Erdoğan proporrà un cessate il fuoco a Putin

lunedì 7 agosto 2023


Sempre grazie al presidente turco Recep Tayyip Erdoğan si torna a parlare di pace tra Russia e Ucraina. Secondo un portavoce dell’Amministrazione del leader di Ankara, ai colloqui previsti tra il Capo di Stato e Vladimir Putin, Erdoğan avrebbe deciso o di proporre la ripresa delle trattative di pace su Kiev e un cessate il fuoco immediato. Lo ha riportato l’agenzia di stampa di Mosca Ria Novosti.

Il “signor presidente offrirà la sua mediazione per risolvere il conflitto, ribadirà la tesi che non ci saranno vincitori nella guerra e nessun perdente nel processo di pace”, ha detto la fonte turca. L’agenzia russa ha aggiunto che Ankara sarebbe favorevole. Anzi, promuoverebbe un cessate il fuoco tra l’aggressore e l’aggredito, per facilitare ed accelerare l’avvio dei negoziati. La fonte ha definito Erdoğan “l’unico leader mondiale” che gode della “sincera fiducia” di entrambi Putin e Volodymyr Zelensky, mantiene vivi i rapporti con i due capi di Stato e “fa di tutto per portare la pace nella regione”.

Nel frattempo, il dilungarsi del conflitto ha fatto contrarre, alle maggiori aziende europee, perdite dirette per almeno 100 miliardi di euro. Lo conferma un’analisi del Financial Times. L’indagine del giornale – condotta su 600 relazioni annuali e bilanci 2023 di importanti gruppi europei – ha svelato che 176 di queste società sono incappate in svalutazioni di attività, oneri legati al cambio e altre spese una tantum a seguito della vendita, chiusura o riduzione di attività in Russia. Inoltre, il dato aggregato non comprende – specifica l’analisi del Financial Times – gli impatti macroeconomici indiretti della guerra, come ad esempio l’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime.

I dati riportati dalla Kyiv School of Economics mostrano che più del 50 per cento delle quasi duemila aziende di proprietà europea presenti sul territorio russo da prima della guerra sono ancora operative nel Paese. “Anche se un’azienda ha perso molti soldi lasciando la Russia, chi resta rischia perdite molto più ingenti”, ha sostenuto Nabi Abdullaev, partner della società di consulenza strategica Control Risks. “È emerso che tagliare e scappare era la strategia migliore per le aziende che decidevano cosa fare all’inizio della guerra – ha ammesso l’esperto – più velocemente si partiva, minori erano le perdite”. Solo nel settore dell’energia e della Difesa le defezioni sono state compensate dalla guerra stessa.


di Redazione