martedì 16 gennaio 2024
Calcisticamente parlando possiamo dire che non c’è stata partita. Donald Trump mette la freccia e trionfa nei caucus dell’Iowa. Un passo fondamentale, questo, per la nomination repubblicana in vista delle Presidenziali di novembre. Il tycoon, nonostante le temperature gelide, scalda i cuori degli elettori conservatori. E in nemmeno mezzora dall’inizio delle consultazioni il successo viene già messo nero su bianco. Con una conta che registra poco più del 50 per cento dei voti. “Sono onorato e rinvigorito da questa vittoria” è il commento di The Donald su Fox. E nel mirino finisce subito Joe Biden, “il peggiore presidente della storia” degli Stati Uniti. In più, ecco la promessa di “sigillare il confine col Messico contro l’invasione di criminali e terroristi”.
I principali sfidanti di Trump, ovvero Ron DeSantis e Nikky Haley, danno vita a una corsa al fotofinish per conquistare la seconda piazza, dove la spunta il primo di corto muso (21,2 per cento a 19 per cento). Una differenza minima, che lascia margini su chi cercherà di proporsi come alternativa all’ex presidente statunitense. Nel prossimo appuntamento, che si terrà il 23 gennaio nel New Hampshire, Haley potrebbe dire la sua. Intanto, Trump può esultare per aver raggiunto il podio più alto in questa prima tappa, grazie a una penetrazione in tutte le aree sociali, a cominciare dagli evangelici. E Biden, dal proprio osservatorio, lo indica come il favorito nella nomination repubblicana.
“Ci avevano dato per spacciati ma andiamo avanti” rivela DeSantis. Parlando dallo Sheraton Hotel, il governatore della Florida dichiara: “Abbiamo ancora molto lavoro da fare. Io manterrò le promesse, non cercherò scuse”. Haley, dal canto suo, oltre a congratularsi con Trump per la vittoria in Iowa, sottolinea con una punta di fastidio “Se lui sarà il candidato, Joe Biden può vincere di nuovo”. L’ex governatrice della South Carolina, a seguire, ringrazia il marito e i suoi tre figli (“essere la loro madre è il suo lavoro più importante”). Si ritira, infine, l’imprenditore di origini indiane, Vivek Ramaswamy, (7,7 per cento), che però assicura sostegno a Donald Trump, il quale inizia la corsa come meglio non poteva fare, consolidando il proprio status all’interno del Grand Old Party.
di Alessandro Buchwald