Canada, standing ovation per un nazista durante la visita di Zelensky

lunedì 25 settembre 2023


Un “errore di giudizio” che sta costando caro allo speaker della Camera canadese Anthony Rota. Il politico del Liberal party (una compagine di centrosinistra) ha definito un “eroe ucraino e canadese” Yaroslav Hunka, un immigrato di 98 anni che è stato invitato alla Camera durante la visita di Volodymyr Zelensky. Peccato che l’uomo abbia notoriamente combattuto durante la Seconda guerra mondiale nella 14esima divisione Waffen Grenadier delle SS – l’unità militare nazista per eccellenza – i cui crimini contro l’umanità sono a dir poco ben documentati. Rota, nel suo discorso alla House of Commons, ha definito Hunka “un veterano di guerra ucraino-canadese della Seconda guerra mondiale che ha combattuto per l’indipendenza ucraina contro i russi” e “un eroe ucraino e canadese”.

Dopo le gaffe, sono arrivate le scuse ufficiali: “Sono venuto successivamente a conoscenza di ulteriori informazioni” ha esordito Rota, che gli hanno fatto “rimpiangere” il riconoscimento di Hunka. “Questa iniziativa – ha ammesso lo speaker della Camera – è stata interamente mia. Voglio, in particolare, estendere le mie più profonde scuse alle comunità ebraiche in Canada e nel mondo”, ha concluso il politico. Nel frattempo, in tutto il Paese hanno cominciato a chiedere le dimissioni del presidente della House of Commons.

L’ufficio del Primo ministro Justin Trudeau ha prontamente negato ogni coinvolgimento nella vicenda, ribadendo di essere totalmente indipendente dalle decisioni di Anthony Rota. I portavoce del premier canadese hanno aggiunto – con una nota su X – che né lui né la delegazione ucraina erano stati avvisati dell’infelice ospitata. Ma Pierre Pollievre, il leader del Partito conservatore e quindi dell’opposizione, non è d’accordo. Il politico ha ricordato che “l’ufficio protocollo personale di Trudeau è responsabile dell’organizzazione e del controllo di tutti gli ospiti e della programmazione di questo tipo di visite di Stato”, e quindi ha poi invitato il Primo ministro a “scusarsi personalmente” per l’accaduto.


di Domiziana Fabbri