Caos al Congresso Usa: senza unità niente speaker

venerdì 13 ottobre 2023


Dopo aver sfiduciato Kevin McCarthy, i Repubblicani non sono ancora riuscita a trovare un nuovo speaker per la Camera bassa del Congresso degli Stati Uniti. Il Grand old party deve riuscire a trovare l’unità persa nella Camera dei rappresentanti ormai da tempo, per riuscire ad eleggere un nuovo presidente. Tutto ciò, in un momento storico in cui gli Usa sono più divisi che mai, e si preparando ad entrare nell’anno delle Elezioni presidenziali. Già per far salire al potere McCarthy ci sono volute, nel gennaio scorso, 15 diverse votazioni e ora, dopo pochi mesi, la situazione potrebbe ripetersi, con i deputati di maggioranza che non riescono a trovare unità sul nome da confermare alla guida della Camera bassa.

E Steve Scalise sembrava essere l’uomo giusto, ma il politico italo-americano si è ritirato dalla corsa. la maggioranza repubblicana “si deve compattare e ancora non lo ha fatto, ci sono ancora persone che perseguono i propri fini personali”, ha dichiarato il concorrente, che aveva sconfitto nella fase precedente delle votazioni il presidente della Commissione Giustizia Jim Jordan per 113-99 preferenze. Successivamente, diversi elettori – come George Santos di New York, Nancy Mace della South Carolina, Lauren Boebert del Colorado, Marjorie Taylor Greene della Georgia e Anna Paulina Luna della Florida – avrebbero confessato la volontà di non volerlo confermare, e allora Scalise ha deciso di fare un passo indietro.

Ora, potrebbe essere proprio il nome di Jordan quello favorito alla carica di speaker della Camera dei Rappresentanti. Il 59enne deputato dell’Ohio però, deve convincere l’ala moderata del Partito, che non vorrebbe di certo premiare uno dei protagonisti della spaccatura del Gop. Ma il tempo stringe, e i Repubblicani se vogliono dare al Paese un messaggio di compattezza – anche in vista dei prossimi importantissimi appuntamenti – devono trovare un presidente. E in fretta.


di Redazione