Putin, l’Occidente è “il nemico della Russia”

giovedì 4 gennaio 2024


Lo scorso 1° gennaio, il presidente russo Vladimir Putin, durante un incontro in un ospedale militare nella regione di Mosca ripreso dai notiziari nazionali, rispondendo alla domanda di un militare russo sugli aiuti occidentali all’Ucraina, ha affermato che il problema della Russia non è che l’Occidente stia aiutando l’Ucraina, ma che l’Occidente è “un nemico della Russia”. Quindi, il despota moscovita ha, per l’ennesima volta, definito l’Occidente un “nemico” della Russia e ha suggerito che la Russia stia combattendo in Ucraina per sconfiggere l’Occidente. Ha aggiunto che “l’Ucraina stessa non è un nemico (per la Russia, ndr)”, ma che gli attori occidentali “che vogliono distruggere lo stato russo” e ottenere “la sconfitta strategica della Russia sul campo di battaglia” sono nemici della Russia. Putin ha detto che le élite occidentali stanno cercando di dividere la Russia in cinque parti e stanno tentando di farlo usando l’Ucraina, ma la situazione sul fronte sta cambiando, e la Russia, nelle battaglie campali in Ucraina, “agirà più velocemente di quanto l’Occidente possa fare nei confronti della Russia”. Il dittatore ha osservato che l’Ucraina è già “completamente distrutta”, che “non è rimasto più nulla” e che “esiste solo grazie all’elemosina”, aggiungendo che il problema non è la fornitura degli aiuti occidentali all’Ucraina.

Putin ha lasciato intendere che la Russia sta conducendo una guerra esistenziale contro l’Occidente in Ucraina, e ha osservato che la retorica occidentale si è recentemente concentrata su come “porre rapidamente fine al conflitto”. L’enfasi di Putin sul cambiamento delle narrazioni in Occidente potrebbe indicare anche che egli presenterà qualsiasi indebolimento del sostegno occidentale all’Ucraina e qualsiasi sconfitta dell’Ucraina sul campo di battaglia come una vittoria per la Russia in questo presunto confronto russo-occidentale. Putin ha aggiunto che anche la Russia vuole porre fine al conflitto con l’Occidente, ma solo alle condizioni del Cremlino, e ha sottolineato che Mosca non rinuncerà alle sue posizioni. Secondo alcuni analisti, questa formulazione di Putin, che definisce il conflitto in corso come uno scontro tra Russia e Occidente, sottende che – a giudizio di Mosca – anche eventuali negoziati dovrebbero aver luogo tra questi due soggetti e non con l’Ucraina. Il presidente della Federazione Russa non vede l’Ucraina come un attore indipendente e quindi descrive la sua invasione su vasta scala dell’Ucraina come uno scontro tra Russia e Occidente – distorcendo deliberatamente la realtà.

Ovvero che la Russia ha invaso l’Ucraina con l’obiettivo di distruggere la sovranità e il territorio di questo Paese. Sarebbe ingenuo sperare che, assecondando Mosca, la Russia possa rinunciare a proseguire la propria guerra contro l’indipendenza ucraina. Basterebbe leggere un buon testo di storia per sapere che le cose andrebbero diversamente. L’abbiamo già visto in un passato che pensavamo relegato alle pagine più buie del secolo scorso. Il 30 settembre 1938, il Governo francese e quello britannico, per scongiurare la guerra che era nell’aria, consentirono a Adolf Hitler di risolvere, a modo suo, la “questione dei Sudeti”, una regione al nord della Cecoslovacchia che più o meno omogeneamente seguiva il confine con il Reich tedesco. Al suo interno, tre milioni e mezzo di abitanti, in maggioranza di lingua tedesca; ma anche fortificazioni militari, industrie energetiche e dell’acciaio. Hitler, dopo l’annessione dell’Austria, voleva quei territori. Così fu deciso con il consenso di Francia, Inghilterra, e dell’Italia, che fu tra i promotori della cosiddetta “Conferenza di Monaco”.

La Cecoslovacchia, diretta interessata, non fu invitata ai lavori. Passarono meno di sei mesi prima dell’occupazione del resto della Cecoslovacchia e, in meno di un anno, iniziò la Seconda guerra mondiale. Putin sta deliberatamente e falsamente ritraendo l’Ucraina come una pedina privata di diritti nel conflitto tra Russia e Occidente al fine di mascherare i suoi obiettivi espansionistici e massimalisti di stabilire un pieno ed efficace controllo russo sull’Ucraina. La dichiarazione di Putin del 1° gennaio sui negoziati riguarda la sua intenzione di negoziare esclusivamente con l’Occidente sul futuro dell’Ucraina nella sfera di influenza russa e solo attraverso il rifiuto dell’Ucraina da parte dell’Occidente. Putin aveva già seguito una linea simile quando nel dicembre 2021 aveva lanciato due ultimatum agli Stati Uniti e alla Nato, che miravano a costringere l’Occidente a riconoscere la sfera di influenza della Russia nell’Europa orientale cedendo elementi essenziali della sovranità dell’Ucraina in nome della riduzione della tensione.

Qualsiasi impegno da parte dell’Occidente a parlare del futuro dell’Ucraina bypassando l’Ucraina stessa segnalerebbe alla Russia che può imporre la propria volontà sui Paesi che considera nella sua sfera d’influenza, tra cui potenzialmente la Finlandia e la Moldova. Putin potrebbe espandere i suoi obiettivi militari in Ucraina includendo uno scontro con l’Occidente al fine di creare le condizioni per un costante rafforzamento dell’esercito russo e giustificare elevate perdite sul campo di battaglia. Inoltre, le sue dichiarazioni probabilmente indicano che sta preparando una giustificazione a lungo termine per mantenere le truppe mobilitate e impegnate in combattimento per difendere presumibilmente la sovranità della Russia contro l’Occidente. Solo attraverso un’Ucraina indipendente e integra, sotto il profilo territoriale, la Russia potrà cessare di rappresentare una minaccia. La nostra unica difesa è fornire assistenza attiva all’Ucraina perché ciò sia realmente possibile.

(*) Docente universitario di Diritto internazionale e normative sulla sicurezza


di Renato Caputo (*)