giovedì 4 gennaio 2024
Uno sciopero di sei giorni, il più lungo da 70 anni a questa parte della storia dell’Nhs (National health service, il Servizio sanitario nazionale). Stiamo parlando della mobilitazione dei medici in Gran Bretagna. Sul piede di guerra sono i junior doctor, ossia i camici bianchi neo-specializzati impegnati a coprire turni di guardia e mansioni varie con un compenso decisamente modesto rispetto ai colleghi strutturati. Da qui la vertenza salariale in atto con l’Esecutivo conservatore capitanato da Rishi Sunak. Braccia incrociate, quindi, da ieri fino al 9 gennaio. Il tutto in un quadro non certo facile per il sistema sanitario, vista la situazione registrata in merito alle malattie respiratorie invernali. L’agitazione vede coinvolti 50mila medici rappresentati dal sindacato di categoria, la British medical association (Bma).
Le motivazioni dello sciopero, peraltro già annunciato a dicembre, ruotano in sintesi sul mancato accordo circa l’aumento degli stipendi. La British medical association – difatti – rispedisce al mittente la proposta del Governo, in quanto non verrebbe garantita una linearità tra i vari gradi di medico. Stati di agitazione potrebbero divampare pure in Galles (sciopero di 72 ore dal 15 gennaio) e in Irlanda del Nord. Un accordo, invece, viene suggellato tra medici scozzesi e l’Esecutivo di Edimburgo. La ministra della Salute, Victoria Atkins, commenta: “Esorto la Bma a sospendere gli scioperi e a tornare al tavolo delle trattative in modo da poter trovare una soluzione giusta e ragionevole per porre fine alle agitazioni una volta per tutte”.
di Redazione