Finlandia e Svezia nella Nato: le interferenze russe

martedì 5 dicembre 2023


La polizia di sicurezza finlandese ha confermato di essere a conoscenza dei piani dei servizi segreti russi che intendevano provocare alcune manifestazioni contro la Turchia, allo scopo di interferire nel processo di adesione della Finlandia e della Svezia alla Nato. Un rapporto dell’intelligence conferma che i servizi segreti russi avrebbero pianificato di organizzare campagne di influenza mascherate da dimostrazioni prima dell’accettazione dell’adesione alla Nato dei due Paesi. Il piano è stato smascherato attraverso la scoperta di una nota redatta da un ufficiale dell’intelligence russa. Secondo il piano dei servizi di Mosca, le violente manifestazioni seguite all’incendio del Corano in Svezia avrebbero aumentato la paura dell’Islam nei Paesi dell’Unione europea. Il documento trapelato chiedeva di fomentare ulteriormente queste tensioni. L’obiettivo principale di questa campagna era quello di aumentare l’attrito tra la Turchia, i Paesi europei e la Nato. Il documento dei servizi segreti russi elenca i metodi utili per organizzare campagne provocatorie. Nelle principali città europee, ad esempio, sono state pianificate manifestazioni per deridere il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Uno dei metodi menzionati nel documento è quello di scrivere il maggior numero possibile di testi murali contro l’Islam ed Erdogan in luoghi ben visibili delle città.

Il piano prevedeva che i filmati delle manifestazioni fossero distribuiti quanto più ampiamente possibile sui social media. Ci si aspettava che anche i maggiori mezzi di informazione avrebbero dato ampia copertura mediatica agli eventi. In tal senso, vanno inquadrate alcune manifestazioni pianificate sulla base di materiale appositamente diffuso dai servizi segreti russi. Oltre al documento sui piani, il centro di investigazione giornalistica Dossier Center – le cui attività sono finanziate dal leader in esilio dell’opposizione russa Mikhail Khodorkovsky – ha ottenuto anche il resoconto dell’operazione completata. Si è così appreso che altre campagne di disturbo russe sono avvenute nel centro di Parigi nel marzo 2023. In quel periodo, nella capitale francese, sono state organizzate manifestazioni contro l’Islam e la Turchia. Le informazioni sui piani della Russia sono trapelate in due momenti. La prima parte era stata diffusa alla fine dello scorso anno, mentre la seconda tranche è divenuta di dominio pubblico quest’anno.

Gli investigatori di Dossier Center indagano costantemente sul coinvolgimento dell’élite russa nei traffici finanziari a livello internazionale, concentrandosi principalmente su Vladimir Putin e sui fatti di corruzione che vedono coinvolti elementi della sua ristretta cerchia. Le indagini condotte non si limitano esclusivamente a questo, ma cercano di trovare – come accaduto in questo caso – anche informazioni sulle attività poste in essere dai servizi segreti russi. Ilja Roždestvenski, redattore di Dossier Center, racconta come il team di cui fa parte stia investigando in Europa, in Russia ed ovunque giungano i tentacoli di Mosca. Lui è uno dei pochi ricercatori e giornalisti del gruppo investigativo ad apparire in pubblico. È fuggito dalla Russia poco prima dell’inizio della guerra di aggressione su vasta scala contro l’Ucraina, nel febbraio 2022, e attualmente lavora in Lituania. Roždestvenski dice che Dossier Center può ancora contare su proprie fonti anche all’interno dell’apparato di sicurezza russo. Gli autori dell’inchiesta conoscono sia l’identità dell’ufficiale dell’intelligence russa che ha redatto i documenti relativi ai Paesi nordici sia l’unità di intelligence per cui lavora.

Tuttavia, queste informazioni non sono state rese note per preservare l’incolumità di chi ha condotto l’inchiesta. La Finlandia e la Svezia hanno presentato domanda congiunta di adesione alla Nato nel maggio dello scorso anno. Il presidente turco Erdogan inizialmente si era opposto alle richieste di adesione di entrambi i Paesi. Nell’aprile di quest’anno, la Turchia ha ratificato l’adesione della Finlandia, permettendole di diventare membro della Nato. Dopo mesi di pressioni da parte dei suoi partner della Nato, Erdogan ha firmato anche il protocollo relativo alla Svezia e lo ha sottoposto al Parlamento turco alla fine di ottobre, di fatto ufficializzando il “” al suo ingresso nella Nato, dopo che il Governo svedese – da parte sua – ha corretto il tiro su alcune questioni, che stanno particolarmente a cuore alla Turchia, come l’adozione di una politica non più filo-curda. Roždestvenski ha confermato che i servizi segreti russi hanno cercato di rallentare il processo Nato di entrambi i Paesi, ma l’attenzione principale era rivolta alla Svezia.

La reputazione della Svezia in Turchia e in altri Paesi a maggioranza musulmana ha sofferto dopo che il Corano era stato bruciato durante le proteste. Roždestvenski afferma che “è tipico per i servizi segreti russi cercare di individuare i conflitti tra Paesi o gruppi etnici in Europa, la cui escalation potrebbe intensificarsi”. Secondo lui, dal punto di vista degli obiettivi della Russia, diffondere la disinformazione e rafforzare le divisioni è un modo efficace per indebolire gli Stati democratici dall’interno. “Non hai bisogno di molti soldi o attrezzature per fare questo. Con poco sforzo è possibile diffondere informazioni fuorvianti e indurre chiunque ed ovunque a mettere in dubbio la realtà”, sostiene Roždestvenski. Tuttavia, almeno per questa volta i piani di Mosca sono stati smascherati e non sono riusciti a raggiungere gli obiettivi auspicati dal Cremlino.

(*) Docente universitario di Diritto internazionale e normative sulla sicurezza


di Renato Caputo (*)