovato l’impegno a occupare l’intero territorio nemico – con tutti i mezzi necessari – in caso di guerra. “Seul non è più una controparte per la riconciliazione e l’unificazione” ha dichiarato Kim, assestando un colpo netto al disegno del nonno, fondatore dello Stato del Nord.

“Non vogliamo la guerra ma non abbiamo intenzione di evitarla” ha aggiunto il capo di Stato, definendo la Corea del Sud un Paese “tirapiedi di potenze esterne ossessionate da manovre conflittuali”. Nessuna violazione sarà tollerata da Pyongyang. “Se la Corea del Sud invadesse il nostro territorio, lo spazio aereo e le acque anche solo di pochi millimetri, lo considereremo una provocazione di guerra” ha precisato Kim Jong-un, visto che il Nord non ha mai riconosciuto e non riconoscerà mai la Northern limit line. La Nll è un confine immaginario tracciato nel Mar Giallo, voluto unilateralmente dal Comando Onu con a capo gli Stati Uniti dopo la Guerra di Corea del 1950-53.

Nel discorso del supremo leader alla Nazione, il capo di Stato ha accusato Seul di architettare di nascosto un cambio di regime, in modo tale da promuovere l’unificazione delle due Coree. Ma il colpo correttivo del dittatore non finisce qui. Kim ha chiesto di inserire nella Carta il rafforzamento dei piani educativi per indurre i nordcoreani a “ritenere in modo inequivocabile la Repubblica di Corea come il Paese ostile numero uno e il principale nemico”. Inoltre, il presidente ha sancito di voler abolire le agenzie legate al dialogo e alla cooperazione intercoreana. Infine, Kim ha disposto lo smantellamento dei “resti del passato” che possono essere considerati come simboli di riconciliazione tra Seul e Pyongyang. Verrà smantellato quindi l’Arco della Riunificazione, costruito nel 2001 nella capitale del Nord per celebrare il progetto di Kim Il-sung per un’unificazione basata sul sistema federale.


di Zaccaria Trevi