Ancora un caso di spionaggio russo in Germania

venerdì 11 agosto 2023


I pubblici ministeri federali tedeschi hanno dichiarato mercoledì che un cittadino tedesco che lavorava per l’esercito è stato arrestato perché sospettato di spionaggio per conto della Russia, nell’ambito di una maggiore attività di spionaggio condotta in Germania da parte di Mosca.

“L’imputato è fortemente sospettato di lavorare per un servizio di intelligence straniero”, ha dichiarato l’ufficio del procuratore federale in un comunicato, aggiungendo che il sospettato ha offerto i suoi servigi all’Ambasciata russa a Berlino.

L’uomo, identificato solo come Thomas H. in linea con le norme sulla privacy tedesche, è stato arrestato nella città di Coblenza. Il suo appartamento e il suo posto di lavoro sono stati perquisiti, hanno detto i pubblici ministeri. Il 9 agosto è stato posto in custodia cautelare. Thomas H. prestava servizio presso il Dipartimento per l’equipaggiamento, la tecnologia dell’informazione ed il supporto dell'esercito.

“Nel maggio 2023 si è rivolto al consolato generale russo a Bonn e all’ambasciata russa a Berlino e ha offerto la sua collaborazione”, hanno spiegato i pubblici ministeri, che hanno aggiunto: “Ha comunicato informazioni che aveva ottenuto nel corso delle sue attività professionali, affinché fossero trasmesse a un servizio di intelligence russo”.

L’indagine contro di lui è stata condotta in stretto coordinamento con l’intelligence militare e l’Agenzia di sicurezza interna, la Bfv. L’arresto è avvenuto dopo che la Bfv a giugno aveva messo in guardia contro il rischio di una “aggressiva operazione di spionaggio russo”, mentre Mosca intraprendeva la sua invasione su vasta scala dell’Ucraina.

Le sanzioni occidentali contro la Russia e il loro sostegno agli sforzi militari dell’Ucraina hanno fatto sì che il Cremlino avesse un “maggiore interesse” nella raccolta di informazioni, ha sottolineato la Bfv nel suo rapporto annuale. “In futuro, è prevedibile un’operazione di spionaggio russo più clandestina e aggressiva, nonché attività nel cyberspazio provenienti dalla Russia”, ha proseguito la Bfv.

Il presidente del Comitato di controllo dei servizi segreti del Bundestag, Konstantin von Notz, ha descritto l’arresto come un “successo nel controspionaggio”, ma mostra anche “quanto drammaticamente la Germania sia al centro di altri servizi di intelligence, specialmente di Paesi autocratici come la Russia o la Cina”. Il parlamentare Roderich Kiesewetter, anche lui membro del Comitato di controllo dei servizi segreti del Bundestag, ha notato: “Dobbiamo finalmente capire che la Russia sta conducendo una guerra ibrida, una guerra dell’informazione contro di noi e quindi vuole convincere le persone in Germania a cooperare volontariamente, come in questo caso”.

Il ministro federale della Giustizia, Marco Buschmann, ha così commentato l’arresto: “La vigilanza rimane all’ordine del giorno”. La guerra di aggressione russa contro l’Ucraina ha cambiato pure la situazione della sicurezza in Germania. Ne è convinta il ministro dell’Interno, Nancy Faeser, che ha confermato: “Le nostre autorità di sicurezza sono estremamente vigili. Abbiamo unito le forze e intensificato le misure di protezione per armarci contro le attuali minacce”. Proseguendo: “La minaccia di spionaggio, le campagne di disinformazione e gli attacchi informatici hanno assunto un’altra dimensione”.

Questo non è il primo caso di sospetto spionaggio russo tra le autorità tedesche legate alla sicurezza. Lo scorso dicembre, un dipendente del Bundesnachrichtendienst (Bnd), il servizio di intelligence federale tedesco, venne arrestato con l’accusa di alto tradimento, in particolare spionaggio per conto della Russia. All’epoca, in una sua dichiarazione, l’ufficio del procuratore federale tedesco aveva indicato che l’uomo tratto in arresto aveva trasmesso “segreti di Stato” – ottenuti per la sua attività professionale – a un servizio di intelligence russo. Poco dopo, si seppe che il giudice istruttore della Corte federale di giustizia aveva emesso un mandato di cattura per Carsten L., questo il nome del dipendente del Bnd arrestato per alto tradimento.

Il Bnd aveva avviato una propria indagine interna di vasta portata sulla questione, non appena era venuto a conoscenza della possibilità di tradimento all’interno dei propri ranghi. Quando questi sospetti si erano rafforzati, il Bnd aveva chiamato il pubblico ministero federale. L’arrestato era un alto funzionario dell’intelligence e aveva accesso ai dati di intelligence condivisi dalla National security agency (Nsa) degli Stati Uniti, dall’Agenzia di intelligence, sicurezza e cyber del Regno Unito (Gchq) e da altre agenzie partner. Nel suo ruolo di analista esaminava i dati ottenuti attraverso la sorveglianza mondiale delle comunicazioni e aveva anche accesso alle informazioni di intelligence condivise dagli alleati.

Le autorità tedesche hanno svolto negli ultimi mesi diverse indagini contro presunte spie e informatori russi, ed espulso decine di diplomatici russi, accusandoli di condurre attività segrete per destabilizzare il sistema democratico. La discrezione è fondamentale in questi casi, poiché qualsiasi dettaglio dell’indagine reso pubblico potrebbe dare all’avversario un vantaggio.

Le relazioni della Germania con la Russia sono degradate a causa della guerra in Ucraina, poiché Berlino ha accusato Mosca di “imperialismo” e “crimini di guerra”. Inoltre, ha interrotto la cooperazione con le autorità statali russe e ha adottato dure sanzioni economiche. I servizi segreti russi stavano cercando di “portare nuovi dipendenti in Germania”, oltre a proseguire o rinnovare attività con il personale esistente. A metà aprile, Berlino ha dichiarato persone indesiderate 40 diplomatici russi, provocando a sua volta l’espulsione di 20 diplomatici tedeschi da Mosca. Un mese dopo, la Russia ha posto un limite di 350 unità al personale tedesco ammesso in Russia, costringendo di fatto centinaia di dipendenti pubblici e dipendenti locali che lavorano per le istituzioni tedesche in Russia a lasciare il Paese. Berlino ha prontamente reagito, ordinando la chiusura di quattro dei cinque consolati di Mosca in Germania.

(*) Docente universitario di Diritto internazionale e Normative sulla Sicurezza


di Renato Caputo (*)