Israele e la campagna militare a Gaza

lunedì 23 ottobre 2023


Yoav Gallant, ministro della Difesa israeliano, ha fatto sapere che la campagna militare a Gaza “potrebbe richiedere un mese, due o tre. Ma alla fine non ci sarà più Hamas”. Gallant ha parlato dopo un briefing operativo presso il Centro di comando e controllo delle operazioni dell’Aeronautica militare israeliana. La radio militare, da par sua, ha rivelato che Israele avrebbe intercettato un drone degli Hezbollah giunto dal Libano e due droni di Hamas lanciati da Gaza. Nello specifico, il primo drone è stato abbattuto da una batteria di Patriot all’altezza di Akko; i due droni di Hamas sono stati raggiunti mentre erano diretti verso la zona di Israele vicina alla Striscia di Gaza. A quanto pare, non sono stati segnalati danni e vittime.

Intanto, secondo alcuni dati presenti in un rapporto di Check Point Software Technologies, società di sicurezza informatica con sede a Tel Aviv, da quando è divampata la crisi in Medio Oriente sarebbero cresciuti del 18 per cento gli attacchi informatici contro Israele. Più precisamente, sono aumentati quelli nel settore governativo e militare, con un innalzamento del 52 per cento rispetto alle settimane precedenti al 7 ottobre. A tal proposito, tra le minacce informatiche scovate sono comparsi gli attacchi Ddos (Distributed denial of service), cioè quelli che mettono fuorigioco un sito, da parte di gruppi di hacktivisti (nome che deriva dall’unione di hacker e attivisti) contro i siti web israeliani. “Fin dalle prime ore della guerra – sottolineano i ricercatori – abbiamo osservato un graduale spostamento dell’attenzione dei principali gruppi di hacktivisti affiliati alla Russia come Killnet e Anonymous Sudan, lontano dalla loro narrativa contro l’Ucraina e i paesi occidentali, verso un’azione contro Israele”. Per la società di sicurezza “Adl Ali, un gruppo di hacktivisti emerso alla fine di settembre 2022 durante le proteste contro il regime iraniano in seguito alla morte di Mahsa Amini, si è buttato nella mischia il 10 ottobre, sostenendo di prendere di mira le infrastrutture israeliane”. E ancora: “Si prevede che la guerra informatica sarà uno strumento utilizzato da più entità su entrambi i fronti, indipendentemente dal loro coinvolgimento diretto nel conflitto di terra. Una domanda che sorge spontanea è come Hamas, che sta affrontando sfide infrastrutturali come le interruzioni di corrente nella Striscia di Gaza, si muoverà nel dominio informatico”.

Da segnalare, come indicato da Daniel Hagari, portavoce militare, che sarebbero in tutto più di 20 “le cellule terroristiche” di Hezbollah eliminate nel Libano del sud dall’inizio della guerra a Gaza dello scorso 7 ottobre. Comunque, i soldati dell’esercito israeliano, sia quelli in servizio sia quelli richiamati, stanno portando avanti una “serie di esercizi in modo da aumentare le capacità per l’operazione di terra a Gaza”. Lo ha detto il portavoce militare. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parallelamente, ha commentato: “Tutti noi, Usa e Ue, ci stiamo impegnando sulla via diplomatica e l’Italia ha assunto un ruolo di primo piano: l’obiettivo è evitare l’incendio del Medio Oriente. La via diplomatica è quella che premia sempre. Non abbiamo segnali di attentati previsti nel nostro Paese, ma questo non significa sia il caso di abbassare la guardia”.


di Alessandro Buchwald