La strategia cinese per l’indipendenza tecnologica

giovedì 21 dicembre 2023


La Cina sta compiendo una mossa strategica volta a ridurre la dipendenza dalle tecnologie straniere e a promuovere l’utilizzo di dispositivi e software nazionali. Questa politica, che coinvolge sia le autorità pubbliche, sia le imprese, potrebbe avere conseguenze significative per i giganti tecnologici globali. Diverse province cinesi hanno già iniziato a dissuadere i loro dipendenti dall’utilizzo di smartphone e tablet stranieri, incoraggiandoli a usare dispositivi prodotti in Cina. Questa tendenza era partita a settembre e inizialmente aveva coinvolto le agenzie governative di Pechino e Tianjin. In breve tempo, la richiesta si è diffusa in almeno otto province comprendenti aree densamente popolate e di grande importanza economica. Sebbene politiche cinesi volte a privilegiare la tecnologia nazionale siano, in realtà, in vigore da anni, soltanto di recente Pechino ha intensificato gli sforzi per ridurre drasticamente la dipendenza da tecnologie estere. Tale impegno è parte di un piano più ampio per rafforzare l’indipendenza della Cina e, al tempo stesso, contenere l’influenza degli Stati Uniti nel settore tecnologico, considerato altamente strategico dal presidente Xi Jinping.

Questa direzione che il Governo sta intraprendendo potrebbe avere ripercussioni significative su alcune delle aziende tecnologiche più importanti a livello globale, tra le quali rientra StM (STMicroelectronics), multinazionale italo-francese attiva nella produzione di componenti elettronici con sede a Ginevra e quotata sulle borse valori di New York, Parigi e Milano. Persino Apple, che da decenni è una delle aziende più influenti al mondo nel settore tecnologico, potrebbe risentirne in modo significativo. Dall’economia cinese, infatti, proviene un quinto del fatturato della società della Silicon Valley e, nell’ultimo trimestre, le vendite di iPhone in Cina hanno superato quelle negli Stati Uniti. È probabile che, se la tendenza al protezionismo tecnologico del Dragone dovesse continuare e intensificarsi, una riduzione dell’accesso al principale mercato asiatico potrebbe incidere sulle sue prospettive di crescita di Apple.

La decisione della Cina di impegnarsi nella direzione di un maggiore utilizzo di tecnologie nazionali si inserisce in un quadro globale caratterizzato da importanti tensioni commerciali e tecnologiche. Mentre Pechino cerca di rafforzare la propria autonomia in settori chiave, le aziende straniere, in particolare quelle occidentali, si trovano a operare in un contesto sempre più complesso e competitivo, la cui difficilmente prevedibile evoluzione rende più complicato e rischioso intraprendere strategie di lungo termine. Secondo gli analisti, i recenti passi della Cina nel settore tecnologico rappresentano un punto di svolta che potrebbe ridisegnare il panorama globale del mercato delle tecnologie, assottigliando ulteriormente il confine tra economia e politica. L’impatto su aziende come StM e Apple sarà da monitorare attentamente, poiché potrebbe indicare una nuova direzione nelle relazioni economiche e tecnologiche internazionali.


di Riccardo Cantadori