Assemblea generale Onu, sul tavolo la questione migranti

martedì 19 settembre 2023


Si sono aperte le porte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York. Nella notte, anche la premier italiana Giorgia Meloni è arrivata nella Grande mela, per portare all’Onu il problema dei migranti, insieme al titolare della Farnesina Antonio Tajani. Per il ministro degli esteri il “problema è talmente grave che richiede responsabilità”. “No alla politica dello scaricabarile”, ha commentato fermamente il leader de facto di Forza italia. La presidente del Consiglio parlerà domani, oggi tocca al Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres e al presidente degli Stati Uniti Joe Biden.

Per quanto riguarda gli sbarchi in Italia “dobbiamo trovare soluzioni, non fare a gara in campagna elettorale a chi la spara più grossa”, ha dichiarato il responsabile della Farnesina, ribadendo che l’unica soluzione al tema immigrazione è “quella diplomatica. La priorità è fare accordi e investimenti in Africa”, secondo Tajani. Osservando il modo in cui la Cina gestisce i flussi che arrivano dal continente africano – ovvero con investimenti direttamente in locoil ministro degli Esteri ha aggiunto che “il fatto che investano in Africa è positivo, ma la nostra visione deve essere una visione che tuteli il diritto a non emigrare. Non deve essere un’azione che sia vantaggiosa economicamente soltanto per noi, questo sarebbe sbagliato”.

Biden invece, è “qui per lavorare”, ha dichiarato il portavoce del presidente, John Kirby. La stampa si domandava come mai l’inquilino della Casa Bianca fosse l’unico leader dei cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza presente all’Assemblea. L’assenza degli altri vertici “non cambierà ciò che il presidente sta cercando di ottenere”, ha aggiunto Kirby, riguardo alle preoccupazioni di Joe in materia di ecologia. “Il presidente – ha concluso il portavoce – è convinto che otterremo un tangibile blocco di iniziative per il cambiamento climatico”. Assenti ingiustificati alla riunione dell’Onu saranno Xi Jinping, Vladimir Putin – che è impegnato attraverso Sergej Lavrov in dei colloqui paralleli con PechinoEmmanuel Macron e Rishi Sunak. Mentre il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky andrà ad incontrare i suoi principali sostenitori a New York.


di Redazione