Un tribunale tedesco potrà giudicare 21 ufficiali russi

mercoledì 1 novembre 2023


Per crimini commessi in Ucraina

La George Clooney Foundation for Justice (Cfj), che indaga su crimini di guerra e altre violazioni dei diritti umani, ha presentato tre casi alla Procura federale tedesca chiedendo di indagare su alcuni crimini commessi in Ucraina dal personale militare russo. Questa azione giudiziaria si basa sul principio della cosiddetta giurisdizione universale, che consiste nel fatto che qualsiasi Stato può esercitare la propria giurisdizione sul reo, in deroga ai normali criteri della territorialità e della nazionalità dell’imputato o della vittima. La legislazione tedesca prevede questa casistica. Nello specifico, le accuse riguardano 21 comandanti di alto e medio livello dell’esercito russo che hanno operato sul territorio dell’Ucraina dopo l’inizio dell’invasione russa. I dipendenti della Fondazione Clooney, istituita dall’avvocata e attivista per i diritti umani Amal Alamudin-Clooney e da suo marito, hanno raccolto le prove necessarie, indagando su tre crimini commessi durante la guerra della Russia in Ucraina.

Il primo caso riguarda un attacco missilistico indiscriminato contro un complesso residenziale nella regione di Odessa, che ha ucciso 22 civili e ne ha feriti gravemente 40 nell’estate del 2022. L’accusa si basa su prove e testimonianze di undici famiglie di morti e feriti. Il secondo caso, contro i comandanti delle forze di terra dell’esercito russo, riguarda la detenzione illegale, la tortura e l’esecuzione di quattro uomini nella regione di Kharkiv durante il periodo di occupazione della regione che si è protratto da marzo a settembre 2022. In questo caso gli avvocati della Fondazione rappresentano i familiari di tre delle quattro vittime. Il terzo caso riguarda i crimini di guerra commessi da diverse unità dell’esercito russo. C’è uno schema nelle loro azioni durante l’occupazione della regione di Kyiv nel marzo 2022, dal momento che esecuzioni, torture, violenze sessuali, saccheggi e altre violazioni sono stati commessi sistematicamente nei territori in cui hanno operato sotto occupazione. Le accuse si basano sulla testimonianza di un sopravvissuto alla tortura e dei familiari di un uomo ucciso dalle forze russe durante l’occupazione.

Questi casi mirano a punire non solo gli autori materiali dei crimini commessi, ma anche i comandanti di alto e medio livello che hanno dato ordini o non hanno in alcun modo impedito la commissione dei crimini da parte dei propri subordinati. Ogni caso contiene prove dettagliate raccolte come parte di un progetto della Fondazione Clooney chiamato The Docket. I suoi dipendenti hanno lavorato direttamente in Ucraina, raccogliendo prove nei luoghi in cui sono stati commessi i crimini. Inoltre, hanno condotto un’analisi approfondita di dati open source per raccogliere informazioni sui singoli criminali e sulle strutture di comando dell’esercito russo. Altre prove che confermano la colpevolezza sono costituiti da materiali video e fotografici, nonché immagini satellitari. I dipendenti della fondazione sono stati assistiti dall’organizzazione ucraina per i diritti umani Truth Hounds, che indaga sui crimini di guerra commessi in Ucraina dalle forze di occupazione.

Anna Neistat, specialista in diritto internazionale, ha guidato la raccolta e l’analisi di queste prove e ha spiegato: “Attualmente stiamo presentando tre casi. Ciascuno di questi casi comprende un gran numero di episodi. Ci siamo trovati di fronte a un compito molto difficile, dato l’enorme numero di crimini commessi in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa su vasta scala; quindi, li abbiamo riuniti in tre grandi casi. Il primo riguarda attacchi indiscriminati con missili Kh-22, che hanno un potere distruttivo molto elevato. Prendiamo come base per questo caso un episodio specifico nella regione di Odessa, in cui ci sono state delle vittime, ma allo stesso tempo aggiungiamo tutti gli altri casi di utilizzo dei missili Kh-22 sul territorio dell’Ucraina, in particolare quelli che provocarono un gran numero di vittime civili. Il secondo caso riguarda la regione a nord-est di Kyiv, dove sono stati occupati 18 villaggi. Lì abbiamo registrato una serie di crimini: stupri, omicidi, esecuzioni, torture, saccheggi, incendi di case. Stiamo combinando tutti questi atroci fatti in un unico grande caso di crimine contro l’umanità. Questo crimine è previsto separatamente nel diritto penale tedesco. Infine, il terzo caso riguarda la regione di Kharkiv, dove una parte significativa della regione era sotto occupazione. Qui al centro del caso ci sono quattro esecuzioni extragiudiziali, detenzioni illegali e torture di persone, ma ancora una volta includiamo altri episodi per dimostrare che queste esecuzioni sono state effettuate come parte di una politica deliberata e diffusa. Di conseguenza, possono essere qualificati come crimini contro l’umanità. Oltre a questi tre casi, continuiamo a lavorare su un gran numero di altri casi”. La procura ucraina ha aperto più di 100mila procedimenti penali, ma non riesce ad assicurare alla giustizia la maggior parte dei comandanti di medio e alto livello. Ciò è dovuto al fatto che nella legislazione penale ucraina non esiste il principio della responsabilità di comando. In Ucraina è richiesta la prova di un ordine diretto o di altro coinvolgimento diretto nel crimine.

D’altro canto, la Corte penale internazionale, che sta indagando anche sui crimini commessi dalla Russia in Ucraina, potrà trattare solo con i più alti funzionari dello Stato. Quindi, con casi come quelli individuati dalla Fondazione Clooney, in cui si fa appello alla giurisdizione universale, si sta cercando di colmare questa lacuna e di avviare cause contro comandanti di medio e alto livello. La cosa più importante è che questi episodi sono collegati a 21 comandanti dell’esercito russo di rango piuttosto elevato. Di conseguenza, per poter sporgere denuncia contro specifici comandanti, e non solo contro coloro che hanno premuto il grilletto o commesso stupri o dato fuoco alle case, la Fondazione ha dovuto raccogliere gli episodi in un dossier. Questo è l’unico modo per dimostrare che determinati comandanti erano responsabili di ciò che stava accadendo in determinate regioni o del lancio di un certo tipo di missile. Che essi, come stabilito dalla legislazione, sapevano o avrebbero dovuto sapere cosa stava succedendo, ma non lo hanno fatto nulla per impedire il delitto.

Se la Germania concluderà che le prove sono sufficientemente solide, gli investigatori e i pubblici ministeri potranno richiedere mandati di arresto al tribunale. In questo caso, diventeranno automaticamente mandati di arresto internazionali. Ciò creerà le basi per la potenziale estradizione dei sospettati in Germania. Non resta che augurarsi che, come già avvenne il 13 gennaio 2022, quando – con una storica sentenza – la Corte di Coblenza (Oberlandesgericht Koblenz) condannò all’ergastolo l’ufficiale dell’intelligence siriana Anwar Raslan in un processo su casi di tortura favoriti dal Governo di Bashar Hafiz al-Assad, alleato di Putin, anche in questo caso un tribunale tedesco possa inchiodare alle proprie responsabilità i 21 comandanti dell’esercito russo per gli efferati crimini commessi in Ucraina.

(*) Docente universitario di Diritto internazionale e normative sulla sicurezza


di Renato Caputo (*)