Australia e Cina si incontrano, dopo sette anni

lunedì 6 novembre 2023


Xi Jinping ha accolto a Pechino il premier australiano Anthony Albanese. Non ci sarebbe nulla di strano in questo, se non fosse che dalle parti del Dragone non si vedeva un leader di Canberra da sette anni. Il primo ministro italo-australiano ha infranto oggi questo record del silenzio, lo ha riferito l’agenzia statale cinese Xinhua. Le relazioni tra i due Paesi – che da tempo dipendono l’un l’altro per le proprie economie – hanno ripreso a galoppare solo di recente, dopo un duro scontro diplomatico e commerciale durato diversi anni. “Le relazioni Cina-Australia hanno imboccato la strada giusta per il miglioramento e lo sviluppo”, ha esordito Xi Jinping commentando il suo incontro con la controparte oceanica. “Sono rincuorato nel vederlo”, ha aggiunto il capo di Stato cinese.

“La Cina è il nostro principale partner commerciale”, ha aggiunto Albanese alle dichiarazioni di Xi, in diretta sulla tivù australiana. Pechino “Rappresenta più del 25 per cento delle nostre esportazioni, e un posto di lavoro su quattro è legato al settore del commercio. Si tratta quindi di una relazione importante”, ha specificato il premier. Ma le distanze tra i due colossi del Pacifico restano, soprattutto in materia di Difesa. “Dobbiamo collaborare con la Cina quando è possibile e dissentire quando è necessario”, ha chiarito Albanese. E Xi sembrerebbe essere d’accordo. Il vero elefante nella stanza tra i due leader è il patto militare Aukus, firmato nel 2021 da Australia, Regno Unito e Stati Uniti, che per la Cina è – a ragion veduta – una minaccia alla sua sicurezza. Per il governo di Pechino, inoltre, l’intesa trilaterale violerebbe le regole di non proliferazione nucleare, visto che questa prevede la consegna di sottomarini a propulsione nucleare a Canberra.

Tuttavia, il riavvicinamento procede. Un passo alla volta.


di Zaccaria Trevi