Gli affari allo scoperto di una società di microelettronica russa

mercoledì 3 gennaio 2024


Una recente indagine rivela come uno dei principali distributori di microelettronica della Russia, Compel Jsc, abbia importato enormi volumi di microelettronica occidentale attraverso la Germania e Hong Kong dall’invasione dell’Ucraina, nel febbraio 2022. In seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel 2022, i governi occidentali hanno adottato un’ampia serie di sanzioni, rigorosi controlli sulle esportazioni e altre azioni politiche progettate per arginare il flusso di tecnologie critiche – tra cui droni, termocamere, macchinari industriali, semiconduttori e microelettronica – verso le forze armate della Federazione Russa e le sue agenzie di intelligence. Di fronte alla perdita dell’accesso a queste linee di rifornimento essenziali, la Russia si è adattata, deviando i flussi commerciali attraverso giurisdizioni amiche e Paesi confinanti, spesso utilizzando complesse reti di società di copertura per eludere il controllo. Quasi da un giorno all’altro, i Paesi con poca storia nel commercio di microelettronica sono diventati hub per i flussi tecnologici della Russia. Ad esempio, nel 2022, le importazioni di microelettronica dell’Armenia dagli Stati Uniti e dall’Ue sono aumentate rispettivamente di oltre il 500 per cento e il 200 per cento, con la maggior parte di queste successivamente riesportate in Russia. Allo stesso modo, le esportazioni di microelettronica del Kazakistan verso la Russia sono aumentate da circa 250mila dollari nel 2021 a oltre 18 milioni di dollari nel 2022.

In altri casi, gli importatori russi sembravano operare alla luce del sole. Dall’invasione del 2022, uno dei maggiori distributori di microelettronica della Russia – Compel Jsc – sembra aver continuato a spostare decine di milioni di dollari in componenti critici attraverso il cuore dell’Europa e Hong Kong. I dati confermano che Compel sembra avere dozzine di clienti soggetti a sanzioni per collegamenti al complesso militare-industriale russo. Ad oggi, tuttavia, il Compel è stato sanzionato solo da Stati Uniti e Ucraina. Compel Jsc è uno dei maggiori distributori russi di microelettronica, fondato da Boris Rudyak nel 1993. Nel luglio 2023, il Ministero del Tesoro degli Stati Uniti ha designato Compel per la presunta importazione di tecnologia a duplice uso in Russia. Sembra che Compel gestisca reti di approvvigionamento all’estero apparentemente gestite da cittadini russi in Europa e nell’Asia orientale che sono strettamente legati alla società.

Quando la bandiera sovietica fu ammainata per l’ultima volta sul Cremlino il 25 dicembre 1991, Boris Rudyak sembrava aver già avuto una lunga carriera. Dopo aver iniziato il suo percorso professionale come apprendista nella prima fabbrica di automobili dell’Unione Sovietica, per Rudyak – come per altri cittadini russi – la grande occasione sarebbe però arrivata poco dopo lo scioglimento dell’Urss. Nel 1993, Rudyak registrò ufficialmente la Compel Jsc, importando legittimamente la sofisticata microelettronica che un tempo l’Unione Sovietica era costretta a contrabbandare. Ancor prima che il Cocom, Coordinating Committee for Multilateral Export Controls (Comitato di coordinamento per il controllo multilaterale sulle esportazioni), organismo creato nel 1949 in seno alla Nato al fine di prevenire l’esportazione verso il blocco sovietico di tecnologie avanzate ad uso militare, cessasse di esistere nel 1994, Rudyak già viaggiava a Singapore e riempiva le valigie di microelettronica da vendere in patria.

La recessione del 2008 mandò in tilt l’economia russa. Tuttavia, l’attività russa di Compel sembra aver continuato a prosperare. Dal 2019 al 2021, la società ha importato una media annua di 32,2 milioni di dollari in microelettronica e articoli correlati. Solo nei primi sette mesi del 2023, Compel ha importato componenti per un valore di circa 29 milioni di dollari. In seguito all’invasione dell’Ucraina da parte del Cremlino nel febbraio 2022, le importazioni di microelettronica dalla Russia sono entrate nel mirino dei regolatori dopo che migliaia di componenti progettati e fabbricati in Occidente sono stati trovati all’interno delle piattaforme di armi del Paese. Di conseguenza, molti dei più grandi produttori di componenti microelettronici del mondo hanno interrotto le vendite in Russia e molti hanno anche vietato ai propri distributori di vendere nel Paese. I fornitori di Compel si sono diversificati nel periodo precedente all’invasione, raggiungendo un picco di 40 aziende nel 2021. Tuttavia, in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, l’elenco dei fornitori si è ridotto drasticamente, con quasi tutte le importazioni provenienti da sole sei società. La microelettronica è stata instradata sempre più attraverso hub come Hong Kong. Per limitare l’accesso della Russia alle tecnologie critiche, gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno sanzionato diverse società di Hong Kong che riforniscono l’industria della difesa russa.

In particolare, nei mesi di giugno e luglio 2023, Compel è riuscita ad importare oltre 1,1 milioni di dollari in prodotti di microelettronica con nove codici Hs identificati a maggio dagli Stati Uniti come “articoli ad alta priorità” per i sistemi d’arma russi. Questi codici Hs coprono diverse categorie di microelettronica critica, inclusi processori, gate array programmabili sul campo, condensatori al tantalio, condensatori ceramici, amplificatori e moduli di memoria. Anche se molti dei clienti di Compel includono imprese commerciali, i dati rivelano che la società ha ricevuto migliaia di pagamenti da dozzine di società russe sanzionate dopo l’inizio dell’invasione. Molte di queste aziende hanno ampi legami con l’industria della difesa del Paese. Il movimento di componenti per milioni di dollari attraverso l’Europa, anche dopo l’invasione, purtroppo evidenzia la facilità con cui alcune aziende russe hanno continuato a procurarsi tecnologie che potrebbero essere utilizzate dal complesso militare-industriale del Paese.

Mentre la Russia si trova ad affrontare la prospettiva di un conflitto prolungato in Ucraina, il Cremlino sta preparando sempre più la propria economia alla guerra. Il ministro delle Finanze russo ha lasciato poco spazio all’interpretazione su quali siano le priorità per Mosca quando ha affermato che “l’obiettivo principale è garantire la vittoria (della Russia) e tutto il necessario per il fronte. Tutto il necessario perché la vittoria è nel budget”. Pertanto, con la Russia che dirotta tutte le possibili risorse finanziarie e tecniche per sostenere la sua guerra di aggressione, i partner dell’Ucraina dovrebbero garantire concretamente che la tecnologia e la microelettronica occidentali non entrino nell’arsenale russo. Il fatto che, dopo quasi due anni di conflitto, si debba ancora parlare di questo è il segnale che non tutte le misure necessarie per impedire le importazioni di microelettronica da parte della Russia sono state adottate. Non tutte le aziende che continuano a lucrare su questo sono state sanzionate.

(*) Docente universitario di Diritto internazionale e normative sulla sicurezza


di Renato Caputo (*)