lunedì 15 gennaio 2024
A Davos per “ricostruire la fiducia”. È questo l’obbiettivo della 54esima edizione del World Economic Forum, che ha luogo nel Cantone dei Grigioni. Quest’anno il focus è particolarmente incentrato sui conflitti che rischiano di minare la stabilità e la ripresa economica post pandemia, a partire dalla guerra tra Russia e Ucraina, passando dal conflitto tra Hamas e Israele fino ad arrivare alla crisi nel Mar Rosso. Oltre 2.800 protagonisti della politica, del business internazionale, della finanza, delle organizzazioni internazionali e dell’attivismo si sono riuniti a Davos, sulle Alpi svizzere, per discutere degli attuali problemi del pianeta. Sono rappresentati dagli ospiti 120 Paesi, mentre i capi di Stato e di governo sarebbero circa 60.
“Ci troviamo di fronte a un mondo fratturato e con crescenti divari sociali, che portano a un’incertezza e un pessimismo pervasivi. Dobbiamo quindi ricostruire la fiducia nel nostro futuro andando oltre la gestione della crisi, esaminando le cause profonde dei problemi attuali e costruendo insieme un futuro più promettente”, ha spiegato Klaus Schwab, il fondatore e presidente esecutivo del World Economic Forum. Tra i partecipanti al meeting di Davos, spiccano il premier cinese Li Qiang, il segretario di Stato degli Stati Uniti d’America Antony Blinken, il presidente francese Emmanuel Macron, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, il presidente dell’Argentina Javier Milei, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, oltre al premier spagnolo Pedro Sanchez e al segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. l’Italia, invece, è rappresentata dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che prenderà parte a una cena – nella giornata di mercoledì – dedicata alla costruzione “dell’Europa di domani”.
Il forum di Davos – iniziato oggi – si concluderà venerdì mattina, non prima di aver affrontato tutti i temi in agenda. Oltre agli argomenti tradizionali come clima, inquinamento, migrazioni e crescita economica, anche il nodo della regolamentazione dell’Intelligenza artificiale sarà all’ordine del giorno. Ma è inevitabile che l’attenzione sia concentrata sulle attuali crisi mondiali, in Medio Oriente e in Ucraina.
di Redazione